Seak e Snak: search e social integrati nella tastiera!

Dai nomi potrebbero sembrare cose alquanto strane, invece la Search Engine Access Keyboard (SEAK) e la Social Network Access Keyboard (SNAK) sono due tastiere con 19 pulsanti in più, dedicati al mondo search & social.

Le caratteristiche comuni sono:

– I 19 pulsanti che linkano in modo diretto a pagine web;
– La sicurezza: una volta usciti i pulsanti sono disabilitati per evitare l’accesso alle nostre informazioni;
– Software facile da installare;
– Garanzia e supporto tecnico 24/7.

SEAK

Su questa tastiera sono presenti i siti ed i servizi più importanti che la maggior parte delle persone usa. Dalla parte sinistra abbiamo: Buzz, Earth, Maps, Talk, Alerts, Finance, Calendar, Sites, Reader, Labs, Voice.

Mentre a destra abbiamo: Sleep, Gmail, Books, Images, Videos, Shopping, Translate, Blogger.
Costo: 30 dollari.

SNAK

Questa tastiera invece è super connessa a Facebook: ogni tasto è dedicato ad una funzione. Aggiungi agli amici, like, eventi, sviluppatori, ecc. Sempre al costo di 30 dollari.

Eccovi anche i video da Youtube: SEAK || SNAK

IMGuest, la business arena dedicata a chi viaggia spesso per lavoro [TREND]

IMGuest, la business arena dedicata a chi viagga spesso per lavoroSe amate (o dovete) viaggiare spesso, questo proprio non può mancare tra i vostri social network preferiti!

IMGuest è infatti un nuovo servizio che, con un ricco database composto da oltre 140000 hotel worldwide, vi offre la possibilità di Continua a leggere

First Floor realizza una campagna outdoor con una segnaletica insolita: uomini ubriachi [VIDEO]

Se i camion parcheggiati fuori da un ristorante sono il segnale che in quel posto si mangia bene allora quale miglior indicatore di qualità se non degli ubriachi per dimostrare che in un pub si beve bene?
Questo è quello che devono aver pensato i creatori della campagna per promuovere FIRST FLOOR un pub di Nehru Place a Delhi in India.

In un luogo con più di 1200 negozi, circa 200000 visitatori ogni giorno, il problema del Pub First Floor è quello di essere trovato e scelto tra centinaia di altri pub ed aumentare quindi la sua popolarità. La soluzione? Una segnaletica fatta da ubriachi.

Per una settimana lungo tutto il percorso che conduce al Pub sono stati sistemati dei finti ubriachi con una maglietta indicante la distanza dal pub. Il Buzz generatosi è stato una ovvia conseguenza.
Bisogna ammetterlo, vedere le facce felici di quei finti-ubriachi mette voglia di scolarsi una bella birra ghiacciata, a voi noi?

Trovato qui.

Elizabeth Taylor, icona della pubblicità: le campagne più memorabili

Elizabeth Taylor non è stata solo una leggenda del cinema Hollywoodiano. La sua immagine ha influenzato molti brand: è storica la sua collaborazione con Elizabeth Arden Co. per produrre una serie di profumi strettamente associati alla sua personalità da “età dell’oro”. Il suo spot del 1991 “White Diamonds” è stato ancora on air fino alle ultime festività natalizie.

Trovato qui

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Sul tavolo degli imputati, Google continua le sue scalate. [TREND]

I siti web dei quotidiani europei sono stati impegnati nell’esaminare la sanzione da ben 100.000€ che il Garante Francese per la privacy informatica ha imposto a Google per aver “sniffato” dati sensibili delle reti wi-fi attraverso le G-Car, che hanno setacciato la Francia ed il mondo per catturare le immagini di street view. La sentenza è stata seguita dopo sole ventiquattro ore dalla bocciatura dell’Antitrust USA sull’accordo che ha dato vita a Google Books.
In questa bufera burocratica pochi si sono, invece, soffermati sulla riorganizzazione del processo interno di investimento in startups che coinvolge tutti i piani del colosso.

