Una collaborazione che unisce tecnologia e moda quella che nasce dall'incontro tra Frank Sorbier, stilista di alta moda Francese, e Intel la più grande azienda globale produttrice di microprocessori. In passerella, l'abito, diventa una tela per proiettare spettacolari e dinamiche forme e figure. Zero Sfilate, zero modelle. Potremmo definirlo il primo esperimento di projection mapping su abiti. L'innovazione tecnologica, dalla sponda dell'alta moda, è uno strumento di design.
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I rivenditori iniziano a sperimentare questo tipo di tecnologia nel retail design. Sfruttare effetti di questo tipo per mostrare abiti in vetrina in continuo e dinamico movimento sembra essere la nuova frontiera del retail e della brand experience. Ad entusiasmare è sempre l'interazione che potrebbe coinvolgere i consumatori con i brand di moda. Non a caso lo stilista descrive la sua collezione "un ponte tra il passato, il presente e ciò che il futuro potrebbe essere".
L'abito su cui avviene la performance è indossato dalla principessa protagonista di una storia, narrata live in passerella. L'intera narrazione avverrà nell'immobilismo dei modelli ma nel movimento delle forme.
Il finale presenta pezzi provenienti dalle collezioni passate Sorbier, praticamente un promemoria senza tempo. Si fonde tecnologia, alta moda e fantasia.
Da un cuore che batte nasce un abito rosso sangue per poi trasformarsi in un miraggio di farfalle svolazzanti. Sfilata, performance o tripudio della tecnologia, definire i confini svilirebbe l'unicità del risultato.