• Visit NINJA ACADEMY
  • Rss
  • Twitter
    • Segui @ninjamarketing
  • Linkedin
  • Facebook
  • Instagram

News

  • Eventi
  • Social Media
  • NFT
  • Advertising
  • Spotify
  • eCommerce
“Un mercato da 8 mila miliardi nel 2026”, anche...
Torna Ecommerce HUB, l’evento di networking,...
IF! Festival della Creatività compie 10 anni: gli ospiti e...
Spazzolini, scarpe e candele: tutte le collab con i brand e...
Aumenta vendite e conversioni con il Community Commerce
X potrebbe diventare a pagamento per risolvere il problema...
TikTok apre un Data Center a Dublino per eliminare i timori...
BookTok, il rilancio del mercato editoriale passa da TikTok
Midjourney banna le immagini fake: il caso Justin Brown
Cryptoverse Marketing: le nuove competenze per portare il...
Instagram diventa un marketplace per NFT: partiti i test
Le notizie Ninja della settimana che potresti aver perso
La campagna di McDonald’s che celebra i cameo in film...
La Tote Bag di Marc Jacobs entra nelle vie di New York
Nike x Martine Rose: nasce la prima linea sartoriale...
Spazzolini, scarpe e candele: tutte le collab con i brand e...
Spotify sceglie Milano per il suo Hub internazionale del...
Spotify lancia gli audiolibri: 300.000 titoli già...
Culture Next di Spotify: cosa ci dice il report che studia...
Playlist di San Valentino: quali sono le canzoni più...
“Un mercato da 8 mila miliardi nel 2026”, anche...
Torna Ecommerce HUB, l’evento di networking,...
Ecommerce HUB sceglie Giffoni per lanciare i nuovi trend...
Amazon Prime Day raddoppia: nuovo appuntamento a ottobre

Insight

  • Metaverso
  • Cookieless
  • eCommerce
  • GDPR
  • Lavoro
  • Design
10 keyword del 2022 che useremo sempre di più nel 2023
Hate Speech, phishing e ransomware: quali sono (e come...
Cosa c’è da sapere su Omniverse, il metaverso di...
Tag Manager Ninja: dominare il tool numero 1 per gli...
Il futuro della misurazione è oggi: quanto è importante...
PMI e pubblicità online: proteggere la privacy delle...
Addio ai cookie di terze parti: prospettive future e...
I trend media per il 2022: cosa devono sapere i brand
Modello AIDA: cos’è, come si usa e best practice
Come migliorare le conversioni e ridurre il tasso di...
Sfide per il retail: quali sono e come le aziende possono...
Sostenibile e di qualità: come il food eCommerce italiano...
GDPR loves Matomo: l’alternativa a Google Analytics...
GDPR: Matomo può essere l’alternativa a Google...
Alternative a Google Analytics per essere GDPR compliant
Google Analytics e GDPR: il Garante per la Privacy boccia...
Guida alle strategie SEO per LinkedIn
Quali sono le soft skill decisive per fare carriera (e come...
Benessere al lavoro: perché è sempre più centrale per le...
10 imprenditori di successo da imitare
10+1 loghi di automobili più iconici di sempre (secondo...
5 migliori rebranding +1 del 2023 (finora)
I 5 peggiori rebranding (+1) degli ultimi anni
Come creare una brand identity forte. Il caso Campari