Più di 70mln$ in 8 fortunate startups

Sembra che dall’inizio del 2011 Mountain View abbia compiuto capitalizzazioni strutturate in circa 8 startups, attive in 8 campi completamente differenti, dalle tecnologie che applicano previsioni meteorologiche a fini assicurativi, a società esperte nella produzione di Software avanzati per la gestione Marketing nelle aziende, con investimenti a cadenza praticamente bisettimanale.
Il ramo di Mountain View che si occupa di investimenti in startups è attivo dal 2009 con il nome di Google Ventures, ma dallo scorso 18 marzo ha cambiato le sue modalità di approccio al mercato, nel corso di una riunione negli uffici californiani, introducendo il nuovo sistema con cui Larry Page e Sergey Brin intendono abbracciare le nuove aziende.

Stando a quanto annunciato da Techcrunch, da lunedì 21 marzo tutti i 25.000 dipendenti di google hanno ricevuto i dettagli del nuovo programma, che permette di segnalare, tramite un portale interno, le startups che potrebbero essere di interesse di Google, ed in caso queste risultassero appetibili per BigG, tanto da portarlo ad investirvi, il dipendente che ha segnalato la startup riceve un bonus pari a 10.000$ come compenso per l’attività di “talent scouting”.
Il sistema in sè è molto semplice ma è la bussola con la quale guardare alle prossime mosse di Larry Page, che dal 4 aprile prossimo sarà il nuovo CEO di Google.

I punti critici di Google

In questo senso, gli aspetti burocratici e giudiziari di questa settimana possono essere d’aiuto per individuare come si muoverà il colosso nei prossimi mesi.
In particolare si è posta l’attenzione sulla raccolta dati riguardo le reti wi-fi dei residenti in Francia e sulla posizione predominante e apparentemente inattaccabile di Google Books.
Da qualche mese in realtà, gli aspetti di Mountain View che più fanno discutere sono ben quattro, due riguardano la privacy degli utenti che risulterebbe violata oltre che con le Google Cars anche attraverso un algoritmo che sembra in grado di scansionare i testi dei messaggi di Gmail al fine di memorizzarne le parole chiave garantendo l’anonimato degli utenti; gli altri due ambiti riguardano invece la scalata per l’acquisizione di ITA Software, società specializzata nella ricerca voli, ancora sotto l’analisi dell’Authority americana per la concorrenza, ed il caso Google Books.

Nel dettaglio:
Google Books: La questione è stata sollevata, in questo caso, come abuso di posizione favorevole di mercato;
il ricorso, infatti, è stato presentato da Amazon e Microsoft che lamentavano un posizionamento inefficiente sulle SERP di Google.
Entrambi hanno, inoltre, contribuito a fondare un’alleanza chiamata Open Book Alliance che nella mission del sito dichiara:
we will promote fair and flexible solutions aimed at achieving a more robust and open system.
Come facile intuire, dopo la sentenza del tribunale, che di fatto, vanifica l’accordo tra Google e gli editori americani, la Open Book Alliance rimarrebbe monopolista nel mercato.
Diversamente dal ricorso presentato, in realtà la sentenza del giudice Danny Chin, condanna un “bug” presente nella gestione dei copyright da parte di Google, più che l’abuso di posizione di mercato dominante.
Inoltre, in questo senso la migliore soluzione perviene in questi giorni da Bruxelles, il neonato progetto Arrow, cofinanziato dalla Commissione Europea che tramite database permette di risalire ai detentori di Copyright anche per le opere considerate “orfane”.

Il caso ITA Software: questo tipo di scalata, del valore di 700 milioni di dollari, ha, ancora una volta, annoverato Microsoft tra gli oppositori di Mountain View, questa volta allineato con Expedia ed altri portali che svolgono il ruolo di Online Travel Agency.
La startup in questo caso è specializzata nello sviluppo di tecnologie per la ricerca e prenotazione di voli, e il ricorso sottoposto all’analisi dell’Antitrust ha ancora una volta come oggetto la posizione predominante che Google guadagnerebbe implementando un sistema di quel tipo.

