La sua storia ha fatto il giro della rete lo scorso anno. Saroo Brierley, lo ricorderete, è un giovane ragazzo di origini indiane che grazie alla tecnologia satellitare è riuscito a ritrovare la sua famiglia, dalla quale si era separato a soli cinque anni a causa di uno sfortunato incidente. Oggi la sua storia è diventata soggetto di un video di Google Maps.
Speranza, determinazione e tecnologia. Queste le parole che a Mountain View hanno scelto per parlare di una vicenda straordinaria, che ci mostra il lato bello della rete e dei suoi strumenti, la sua potenza e potenziale.
Saroo si perse in tenera età, smarrendosi nel caos di una stazione ferroviaria, di notte, e non trovò più la via di casa. Fu adottato da una coppia australiana, e lì ha sempre vissuto. Da adulto, il suo desiderio di ritrovare la famiglia d'origine cresce: ma come tanti bambini suoi connazionali, quando Saroo si perse non sapeva né leggere né scrivere, per cui non ha mai conosciuto il nome del suo paese natale. Facendo affidamento ai suoi ricordi visivi, il ragazzo decide di analizzare scrupolosamente le immagini di Google Earth per ritrovare casa, riuscendoci.
Google ha deciso di realizzare questo video, che ripercorre passo passo una storia dall'alto potenziale empatico. Guardandolo ci dimentichiamo di essere di fronte ad uno spot (perché di questo si tratta), ed è questa la sua forza: ci immergiamo completamente in un frame narrativo nel quale la tecnologia è strumento magico, umano, e Google rappresenta null'altro che il sottofondo di una storia composta di persone.
Voi come vi approcciate a questo video? Opportunismo commerciale per Google Maps o genuina occasione di storytelling ben sfruttata?