Ogni settimana i Ninja vi propongono i video più visti e condivisi: filmati divertenti, emozionanti, o magari terrificanti, che hanno in comune la capacità di attirare l'attenzione dello spettatore e spingerlo a suggerirne la visione anche ai suoi contatti online.
Se da una parte creare video virali di questa portata non è facile, dall'altra possiamo tenere conto di alcuni suggerimenti per rendere i nostri video più ricercabili. Come ad esempio migliorare la SEO dei vostri video su YouTube.
Sappiamo che su Youtube vengono caricati 60 ore di nuovi video ogni minuto. Riuscire ad emergere con il proprio filmato (a meno che non siate un grande brand che può contare su un grande seguito di fan) è il risultato di un'operosa pratica di seeding e, come dicevamo, di ottimizzazione video SEO. Quest'ultima può essere aiutata anche dall'inserimento di sottotitoli e traduzioni nei video.
I video caricati su YouTube hanno una probabilità nettamente maggiore di comparire nella serp della ricerca su Google (perché vengono indicizzati subito dal motore di ricerca), e tenere conto della SEO può notevolmente aumentare le occasioni di contatto con utenti che vi stanno cercando.
Google non vede i video, me legge i testi
Questa osservazione sarà forse banale, ma vale la pena ricordarlo: i motori di ricerca non sono in grado visionare un filmato, perché analizzano solo linguaggio testuale. Per questo motivo è importante ottimizzare tutte le parti testuali come titoli, descrizione, keyword. E anche sottotitoli e traduzioni, per tre motivi:
Accessibilità
Sottotitoli e traduzioni permettono ad utenti con handicap uditivi di fruire i contenuti. Google fa dell'accessibilità uno dei punti chiave della sua mission, per cui assegna un ranking maggiore ai video costruiti secondo questo principio.
Engagement maggiore
Tra i fattori che contribuiscono maggiormente al posizionamento dei vostri video c'è la durata della visione. A parità di tema, di keyword utilizzate, un video che viene visionato per un tempo maggiore verrà favorito da Google rispetto ad uno che viene abbandonato dall'utente dopo pochi secondi.
Senza contare che fornire dei sottotitoli, auspicabilmente in inglese, può aiutare nella fruizione del video gli utenti che non hanno nell'inglese la loro lingua madre. O ancora, possono aiutare la visione in ambienti "sensibili al rumore", come un ufficio.
Video fatti (anche) per i motori di ricerca
Un altro fattore da tenere in considerazione è che sia Google che YouTube leggono i sottotitoli, per cui risulta ancor più utile preparare la parte parlata del video includendo già in essa le più significative parole chiave.
Voi seguite già questi suggerimenti? Ne avete altri da condividere?