Sul fronte dei ricorrenti troviamo ancora una volta Bing che è già in grado di effettuare ricerche riguardanti i voli, e la prenotazione viaggi online attraverso una serie di API fornite da Expedia.com e Kayak.com.
Questo tipo di portali da sempre sono in grado di assorbire fino al 50% della spesa di un turista tramite l’acquisto anticipato di camere d’albergo e posti aerei, e tramite l’utilizzo (abuso in certi casi, ndr) di un fortissimo potere contrattuale, sottraendo in questo modo ricavi che diversamente potrebbero essere destinati al sistema economico della destinazione.
Per approfondimenti: Disintermediazione.it
Anche in questo caso, se l’antitrust dovesse bocciare l’acquisto di ITA Bing ed i suoi alleati rimarrebbero monopolisti, con gravi rischi per tutta la filiera del comparto.

Quali tipi di startup sono nel mirino

Nell’immediato futuro Google sarà sempre più competitivo riguardo la capitalizzazione di Startups ad alto potenziale, e come si legge nella sezione “Where we invest” del portale di Google Ventures:

“Many of our investments are in the areas you might expect, such as consumer Internet, software, and mobile — but we’re also backing companies in areas that might surprise you — from human anti-body discovery to smart grid platforms.”

Mountain View ha di fronte a se vasti orizzonti e settori in cui poter agire, anche se ciò di cui necessita nell’immediato sono servizi atti a contrastare l’avanzata di Facebook in termini di geolocalizzazione, oltre che business models innovativi quanto eticamente sostenibili, in particolar modo per quei settori in cui le proprie politiche sono state bocciate perchè considerate anticoncorrenziali.
Considerando che la capitalizzazione minima effettuata dall’inizio del 2011 è pari a 5mln$, conviene che gli startupper con prototipi funzionanti e business models innovativi si facciano avanti.

Che cos'è il marketing non-convenzionale [PRIMI PASSI]

Prosegue la rubrica “Primi Passi” per i professionisti e le piccole medie imprese che si addentrano per la prima volta nel mondo di Internet, dei social media e del marketing non-convenzionale.

Quello di cui vorrei parlarvi oggi è proprio di marketing non-convenzionale.

Marketing vuol dire: conoscere il mercato, farsi conoscere dal mercato, vendere e comunicare. Il marketing è adattamento all’ambiente, alla domanda e anche alla concorrenza.

Il marketing cambia, così come cambiano le regole dei mercati e ha subìto molte modifiche sostanziali tra cui il passaggio dalla filosofia di voler sconfiggere il concorrente a quella di voler conquistare il cliente. Ecco allora che il cliente, e non più il competitor, diventa il riferimento di tutte le politiche aziendali. Oggi più che mai conta la capacità di conquistare e fidelizzare i clienti. Perché, statistiche alla mano, mantenere i contatti con un cliente fedele costa di meno e allo stesso tempo rende di più sul lungo periodo.

Vendere oggi richiede nuove competenze rispetto a qualche decennio fa, tutta colpa/merito dell’introduzione trasversale delle tecnologie e della diffusione dei nuovi media. Ed è proprio il marketing non-convenzionale che sfrutta soprattutto nuovi media e social network ma allo stesso tempo conta anche sul crescente utilizzo di soluzioni hardware e software user-friendly relativamente economiche.

Il termine marketing non-convenzionale appare per la prima volta nel 2004, per definire il nuovo tipo di approccio al marketing. Non-convenzionale solitamente è un aggettivo che accompagna la parola guerra, e indica quindi una serie di tattiche che sfruttano l’effetto sorpresa, realizzate con mezzi non regolamentari. Fondamentale per il marketing non-convenzionale è il cosiddetto WOM (word-of-mouth) il passaparola, che avviene ad opera dello stesso pubblico. Tale fenomeno è oggi potenziato dal Web a tal punto da divenire word of mouse.

Creatività, trasgressione, innovazione, sorpresa sono i punti di forza del marketing non-convenzionale. È una forma di comunicazione che fa leva sulle emozioni e tra i vantaggi vi è sicuramente il fattore economico. Un progetto di marketing non-convenzionale punta alla creazione di aspettative ancora prima del lancio del prodotto, o della campagna sul mercato. Si rivolge a trendsetter e influencer affinché siano questi, in quanto molto attivi in Rete, a dare la prima scossa al processo di WOM. Il marketing non-convenzionale è un tipo di comunicazione narrowcasting, che utilizza cioè gli strumenti di Internet: newsletter, blog, forum che permettono di arrivare a fette di mercato perlopiù irraggiungibili con i media tradizionali. Il marketing non-convenzionale punta a dare un ruolo attivo e da protagonista all’utente/cliente per lo sviluppo del prodotto in questione e mira anche alla creazione di un sapere 2.0, cioè condiviso, interattivo e partecipativo.

