Girls in Tech (GiT) è un Social Network Enterprise mondiale che raccoglie i migliori casi di successo dell’imprenditorialità femminile con lo scopo di supportare e riunire donne brillanti operanti nel settore tecnologico.
Quest'anno GiT ha lanciato il “Capitolo Italia” e in quest’articolo conosceremo Sara Bonomi, Social Media Specialist, ed Elena Petrucciano, Blog editor e Tech scout a San Francisco, che ci racconteranno della loro esperienza e del loro contributo in questa importante organizzazione.
Sara, come è nata l’idea di Girls in Tech e quali sono state le motivazioni per lanciare il progetto in Italia?
Girls in Tech è un Social Network Enterprise mondiale fondato da Adriana Gascoigne nel 2007 a San Francisco. Oggi conta 33 chapters nel mondo, tra cui anche il Chapter Italy, con l'obiettivo di promuovere l'empowerment della figura femminile nel mondo della tecnologia e dell'imprenditoria e per creare un network forte in grado di catalizzare le iniziative a favore delle donne.
Elena, cosa ti ha spinto ad entrare a far parte di GiT?
Vivo in una città che è composta quasi del tutto da persone che lavorano nel tech o in startup. Mio marito, Stefano Bernardi, lavora in una startup e quasi tutti gli amici che vivono qui anche. Il 90% di loro pero' sono uomini! Di donne se vendono poche, se non mogli di startuppari, e le cerco come un cane da tartufo! Mi piaceva quindi l'idea di spronare, incentivare e dare coraggio ad altre donne. Non sono una femminista ma sono da sempre pro donne! Per questo ho deciso di dare il mio contributo al progetto.
Sara, qual è il “bilancio” del primo anno di GiT Italia?
E' stato un anno intenso! Abbiamo lanciato ufficialmente il 5 giugno 2013 e la community si è dimostrata subito molto attiva e interessata, in pochi giorni avevamo già passato i 1,000 visitatori unici! Anche la nostra pagina Facebook è molto seguita e cerchiamo di condividere news italiane e internazionali .
Quest’anno le principali iniziative sono state la Female Founders in Tech List, cioè un censimento e intervista delle startupper donne italiane e i workshop Girls in Tech, ovvero incontri di formazione gratuiti e aperti a tutti che sono partiti a settembre e continueranno anche nell'anno nuovo, per fornire i primi strumenti dello startupper alle donne che hanno un progetto innovativo/tecnologico.
Un'altra seguitissima iniziativa è stata Rails Girls Milano, che ha fatto il tutto esaurito in poche ore, volta ad avvicinare le donne alla programmazione web.
Elena, tu sei la tech scout di GiT Italia, con che frequenza trovi casi di successo da raccontare?
Per ora ne ho trovati molti senza alcuna difficoltà. La comunità di italiani che vivono in Silicon Valley e' molto forte e ci conosciamo quasi tutti o almeno c'è sempre un amico in comune. Faccio parte di un gruppo di donne italiane che vivono all'estero (DIVE) tra le quali ci sono lavoratrici di ogni settore, quindi anche nel tech. Ci sono poi molti eventi organizzati dalle associazioni di italiani come Baia e SVIEC, dove incontro sempre qualcuno di nuovo e ogni tanto c'e qualche sorpresa al femminile! `
Sara, che sviluppi avete in programma?
Naturalmente continuare con i workshop e ampliare l'offerta, magari anche con uno streaming online per coinvolgere anche tutti coloro che non vivono a Milano. Poi ci piacerebbe organizzare una sorta di startup weekend o pitch competion tutta in rosa, come è stato fatto a Londra. E naturalmente replicare Rails Girls!