Tutti i TopicsChiudi

Ninja Marketing
  • Advertising
  • Branding
  • Consumer Trends
  • Creatività
  • Design
  • Digital Marketing
  • Event Marketing
  • Innovazione
  • Marketing Strategy
  • Marketing Tools
  • Media
  • Relazioni Pubbliche
  • Social Media Marketing
  • Webinar
  • Guide
Ninja Company
  • Aziende
  • Diritto
  • CSR
  • Finanza & Mercati
  • Digital Transformation
  • Management
  • Retail
  • Sales
  • IT
Ninja HR
  • Comunicazione Interna
  • Employer Branding
  • Formazione
  • Lavoro
  • Leadership
  • Produttività
  • Recruiting
  • Smart Working
  • Talent Management
  • Welfare
Ninja Brands
  • Amazon
  • Apple
  • Facebook
  • Google
  • Instagram
  • Linkedin
  • Microsoft
  • Netflix
  • Oracle
  • Snapchat
  • Tesla
  • TikTok
  • Twitter
  • Virgin
  • YouTube
  • 0Carrello
Logo Ninja Logo Ninja
  • News
  • Insight
  • Topics
  • Academy
  • Diventa PRO
  • Menu
  • Accedi
  • Home
  • Marketing
  • Business
  • Future
  • Life
  • PRO
  •   Ninja Academy
  • Ninja Deals -->
  • Twitter Linkedin Facebook Instagram YouTube
  • Accedi
  • Home
  • News
    • Eventi
    • Social Media
    • NFT
    • Advertising
    • Spotify
    • eCommerce
  • Insight
    • Metaverso
    • Cookieless
    • eCommerce
    • GDPR
    • Lavoro
    • Design
  • Topics
    • Ninja Marketing
    • Advertising
    • Branding
    • Consumer Trends
    • Creatività
    • Design
    • Digital Marketing
    • Event Marketing
    • Innovazione
    • Marketing Strategy
    • Marketing Tools
    • Media
    • Relazioni Pubbliche
    • Social Media Marketing
    • Webinar
    • Guide
    • Ninja Company
    • Aziende
    • Diritto
    • CSR
    • Finanza & Mercati
    • Digital Transformation
    • Management
    • Retail
    • Sales
    • IT
    • Ninja HR
    • Comunicazione Interna
    • Employer Branding
    • Formazione
    • Lavoro
    • Leadership
    • Produttività
    • Recruiting
    • Smart Working
    • Talent Management
    • Welfare
    • Ninja Brands
    • Amazon
    • Apple
    • Facebook
    • Google
    • Instagram
    • Linkedin
    • Microsoft
    • Netflix
    • Oracle
    • Snapchat
    • Tesla
    • TikTok
    • Twitter
    • Virgin
    • YouTube
  • Diventa PRO
  •   Ninja Academy
  • Twitter Linkedin Facebook Instagram YouTube
  • Share on Twitter
  • Share on Facebook
  • Share on Linkedin
  • Send an email
Logo Ninja

Diventa free member

Vuoi leggere questo articolo e le altre notizie e approfondimenti su Ninja? Allora registrati e diventa un membro free. Riceverai Breaking News, Marketing Insight, Podcast, Tips&Tricks e tanto altro. Che aspetti? Tieniti aggiornato con Ninja.

Logo Ninja

Diventa free member

Vuoi leggere questo articolo, le altre notizie e approfondimenti su Ninja? Allora lascia semplicemente nome e mail e diventa un membro free. Riceverai Breaking News, Marketing Insight, Podcast, Tips&Tricks e tanto altro. Che aspetti? Tieniti aggiornato con Ninja.

Sei già un membro Ninja? Accedi

Alessandro Fusacchia: Il Governo e le startup [INTERVISTA]

Aggiungi ai preferiti Leggi dopo

Score

1.1K Share

  • Share on Twitter
  • Share on Facebook
  • Share on Linkedin
  • Send an email

INIZIA GRATIS CON NINJA: Accedi subito a +100 contenuti formativi sul digital business gratuiti
Alessia Di Raimondo 

Sub-Editor Sezione Startup

  • Twitter
  • Linkedin
  • Share on Twitter
  • Share on Facebook
  • Share on Linkedin
  • Send an email

Pubblicato il 25/10/2012

Non è un politico, bensì un “tecnico”, ma preferirei presentarlo come un giovane professionista preparato e instancabile, che ha preso per mano le startup italiane per dargli dignità e opportunità, guidandone il cammino verso una nuova realtà nazionale.
Stiamo parlando di Alessandro Fusacchia, con cui ho avuto il piacere di fare una bella chiacchierata per un'intervista esclusiva per noi di Ninja Marketing.