VIRAL MARKETING

Tra gli strumenti del marketing non-convenzionale vi è il marketing virale che identifica prodotti o campagne che abbiano in sé la propensione a diffondersi spontaneamente fra le persone come virus. Il concetto fondamentale che distingue il marketing virale da quello tradizionale è che l’idea-virus si diffonda inizialmente grazie a una nicchia di persone, solitamente influenzatori delle issues, per poi essere propagata maggiormente grazie a Internet.

Le comunicazioni elettroniche e i social network facilitano lo scambio delle informazioni in tempi brevissimi. Comprendere fino in fondo le dinamiche alla base dei vari social network permette di realizzare efficaci strategie di marketing allo scopo di diffondere informazioni in maniera virale.

Vediamo alcuni termini chiave della materia:

AMBIENT MARKETING, detto anche ambient advertising, placed-based advertising

consiste nell’adoperare l’ambiente fisico come mezzo di comunicazione per veicolare messaggi di brand o prodotti, in contesti alternativi, in cui vi è un basso affollamento di messaggi pubblicitari.

GUERRILLA MARKETING

complesso di tecniche di comunicazione non-convenzionali che mira a ottenere il massimo della visibilità con il minimo degli investimenti. Punto chiave di un’attività di guerrilla è l’effetto sorpresa. Un’attività di guerrilla marketing può avere una propagazione virale grazie a immagini o video strategicamente diffusi in rete.

BUZZ MARKETING

il buzz, letteralmente ronzio, è un tipo di passaparola che avviene ad altissima frequenza come effetto di una buona campagna di marketing. Il buzz marketing indica un insieme di attività di marketing online e offline, finalizzate ad alimentare le conversazioni delle persone attorno alla marca e alle sue attività di comunicazione.

SEEDING & TRACKING

Seeding identifica tutte le attività che corrispondono a quelle di media planning della comunicazione tradizionale. Si tratta di impollinare video, notizie, link, concetti nei social network più sensibili alla propagazione del messaggio.

Il tracking consiste nel tracciare l’andamento di una campagna attraverso strumenti tecnologici. È possibile analizzare le statistiche di accesso a un sito web, ma anche fare il tracking delle visioni di un video virale, nonché delle conversazioni generate da una campagna di marketing non convenzionale.

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Se sei interessato a questi argomenti, visita la sezione Viral di Ninja Marketing (CLICCA QUI): troverai articoli che trattano di Ambient MarketingBuzz MarketingGuerrilla MarketingSeeding & TrackingViral Marketing. PS. Non dimenticarti di seguirci anche su twitter: @ninjaviral

Donna e dignità nell'advertising: i pubblicitari professionisti di TP replicano sul tema [EVENTO]

Il tema è sulla bocca di tutti i pubblicitari e gli operatori di comunicazione: il ruolo della donna nell’advertising. Il casus belli, la puntata di Matrix che ha posto sul banco dell’accusa – a causa della campagna di Terry Richardson per Silvian Heach – il pubblicitario: peccato però che non ce ne fosse uno realmente in studio! Ecco perché si rende necessario ricostituire in maniera istituzionale il dibattito ed a farlo ci ha pensato anche TP, l’associazione italiana dei pubblicitari professionisti.

Donna e dignità: da oggetto a soggetto nella cultura dei Valori” è il tema del convegno che si terrà a Roma il prossimo 31 marzo, alle ore 15, presso la Sala delle Conferenze di Palazzo Marini – Camera dei Deputati (Via del Pozzetto, 158).

Il convegno, patrocinato dalla Camera dei Deputati, dalla Fondazione Pubblicita’ Progresso e dall’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria alla luce delle recenti polemiche circa lo sfruttamento del corpo femminile anche in ambito pubblicitario, punta a far conoscere l’approccio che i pubblicitari professionisti hanno rispetto al ruolo della donna nelle campagne pubblicitarie ed i limiti che la deontologia impone all’uso di immagini del corpo femminile.

Il tema sara’ affrontato dai principali protagonisti del mondo della pubblicita’ italiana. Abbiamo raccolto per voi alcune dichiarazioni dai partecipanti al convegno!

