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Sta per scadere la deadline per la call di Working Capital, il sistema che ha permesso negli ultimi tempi a centinaia di neoimprenditori il lancio sul mercato di nuove idee, con risultati esaltanti per tutto l'ecosistema startup italiano. Ma come funziona working capital? Oltre al fattore economico, che valore aggiunto da agli aspiranti imprenditori? Lo abbiamo chiesto in un'intervista esclusiva ad Ilaria Potito, capo di working capital operations.
Con l'edizione 2014 di Working Capital, che chiuderà la call il prossimo 26 maggio, Telecom italia mette a disposizione 40 grant di impresa da 25.000 euro ed altrettanti percorsi di accelerazione a Roma, Milano, Bologna e Catania. Inoltre le startup di Working Capital possono entrare nell'Albo Veloce dei Fornitori di Telecom Italia. Questo strumento è reso ancora più efficace dal "Basket Innovazione" ovvero un fondo a disposizione dei manager di Telecom Italia che decidono di acquistare servizi dalle startup e che consente di finanziare fino al 50% dell'investimento.
Infine quest'anno è stato creato un fondo di seed investment di 4,5 milioni di euro in 3 anni che sarà indirizzato alle startup che saranno ritenute più innovative in ambito digital, internet, mobile e green ICT.
A livello internazionale i dati prodotti dalla NVCA parlano chiaro: sul mercato del venture capital americano è in decisa crescita il settore del software mentre è in calo quello delle biotecnologie. Guardando al mercato italiano, con l'Expo alle porte, sicuramente ci sarà un'attenzione particolare alle startup che si occupano di Food & Wine.
Il pitch deve raccontare in modo chiaro e sintetico gli aspetti principali dell'idea. Non occorre che contenga tutti i dettagli ma è fondamentale illustrare: il prodotto e le sue caratteristiche di innovatività, la value proposition, la roadmap, il business model ed il team. Infine non bisogna dimenticare di illustrare come verrebbero impiegati i 25.000 euro del grant di Telecom Italia.
Le competenze più diffuse in Italia sono sicuramente quelle di business e marketing, meno frequenti invece quelle di coding e web design.
La startup cui viene assegnato un grant viene inserita in un percorso di accelerazione che ha una durata di circa 4 mesi. In questo periodo i singoli team vengono seguiti da mentor provenienti dal mondo imprenditoriale, del Venture Capital e accademico, offrendo sostegno agli startupper per affinare l’idea d’impresa, definire il modello di business e sviluppare il prodotto.
Durante il percorso gli startuppers saranno inoltre coinvolti in iniziative di networking, eventi e panel di formazione.
Per fornire una idea concreta delle possibilità di successo aperte da Working Capital, possiamo ricordare qualche numero: delle 179 startup che che abbiamo supportato direttamente , 90 sono entrate nell'Albo Veloce dei Fornitori e 15 hanno raccolto più di 25 milioni di funding da investitori nazionali ed internazionali
L'industria italiana ha bisogno di attrarre investimenti strutturali e per questo servono forti incentivi che spingano gli investitori a puntare sull'innovazione. Inoltre è necessaria una riduzione della burocrazia che ruota intorno alla creazione ed alla gestione di una impresa. Infine, ma non meno importante, è necessario promuovere un cambiamento culturale: “innovazione” è un termine che ricorre spesso in azienda, ma troppo spesso ci si ferma alla parola.
Innovare significa anche cambiare i processi aziendali, imparare a fare cose nuove e a usare strumenti nuovi. Purtroppo la gran parte delle organizzazioni aziendali vedono solo i costi del cambiamento, e non le opportunità.
Come sostiene Marc Andreeseen le imprese di successo sono quelle "mission-driven" rispetto alle "mercenary-driven". Solo le prime sono in grado di attrarre le menti migliori, provenienti dalle università più prestigiose e di non arrendersi ai primi ostacoli.
Working Capital continuerà a tirar fuori da questo paese il meglio e a proiettarlo a livello globale.