Alessandro, classe 1978, è Consigliere per gli affari europei, i giovani, e l’innovazione del Ministro Corrado Passera.
In precedenza ha lavorato a Bruxelles per il Consiglio dell’Unione Europea, e ancora prima a Roma, per il Ministro del Commercio internazionale e presso l’ufficio G8 della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Insegna all’Istituto di Studi Politici di Parigi e alla School of Government della LUISS, e ha conseguito un Ph.D. presso l’Istituto universitario europeo di Fiesole. È stato il presidente di RENA dal 2007 al 2011. Ha pubblicato due romanzi.

Gli ultimi aggiornamenti sull'iter governativo pro startup

Alessandro, in questi giorni è previsto un vertice bilaterale tra Italia e Israele, considerata una “startup nation”. Parlerete anche di startup con il Governo israeliano?

Qui in Israele, dove siamo in missione per 36 ore, c'è stato ieri un evento di rilievo a cui hanno partecipato startup italiane del settore digitale e media. È stata una vetrina importante. L’ICE ha fatto un bel lavoro e svilupperà in futuro azioni sempre più significative per sostenere le nostre startup nel mondo. Oggi si tiene il vero e proprio vertice intergovernativo. Anche qui, ci sarà una forte "dimensione startup". Si tratta del primo importante appuntamento internazionale con cui cominciamo a far vivere quel quadro normativo e di policy che abbiamo creato con le norme contenute nel secondo decreto crescita pubblicato in Gazzetta ufficiale sabato scorso.

Contestualmente alla prosecuzione dell’iter legislativo per la conversione del decreto in Parlamento, vogliamo infatti cominciare a promuovere a livello internazionale il fatto che l’Italia fa sul serio quando dice di voler diventare un Paese “amico delle startup”.
Lo scopo – a medio termine – è anche quello di attrarre capitali e talenti dall’estero.

Concentriamoci sul Rapporto Restart Italia! e sul Decreto Crescita

Torniamo per un attimo a quaranta giorni fa. “Sperando che da domani inizi un gran baccano in tutto il Paese”: hai esordito così alla vigilia dell’evento di presentazione del Rapporto “Restart, Italia!”. Cosa ti aspetti che si “muoverà” in Italia concretamente dopo la recente firma del Decreto Crescita da parte del Presidente Napolitano?

Negli ultimi mesi abbiamo lavorato intensamente per fare due cose: arrivare a formulare un pacchetto di misure importanti per creare un ambiente favorevole alla nascita e allo sviluppo di aziende startup innovative, e fare in modo che si sviluppasse in Italia una consapevolezza diffusa, non limitata solo agli addetti ai lavori, sulla rilevanza di questo progetto per la crescita economica, l’occupazione giovanile, la possibilità di rendere il nostro Paese più veloce e dinamico, capace di tornare a scommettere sulle sue energie migliori.

Mi aspetto che questa grande mobilitazione pubblica aiuti a mantenere alta l'attenzione necessaria per dotarci di una legislazione e di strumenti importanti, e che dal giorno successivo alla conversione in legge molti, italiani e stranieri, decidano di approfittare di questo nuovo quadro di opportunità.

Cosa ha realmente determinato la nascita di un'azione mirata per le startup innovative italiane?

Le startup mettono insieme impresa, innovazione, giovani. Vale a dire, tre priorità assolute per il Paese. Era doveroso intervenire. Rendere la vita più facile ai tanti italiani che vogliono scommettere sulla loro creatività e sul loro spirito imprenditoriale. Se vogliamo “trasformare il Paese” – uso l’espressione usata dal Presidente del Consiglio in occasione della presentazione del decreto – non potevamo non affrontare temi come le startup o l’agenda digitale.

Sono ponti sul futuro. Strumenti non solo normativi o tecnologici, ma prima di tutto culturali, che ci possono consentire di recuperare il ritardo accumulato con altri Paesi. Per noi è stato anche un modo per raccontare l’Italia che vorremmo avere nei prossimi anni.