Certamente in alcune comunicazioni pubblicitarie l’immagine della donna è fortemente legata ad una esasperazione di tipo sessuale, negarlo sarebbe sbagliato, ma è altrettanto vero che questa esasperazione è presente in modo più accentuato in altri settori. Il vero dramma, che si tenta di mascherare proprio con la colpevolizzazione specifica, è che questa esasperazione in Italia è presente nella nostra cultura, nella società comune, è un vizio di origine. Certamente il motivo principale è che fino ad ora, ma in gran parte ancora oggi, la differenza fra i due sessi è vissuta dall’uomo come superiorità. Penso che la cosa più giusta sia non superarla, ma far si che venga vissuta e capita in modo differente, vissuta come una parzialità, nessuno dei due sessi può parlare per l’altro, parzialità vuol dire avere un atteggiamento di apertura all’altro, relazionarsi alla pari. La vera parità non sta nell’annullamento delle proprie caratteristiche, ma nell’esaltazione di queste e nella loro totale complementarietà. Purtroppo il nostro atteggiamento va nella direzione opposta. L’uomo esaspera la femminilità per trasformarla in un invito al possesso. La donna tenta di cancellarla, vedendo in questo annullamento l’unica possibilità di parità. In tal modo cadono ambedue nel ridicolo. La verità è che probabilmente noi italiani non siamo in grado di capire cosa significhi relazionarsi alla pari fra i sessi. Non abbiamo ancora capito che questi atteggiamenti non nascono nella pubblicità o nella televisione ma nella famiglia. Questo ci costa ammetterlo. – Maurizio Rompani – Direttore Generale TP

Il convegno che vedrà protagonista la Tp alla Camera dei Deputati il 31 marzo evidenzia e amplifica la natura simbolica che l’Associazione ha maturato con gli anni e che, finalmente, ha avuto il coraggio di rivendicare a gran voce. Come un giovane colpito nel vivo delle sue passioni e delle sue idee, la Tp ha reagito seguendo l’impulso dettato dall’iniquo trattamento avvenuto sul momento (mi riferisco alla modalità con cui la figura del pubblicitario è stata trattata tout court nella trasmissione Matrix del 24 febbraio, dedicata al corpo delle donne), ma come un saggio anziano, dotato di lunga esperienza, ha scelto con cura la modalità di intervento: non un grido che avrebbe solo contribuito all’innalzamento di uno sterile coro, ma l’affermazione istituzionale. Un modo di agire che riassume lo spirito associativo che caratterizza oggi la Tp: la voglia e il desiderio di far parlare la nuova generazione dei comunicatori del domani, l’affiancamento moderatore di chi è comunicatore professionista da sempre.Gianna Angelini – Vicepresidente TP

Adesso la pubblicità la stanno facendo anche coloro che non sono di questo mestiere: Toscani, Richardson, Giovanardi, Lele Mora, Corona, Lapo, Klaus Davi. È un elenco di persone che non sono pubblicitari, perché non sanno come si gestiscono le marche e come se ne costruisce il valore. E’ facile creare grandi scandali ma che in realtà non portano da nessuna parte: TP vuole che si recuperi la dignità delle donne, siano esse consumatrici o attrici della pubblicità. Chi fa bene il mestiere del pubblicitario sa agire su quelle che io chiamo le 3C: il contenuto (la capacità di generare idee di valore), la competenza (l’abilità di attuare interventi culturali) e la condivisione (la capacità di portare avanti un lavoro di rete). Ma tutto è più complicato se persino i grandi giornali, le tv, onorevoli e deputati pensano che un fotografo possa prendere il posto di un pubblicitario. Partiamo da un principio di Bill Bernbach: chi opera nei mass media da forma alla società. Chi fa il pubblicitario ha una precisa responsabilità sociale, perché può sollevare la pubblicità verso l’alto o farla sprofondare nel fango. Questa è la missione sociale dei comunicatori: la capacità di dare forma a dei valori e di influenzare i comportamenti della società. Chi afferma che il pubblicitario non abbia un’utilità sociale non conosce, evidentemente, veri pubblicitari. Oggi ci sono tante persone forti e competenti, soprattutto rispetto agli anni 80 e 90; se abbiamo delle eccellenze nella creatività digitale in un paese dove il digitale non si è diffuso pienamente, allora meritiamo una doppia lode. Ci sono le basi per un Rinascimento italiano della pubblicità: mai come in questo momento, cominciamo a gridarlo. E poi affrontiamo subito il tema della dignità delle donne!” – Pasquale Diaferia – Direttore Creativo, Socio TP e ADCI

