Ogni anno la rivista di innovazione e creatività Fast Company stila la top 10 delle aziende più innovative del mondo in diversi settori, dal retail all’energia, dal fitness al gaming. Noi di Ninja vi presentiamo la top 10 delle aziende più innovative nel campo della moda e dello stile.
Cosa ne pensate? Siete d’accordo con questa top 10 o c’è qualcosa che aggiungereste?
1. Council of fashion designers of america: la Camera della moda Americana
In poche parole la Camera della moda Americana; con a capo Diane von Furstenberg e Steven Kolb, l’associazione sta lavorando per rendere il mondo della moda americano un ambiente democratico e sostenibile. Con borse di studio per i giovani designer, il lancio di un incubatore per la moda e la creazione di piattaforme sociali per lo sviluppo di connessioni professionali, il CFDA sta cercando di creare una coscienza etica del settore della moda.
2. Refinery29
E’ il più grande sito indipendente di contenuti di moda e stile degli Stati Uniti: una piattaforma di lifestyle che ha l’obiettivo di ispirare e aiutare i propri utenti a riempire la propria vita di stile e ispirazione, e a renderla più piacevole. Lanciato nel 2005 con un budget di 5000 dollari, è riuscito negli anni a raccogliere finanziamenti per più di 30 milioni di dollari e a raggiungere più di 10 milioni di utenti al mese.
3. Editd
E’ nella top ten per aver utilizzato l’analisi dei dati per prevedere e monitorare l’imprevedibile andamento dei trend di moda. Il software dell’azienda londinese sintetizza informazioni provenienti dai social media per dare ai propri clienti delle previsioni sulla durata dei trend, i competitors da monitorare e l’umore dei consumatori. Tra i clienti di EDITD giganti della moda quali Gap, Target e Asos, che ha aiutato a realizzare un incremento del 37% nelle vendite del terzo quadrimestre del 2013.
4. Farfetch
Per essersi affermato come destinazione d’eccellenza per lo shopping nelle boutique d’alta moda di tutto il mondo. I 150.000 clienti di Farfetch possono comodamente visitare da un unico portale circa 300 boutique in 24 paesi e acquistare direttamente con un click: la moda di Milano, New York e Los Angeles è a portata di mouse. L’azienda ha ricevuto un finanziamento da 20 milioni di dollari dal gruppo Condè Nast lo scorso anno per continuare la sua espansione nel 2014.
5. H&M
Per essere riuscita a differenziarsi nel mercato ormai saturo della moda cheap and chic. H&M infatti sta per lanciare una collezione di abbigliamento per lo sport che si caratterizzerà per le qualità tecniche, senza dimenticare lo stile, per le sportive più fashion. Questa non è l’unica iniziativa innovativa che H&M ha messo in atto nell’ultimo periodo: lo scorso anno infatti il colosso dell’abbigliamento ha raccolto quasi 8 milioni di sterline di abiti usati per poi riciclarli in una collezione speciale Denim che sarà distribuita da questo mese in punti vendita selezionati.
6. Burberry
Per aver creato un legame solido e credibile tra stile classico e iconico e innovazione nell’esperienza di retail. Mentre lo stile del trench icona di Burberry non cambia, chi lo indossa e chi lo produce si adatta all’utilizzo delle nuove tecnologie. Una delle iniziative più innovative del brand inglese è stata l’introduzione nei punti vendita di specchi che interagiscono con i prodotti tramite dei chip RFID. O ancora l’aver ripreso e fotografato una delle passerelle della scorsa stagione con degli Iphone 5s prima ancora che venissero lanciati sul mercato.
7. Il gruppo alberghiero Sydell
Per aver inaugurato una nuova era del settore alberghiero. La società dell’Ace Hotel e del NoMad Hotel di New York, già protagonisti di un fenomeno di rivalutazione dei propri quartieri, ha ripensato l’esperienza dell’ostello con il Freehand Miami. Un ostello dal design minimale e curato in cui si potrà soggiornare per 30 dollari a notte, che si rivolge a una clientela variegata. Dai clienti dell’Ace ai viaggiatori low cost, è piaciuto così tanto che Sydell programma già l’apertura di 10 nuove location in tutta la nazione.
8. GAP
Per essere finalmente riuscita a rilanciarsi con dignità stilistica nel mercato della moda. Il brand americano ha sofferto dell’avvicendarsi poco coerente di diversi direttori creativi, che l’hanno lasciato con un’identità confusa e poco ben posizionata. Ad ottobre però è approdata da Gap Rebekka Bay, ex direttore creativo di COS – compagnia del gruppo H&M – che ha sviluppato un lookbook per la primavera 2014 che si distingue per linee curate e d’avanguardia e ha già raccolto molti consensi da parte della critica.
9. Joor
Per aver portato finalmente le dinamiche dell’ecommerce nel mondo della moda all’ingrosso. Joor ha messo in comunicazione online più di 40.000 distributori e brand clienti in tutto il mondo, tra cui Diane von Furstenberg, Rag & Bone e Zappos. L’estate scorsa si è aggiudicato 15 milioni di dollari in un secondo round di finanziamento elargito da Canaan Partners e Advance Pulications, società madre di Condé Nast.
10. Hatch collection
Per aver allontanato l’alone di “maternità” dalla moda premaman. Hatch propone delle collezioni di abbigliamento che le donne possono – e vorranno – indossare prima, durante e dopo la gravidanza. Finalmente un’azienda che ha offerto alle mamme e alle donne un antidoto contro il solito mondo anonimo e poco alla moda dell’abbigliamento premaman.