Se dovessi immaginare il nostro Paese tra 10 anni, cosa sarà cambiato in termini di opportunità di crescita, lavoro ed imprenditoria giovanile?

Mi immagino un Paese veloce, dinamico, pieno di opportunità; dove il talento è valorizzato e non esistono barriere; dove gli stranieri non vengono solo per i musei, i paesaggi o perché si mangia bene, ma perché si respira un’aria diversa. Me lo immagino con molta energia diffusa.

Un posto dove è possibile sviluppare e realizzare il proprio potenziale; dove nascono tante cose che oggi nemmeno riusciamo ad immaginare. Un Paese che ha deciso di puntare pesantemente sulla formazione delle nuove generazioni e che attraverso la tecnologia genera servizi che migliorano la qualità della vita, di tutti e, in particolare, delle persone più anziane.

Cosa c'entra tutto questo con il lavoro che abbiamo fatto per dotarci di una normativa sulle startup? C'entra molto, perché è un pezzo del puzzle di quest'Italia che vorrei tutti insieme diventassimo nei prossimi dieci anni. Basta questo per arrivarci? Certo che no. Ma è chiaro che se si può fare per le startup, si può fare per molto altro.

Nel rapporto si parla di “Ecosistema di Startup” in Italia. Pensavate ad una Silicon Valley made in Italy? Riconosci all’Italia tali potenzialità?

Non credo onestamente che lo scopo sia costruire a tavolino una Silicon Valley italiana. Dobbiamo piuttosto fare in modo che i nostri territori maturino pienamente coscienza di quanto sia importante, per il loro sviluppo economico e sociale, diventare ecosistemi locali che favoriscono l'insediamento e la crescita di startup innovative.

Nel rapporto Restart, Italia! abbiamo inserito un capitolo dedicato proprio a questo. Deve essere chiaro che non c'è una formula magica da applicare. Dobbiamo partire dalle nostre specificità. Abbiamo un tessuto produttivo certamente in affanno, ma anche ricchissimo di storia, saperi e capacità. Dobbiamo ripartire da quello, e fare un innesto di innovazione.

Le istituzioni pubbliche, a livello locale e regionale, hanno l'occasione di dimostrare che vogliono e sanno diventare veloci, dinamiche, capaci di facilitare, semplificare, sostenere l'imprenditorialità dei loro cittadini.

Quale aspetto del Rapporto e del relativo decreto ritieni sia più innovativo ed agirà davvero da propulsore pro-startup e quale, invece, ritieni ancora controverso, da perfezionare?

Il lavoro sulle startup è certamente migliorabile. Ritengo però che abbiamo gettato delle basi molto solide, creando un quadro di riferimento articolato e organico a livello nazionale che interviene su tante materie differenti, come la semplificazione amministrativa, il mercato del lavoro, le agevolazioni fiscali, il diritto fallimentare.

Inoltre, fornendo una visione di medio periodo – che è quella delle 170 pagine del rapporto Restart, Italia! – indichiamo la strada per il futuro. Alcuni strumenti che stiamo introducendo sono potenzialmente rivoluzionari. Il crowdfunding, ad esempio, è un modo altamente innovativo di raccogliere capitali diffusi che avrà un effetto “collaterale” di collante sociale, aggregando tanti cittadini diversi a partire dalla volontà comune di portare avanti un’idea imprenditoriale innovativa.

Cosa ci sarà da perfezionare tra un anno o due? Non lo so, ma non è questo il punto. Il punto è che abbiamo messo in piedi un meccanismo di monitoraggio e valutazione molto rigoroso che ci permetterà di vedere gli effetti nel tempo di queste misure e quindi, se servirà, di aggiustare il tiro. Nessuno ha la palla di vetro e può dire oggi cosa servirà aggiustare. Ma accettiamo che ci saranno probabilmente delle modifiche da fare, e creiamo un meccanismo per capire quali dovranno essere.