Nell’immaginario collettivo la responsabilità del cattivo uso del corpo femminile nelle immagini che vediamo quotidianamente è solo e soltanto dei pubblicitari. Una categoria molto ampia che non trova punti di riferimento se non in volontarie associazioni, come la TP, Associazione Italiana Pubblicitari Professionisti. Come donna, imprenditrice nel settore della comunicazione e Vicepresidente della TP testimonierò il senso di responsabilità che caratterizza la professione del pubblicitario e come chi, non pubblicitario professionista, si può permettere di “infrangere” codici, leggi e regolamenti e la comune morale. Con la benedizione di aziende, media e, perché no, del pubblico, che in parte apprezza e in parte contesta. Ma la donna, che ruolo ha o vuole avere? Esiste un solo modello di donna che diventa canone di comportamento e di riferimento per la sua immagine, oppure è necessario cambiare alcuni parametri?” – Tiziana Pittia – Vicepresidente TP

Il trailer del convegno

Suspended Animation: un drammatico documentario sociale [VIDEO]

[Suspended Animation : Un’interruzione temporanea delle funzioni vitali simile alla morte]

Quello realizzato, prodotto e diretto da Ada Elechi è un film il cui titolo offre già una sconvolgente sintesi della drammaticità dei temi trattati.

Nel video una giovane donna scrive una lettera ad una sua amica e, parola dopo parola, ci offre una serie di spunti sulla natura e sul potere del razzismo spesso istituzionalizzato dai media.
Affronta il problema delle minoranze senza rabbia e indignazione, prendendoci alla sprovvista e veicolando il messaggio con una grande abilità comunicativa.

Ada Elechi è nata in Nigeria e ha vissuto li e nei Paesi Bassi finché non si è trasferita negli USA dove, nell’università di Belmont, si è laureata in giornalismo.

Trovato Qui

Youtube editor: ora è possibile stabilizzare i video… e realizzarli in 3D!

L’anno scorso YouTube ha implementato un editor per i video in cloud che ci permette di modificare i lavori sia prima che dopo la pubblicazione online. Sono moltissimi le applicazioni e i software free e a pagamento utili al video editing e Youtube voleva fornire il suo. Ora, dopo aver testato l’esperimento, sulla piattaforma sono spuntate due novità molto interessanti, soprattutto per chi cerca risultati originali e utili alla visione. I tecnici di Youtube hanno infatti lavorato per oltre nove mesi su due nuovi tools: Stabilizzatore e 3D.

Stabilizzatore: Per ridurre le vibrazioni tipiche della fotocamera o del cellulare dovute all’inesperienza o alla presa diretta, il tool permette di stabilizzare le immagini, mostrando i risultati in tempo reale. In teoria è come avere un “cavalletto” in cloud computing.

3D : Non sarà la tecnologia utilizzata in Avatar, ma lo strumento del 3D di youtube permette di allineare un video su due monitor virtuali, come fossero due registrazioni diverse e sovrapponibili e creare l’effetto tridimensionale.  Nota bene: per vedere il risultato servono i classici occhialini blu/rossi, non quelli nuovi che danno nei multicinema!

E ora non vi resta che provare… aspettiamo i risultati e le critiche!

Campagna shock contro il tabagismo [VIDEO]

The Truth è una campagna anti tabagismo realizzata da American Legacy Foundation, che cerca di insegnare ai giovani i rischi provocati dal tabagismo.

L’idea è quella di mostrare come anche quando il sapore di molte sigarette può ricordare qualcosa di buono (sigarette al mentolo, vaniglia ecc) i suoi effetti possono essere davvero dannosi e lo dimostrano chiaramente le persone a bordo del coloratissimo carro carnevalesco protagoniste della campagna, che sfilando hanno scioccato i passanti.

Accedendo al sito thetruth.com è possibile conoscere la storia dei protagonisti della campagna.