Essere o apparire? Non è un quesito filosofico, ma l'evoluzione delle strategie di Inbound Marketing sul web.
Se fino a qualche anno fa l'importante era "esserci", cioè avere un sito web, oggi, per distinguersi nella sconfinata scelta di risposte che i motori di ricerca offrono agli utenti, è necessario apparire in quelle ricerche, cioè finire sotto gli occhi del proprio potenziale cliente e attrarlo sul proprio sito.
Le visite, insomma, non piovono da sole sulle nostre pagine web, ma è indispensabile costruire strategicamente il proprio sito e progettare attività di search engine marketing con lo scopo di attirare il potenziale cliente, convertirlo in effettivo acquirente del nostro prodotto o servizio e "deliziarlo", in modo da trasformarlo da semplice cliente in promotore spontaneo (lifelong cycle).
Andando con ordine, è necessario comprendere innanzitutto alcuni concetti base.
Qual è l’obiettivo principale della SEO?
Scopo fondamentale della SEO è di portare visite qualificate al nostro sito web. Queste arriveranno presumibilmente dalla nostra nazione di riferimento, ma se internet permette di essere in collegamento con l'intero pianeta e se il nostro mercato potenziale è globale, perché fermarsi davanti a possibili clienti stranieri?
In questo caso sarà bene soffermarsi anche sui principi della SEO internazionale, cioè quelle tecniche che consentono di dare visibilità al proprio sito anche sui motori di ricerca stranieri, partendo però da alcuni presupposti indispensabili. Per questo è bene innanzitutto farsi alcune domande, prima di spendere inutilmente tempo e denaro su un progetto che potrebbe rimanere improduttivo: il mio brand è appetibile all'estero? Posso offrire servizi e prodotti nel resto del mondo?
Conosci gli strumenti web
Ma dato che non ha senso parlare di SEO senza avere un ottimo contenuto, e di contenuto senza un corretto utilizzo dei social media, la prima nozione da ficcarsi bene in testa è che per progettare una buona campagna di Inbound Marketing, ogni passaggio è indispensabile al successivo ed a quello precedente. Per questo bisogna conoscere ed utilizzare al meglio tutti gli strumenti web per sfruttarne la struttura.
Internet, con la sua possibilità "democratica" di dare voce a tutti gli utenti, attraverso blog e social network, ha cambiato completamente le regole della vendita e della promozione online. Non basta più infatti scrivere una storia a tavolino, acquistare spazi pubblicitari e partecipare alle fiere. Il consumatore si è trasformato in prosumer e quindi bisogna stare al passo. Come fare? La chiave sta nel dialogo. Perché Internet è proprio questo: dialogo con il pubblico e racconto di una storia che non è più fissa, ma in divenire e la cui trama è scritta insieme agli utenti.
Per questo la relazione del marchio con i propri clienti ne segna il successo o la sconfitta. Il brand di successo sarà quello in grado di emozionare oltre che di soddisfare i bisogni dei propri utenti/clienti.
La maggior parte delle decisioni online avviene nello ZMOT
La maggior parte delle decisioni online avverrà in quello che Google ha chiamato Zero Moment of Truth (ZMOT).
L’esperienza d’acquisto, infatti, che prima delle tecnologie web si suddivideva in 3 fasi (stimolo, scaffale o first moment of truth, esperienza del prodotto o second moment of truth), si è arricchita ora di un ulteriore passaggio: quello dello zero moment.
Lo zero moment è il momento in cui il potenziale cliente costruisce le sue convinzioni e il processo d’acquisto inizia.
Di solito si comincia con una ricerca su un motore come Google, Bing o Yahoo, ma si può iniziare anche attraverso un suggerimento su un social da parte di un amico o di un conoscente. La ricerca avviene in tempo reale, quindi è possibile ad ogni ora del giorno e sempre più spesso si registra tramite device mobile. Il consumatore ne ha il controllo e per questo si parla di un processo di tipo emozionale: se la ricerca da un lato nasce da un bisogno, il potenziale cliente fa un investimento emotivo per soddisfare questa necessità. Ma è bene anche tenere presente che nello ZMOT intervengono sullo stesso piano diversi attori: amici, siti, esperti, forum, ognuno con i propri pareri.
Per questo le attività di tipo push non sono più decisive nell’influenzare le scelte e probabilmente lo saranno sempre meno in futuro, ed è necessario indirizzarsi verso attività di tipo pull. Da una comunicazione unidirezionale, spesso imposta, si è passati alla conversazione. L'acquirente del web trova e condivide con modalità e tempi autonomi tutte le informazioni che rispondono alle sue specifiche esigenze sui diversi prodotti.
Vincere nello ZMOT è fondamentale in qualsiasi mercato
Per vincere nello ZMOT, l’Inbound Marketing è l’unico strumento in grado di creare valore anche nel tempo.
Anche se può sembrare davvero complesso, oggi con un po' di ingegno si possono creare contenuti interessanti che siano anche in grado di sfruttare la struttura a nodi della Rete, ottenendo così risultati a volte anche più efficaci di quelli derivanti da campagne pubblicitarie milionarie. Un esempio su tutti è dato dal fenomeno "viral", in grado di raggiungere, coinvolgere e condizionare l'acquisto da parte di milioni di utenti.
Il vero problema è che proprio la "democraticità" del web genera una concorrenza decisamente accanita. Così, per emergere con i propri contenuti tra la miriade di risposte fornite dal web, la risposta è proprio l’Inbound Marketing, che cerca di sfruttare a proprio vantaggio le caratteristiche della Rete e le specificità degli utenti, per vincere nello ZMOT e creare una relazione duratura col cliente fino a farlo diventare un evangelist.
La strategia di Inbound Marketing è fondamentale
I punti fondamentali su cui si basa una buona strategia di Inbound Marketing sono tre: contenuti, SEO, social.
Content is king, ma è soprattutto necessario tenere presenti le regole basilari dello storytelling, della SEO e del social media marketing, in modo che il contenuto, oltre ad essere interessante e raccontare la storia del brand possa essere Google friendly, cioè si trovi al posto giusto, al momento giusto.
Il corso online della Ninja Academy: formazione, amicizie e relazioni
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