Voglio credere che nei prossimi anni sarà sempre di più il metodo a decidere la qualità del lavoro che le istituzioni, a partire dal Governo, saranno in grado di fare al servizio dei cittadini.

A proposito di crowdfunding, sono poche ancora le piattaforme dedicate in Italia. Pensi che adesso grazie al suo riconoscimento e alla nuova disciplina si moltiplicheranno e potrà rappresentare una concreta alternativa per il finanziamento dei progetti imprenditoriali?

Sospetto di sì. Col decreto abbiamo creato le condizioni per lo sviluppo di questo strumento, rimandando i dettagli, che saranno fondamentali, alla Consob. C'è il rischio che non funzioni, che resti inutilizzato per mille ragioni. Ma c'è anche il rischio opposto: che diventi davvero uno strumento che aiuta a cambiare radicalmente il Paese, che innovi la maniera in cui si raccolgono capitali presso tanti cittadini, la maniera in cui si sostengono tanti progetti imprenditoriali.

Nel dubbio, noi abbiamo deciso di dotare l’Italia di una legislazione all'avanguardia. Decideranno imprenditori, investitori e cittadini se riusciremo a diventare, sul crowdfunding, un Paese che "fa scuola".

Nel Decreto Crescita si parla di 200 milioni di fondi stanziati da subito e, poi, 110 milioni che verranno stanziati di anno in anno pro startup. Come le “startup innovative” dovranno e potranno concretamente fare appello a questi fondi?

Attenzione: il pacchetto per le startup vale circa 200 milioni, ma non vuol dire che ci siano soldi a pioggia a disposizione delle startup. Lo scopo del nostro intervento non è mai stato quello di creare una nuova categoria di imprese e poi dare finanziamenti come è stato sempre fatto in passato, con risultati troppo spesso deludenti, e soprattutto generando sprechi, zone d'ombra, arbitrarietà.

La filosofia del lavoro sulle startup è un’altra: potenziamo tutti gli attori dell’ecosistema che possono contribuire a sostenere le startup. Le risorse finanziarie non devono venire direttamente dallo Stato. Ma lo Stato crea le condizioni per cui il sistema economico è incoraggiato a mettere risorse a disposizione di imprenditori con idee e progetti innovativi.

Un esempio? Siamo intervenuti dicendo che le aziende che faranno investimenti in startup, aiutandone quindi la capitalizzazione nei primi anni di vita, potranno beneficare di uno sgravio fiscale. Le aziende mature hanno modo di fare investimenti in innovazione, le startup hanno modo di reperire i capitali necessari per crescere.

Sono incentivi come questi - incentivi, non sussidi a pioggia - che, per la parte startup del decreto legge, valgono circa 120/130 milioni di euro. Poi ci saranno le risorse aggiuntive messe a disposizione da Cassa Depositi e Prestiti per aumentare la massa critica di capitali di rischio. Stiamo parlando di una somma compresa tra 50 a 100 milioni. Ecco come si arriva ad un pacchetto per le startup di un valore di circa 200 milioni.

Calmiamo un po’ gli animi chiarendo che ruolo ha l'Università nel decreto. In che misura il possesso del titolo di dottore di ricerca per i componenti del team è necessario per potersi qualificare come “startup innovativa”?

Su questo punto si è creata un po' di apprensione, e comprensibilmente, perché alcuni hanno detto che solo i dottori di ricerca potevano avviare una startup. Non è assolutamente cosi. Tra i criteri contenuti nel decreto che servono per essere considerati startup, ce ne sono tre che abbiamo individuato per capire e "riconoscere" quando quella che abbiamo di fronte è una nuova impresa innovativa e tecnologica.

Il primo riguarda le spese di ricerca e sviluppo, quindi le attività della startup. Il secondo prevede che almeno un terzo del team sia dottore di ricerca o dottorando o abbia svolto almeno tre anni di ricerca qualificata. Il terzo ha a che fare con la proprietà intellettuale, e quindi fa riferimento al fatto che la startup sia titolare o licenziataria di un brevetto. Non bisogna possederli tutti e tre. Sono criteri alternativi. Se uno non rientra nel secondo, può quindi far riferimento al primo o al terzo.

