Continuiamo a parlare di processo creativo. Dopo una considerazione sulla nascita dell’idea è bene considerare un’iniziale sistematizzazione di ciò che vogliamo: comunicare, redigere e riprendere.
Il soggetto inteso è in ambito generale, gli spunti senza dubbio provengono da quello cinematografico, ma non dobbiamo dimenticarci che le forme narrative odierne si contaminano e si mescolano facilmente: una web serie può diventare uno spot, un film un videoclip, un documentario una docu-fiction.
Ridurre all’essenziale e badare solo a poche linee guida è utile per imprimere nella mente concetti che possono essere fruibili anche in un lasso di tempo molto breve (occuparsi di videomaking significa essere sempre di corsa!).
Azioni ed immagini
Qui non v’è tempo per la profondità psicologica dei personaggi o per dettagli trascurabili, in poche pagine (dal minimo di 1 al massimo di 10 cartelle, ma il numero di 3 cartelle è più che sufficiente) dovrà essere condensato il cuore della storia. Se fossimo un’azienda questo sarebbe il core business su cui puntare. Descrivete le azioni e le connessioni logiche che ne conseguono. Devono essere ben proiettate nella mente di chi legge le immagini: il video scorre tutto in quella successione di parole e la brevità consente di percorrere agevolmente questo flusso di immagini andando dritto al sodo.
Il presente e il soggetto-oggetto.
E’ vivamente caldeggiato l’utilizzo del presente e della terza persona singolare. Il presente avvicina al lettore, la terza persona distanzia e oggettivizza; il soggetto in questo modo diviene oggetto e si concretizza. L’immediatezza ovviamente corrobora l’idea del qui e ora e dà la sensazione di seguire la storia in tempo reale.
E poi? Il confronto.
Racconta ad un amico il tuo soggetto, in modo poco dissimile da come lo hai impostato. Pensi che il tuo soggetto possa davvero funzionare ed essere strabiliante? Condividi il tuo pensiero e non iniziare ad andare in visibilio se il tuo interlocutore ti fa: "Grandissima idea!". Probabilmente mente. Potrai iniziare ad essere entusiasta solo nel momento in cui c'è curiosità negli occhi di chi ti parla, il tuo amico fa domande, ti dà suggerimenti, perché vorrà dire che è entrato nel meccanismo della storia e tu sei riuscito a comunicare il tuo progetto. Se durante il tuo racconto ti viene chiesto:"E poi, che succede?" allora sei proprio sulla strada giusta. Se non funziona rivedi il soggetto e cambia amico!
Sintetizzando, l'essenzialità, l'immediatezza e il confronto sono i tre concetti attorno cui il nostro soggetto potrebbe ruotare. Voi avete altri spunti?