Aggiungo anche che per il primo - quello che forse verrà utilizzato nella maggior parte dei casi - abbiamo previsto che il bilancio della startup sia accompagnato da una nota integrativa che evidenzi le spese di ricerca e sviluppo, che per una startup sono in molti casi diverse da quelle più "classiche" delle grandi aziende mature.
Credo pure che il riconoscimento di un valore particolare alla ricerca sia importante per creare in Italia un mercato del lavoro per i tanti nostri dottorati e dottorandi di qualità.

E poi non ci limitiamo solo all'Italia, ma creiamo un incentivo per le startup per andare a caccia dei migliori cervelli anche fuori dai confini nazionali.

Il pensiero di Alessandro: il "tecnico" e l'uomo

Se fossi tu un potenziale startupper, cosa lanceresti sul mercato? In che settore ti “butteresti”?

Credo che ci siano opportunità in ogni settore. L’Italia è all’avanguardia su tanti fronti. Con una battuta, mi verrebbe da dire che la mia startup l'ho già fatta! Fino a febbraio lavoravo a Bruxelles. Sono rientrato per lavorare col Ministro Passera e tra i dossier che sto seguendo le startup sono sicuramente quello che finora mi ha richiesto maggiori energie. Mi ci sono dedicato come se fosse una startup. Partendo da un'idea innovativa. Certamente non di business, ma di policy.

Un messaggio tuo personale per i giovani startupper italiani:

I tempi non sono necessariamente rassicuranti. Ma scommettiamo su un'Italia diversa, e costruiamola insieme. Il Governo sta cercando di fare la sua parte. Voglio però essere chiaro: c'è una startup che nessuno di noi può fare da solo. È quella con cui far ripartire la nostra economia e rendere più giusta la nostra società. È una startup che opera prima di tutto a livello di consapevolezza, cultura e coscienza civica. E che si basa sull’'innovazione più importante e profonda: la capacità di ciascuno di noi di guardare al mondo e a se stesso diversamente, senza quella paura che paralizza.

Tu hai vissuto un’esperienza lavorativa fuori, in Belgio, e sei rientrato in Italia. “Restart Italia!” vuole essere anche un incoraggiamento per i giovani perché resistano alla tentazione di scappare all’estero ed investano, invece, le loro competenze in Italia costruendo qualcosa di proprio, anziché limitarsi a cercare tra ciò che il Paese offre ed al momento è saturo?

Da una parte considero che andare all’estero oggi sia, per chi può, un’opportunità di formazione e crescita personale e professionale. Dall'altra, constato che una generazione intera di giovani italiani è oggi tentata dalla fuga; che tantissimi italiani se ne vanno anche quando vorrebbero restare; che pochi tornano e che pochissimi stranieri vengono da noi, che non sia per trascorrere le ferie. Restart, Italia!, il lavoro del Governo sul fronte startup, vuole contribuire a costruire e raccontare un'Italia diversa. L'Italia delle opportunità.

A 34 anni hai due libri alle spalle, un'esperienza al Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea, il G8 ed ora un ruolo chiave al Ministero dello Sviluppo Economico. Che evoluzione c’è stata in te, professionalmente parlando, attraverso tutte queste esperienze? Qual è la tua carta vincente? Insomma, non dirci solo “sono bravo!”, questo lo abbiamo già ben chiaro.

Ho sempre cercato di non farmi troppi sconti e di mettere passione in ciò che facevo. Soprattutto, non ho mai accettato situazioni o persone che non mi convincevano. Ma la carta vincente, ammesso che esista, è stato capire relativamente presto che più di tutto contano le persone con cui fai le cose. Ho capito che i maestri li avevo intorno. Molto spesso erano miei coetanei, compagni di università, di stage, di lavoro, o persone conosciute in RENA che avevano la mia stessa testardaggine. Persone che non avevano paura a dirmi "forza, che questo Paese lo aggiustiamo". Che me lo hanno detto sorridendo, e contro le quali non ho potuto fare altro che alzare le mani, e arrendermi.

E allora tutto sta nel trovarsi questi compagni di viaggio lucidi, appassionati, vaccinati contro i mali dell'Italia, che hanno voglia di condividere una strada con te. Se vuoi, è la stessa filosofia con cui nascono le startup.

E si conclude così questa intensa chiacchierata con Alessandro. Sì, perché ci piace chiamarlo per nome. Un giovane professionista che sta al timone di una nave che ha preso la giusta rotta per condurre l’Italia imprenditoriale verso un orizzonte nuovo, speriamo tutti.

Ringrazio personalmente Alessandro Fusacchia per le preziose condivisioni e per i chiarimenti che ci ha fornito su ciò che a volte è oggetto di polemiche più perché non si conosce abbastanza, che non per ragioni concrete.
C’è entusiasmo ed ottimismo tra le parole lette, cerchiamo di sposare questi sentimenti positivi e remiamo noi giovani per primi verso la ripresa dell’Italia.

Scritto da

Alessia Di Raimondo 

Sub-Editor Sezione Startup

Alessia scrive dalla solare Catania. Dopo una laurea specialistica in Direzione Aziendale cum laude, Alessia prosegue il suo percorso accademico a Catania con un Dottorato di… continua

Condividi questo articolo

  • Share on Twitter
  • Share on Facebook
  • Share on Linkedin
  • Send an email

Segui Alessia Di Raimondo  su Twitter .

Amiamo ricevere i tuoi commenti a ideas@ninjamarketing.it

Leggi anche

Al via la call per startup e progetti dedicati a bambini e ragazzi
Il contesto delle startup innovative in Italia: i numeri del 2021
Il modello Starboost: le nuove regole per fare startup ed essere felici

Vuoi fare Carriera nel Digital Business?

+100.000 professionisti e 500 grandi aziende hanno incrementato i loro Affari grazie a Ninja.

Non aspettare, entra subito e gratis nella Ninja Tribe per avere Daily Brief, Free Masterclass e l’accesso alla community di professionisti.

INIZIA GRATIS

Ninja

  • About
  • Filosofia Ninja
  • Il Clan
  • Top contributor
  • Advertise
  • Partner
  • Contatti

Via su ninja.it

Vuoi fare Carriera nel Digital Business?

+100.000 professionisti e 500 grandi aziende hanno incrementato i loro Affari grazie a Ninja.

Non aspettare, entra subito e gratis nella Ninja Tribe per avere Daily Brief, Free Masterclass e l’accesso alla community di professionisti.

INIZIA GRATIS

ISCRITTO A

Seguici

Ninja Magazine è una testata registrata presso il Tribunale di Salerno n. 14/08 - Codice ISSN 2704-6656
Editore: Ninja Marketing Srl, Centro Direzionale Milanofiori, Strada 4, Palazzo A - scala 2, 20057 Assago (MI), Italy - P.IVA 04330590656.
© Ninja Marketing è un marchio registrato, tutti i diritti sono riservati
Puoi ripubblicare i contenuti citando e linkando la fonte nel rispetto della Licenza Creative Commons
PRIVACY POLICY, CONDIZIONI D’USO E COOKIE POLICY
POR Campania FESR 2014-2020
Depositphotos

Gift Card Natale 2019 Ninja Academy Buono Regalo

pop up salecycle report ecommerce

twitch marketing - territory

getresponse popup

Brand Loyalty - Territory Influence Pop Up

territory pop up content inflation

state of commerce salesforce

pop up salesforce

 

Banner Lead Post Territory Influence

Our Spring Sale Has Started

You can see how this popup was set up in our step-by-step guide: https://wppopupmaker.com/guides/auto-opening-announcement-popups/

Our Spring Sale Has Started

You can see how this popup was set up in our step-by-step guide: https://wppopupmaker.com/guides/auto-opening-announcement-popups/

Scorrere verso l’alto