Dopo la serie di articoli, pubblicati da Carmen Meli Cesarano e riguardanti i programmi governativi che alcuni stati del mondo (Israele, Estonia, Cile e Brasile) hanno messo in atto al fine di incentivare la cultura delle startup, oggi andremo a descrivere le azioni proposte dal governo inglese.
Il progetto, finalizzato in particolar modo allo sviluppo della piccola imprenditoria in generale, si chiama Startup Britain e attraverso una serie di misure specifiche si pone come obiettivo quello di incoraggiare lo sviluppo economico del paese.
Lo Startup Britain, sviluppato in collaborazione con una serie di partner privati di tutto rispetto, prevede un benefit package di 1500£ per ogni impresa che aderisce al programma. Vale la pena elencare alcuni di questi benefits, se non altro per comprendere la qualità della partnership privata che si è resa promotrice del programma:
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la compagnia assicurativa AXA offre uno sconto del 10% sulle polizze assicurative;
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Microsoft propone a 5000 startup corsi di formazione su come usare la tecnologia al servizio delle attività di business e marketing, incluse risorse tecnologiche del valore di 400£ per ogni impresa;
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Google supporta le startup offrendo una somma iniziale in advertising;
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Regus con un mese di gratis di business world membership;
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O2 con un mese gratis di traffico telefonico;
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PayPal con tre mesi di esclusione dalle fees per i nuovi account registrati su Powa.com;
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Fujitsu con 30 giorni gratis per l’IT cloud.
Parallelamente a questa serie di iniziative, il governo inglese ha deciso di mettere in agenda, due misure che stimoleranno ulteriormente la diffusione della cultura delle startup, ovvero: l’incremento del sollievo fiscale del 30% (notare la differenza di termini tra l’inglese tax relief e la nostra pressione fiscale) e alcune norme che faciliteranno i meccanismi di investimento in capitale di rischio.
Sul portale Startup Britain sono inoltre presenti le migliori risorse disponibili per chiunque voglia intraprendere la carriera imprenditoriale: dalla consulenza al marketing, al supporto legale alle offerte sui servizi di cui si ha bisogno per avviare il proprio business.
Ciò che mi ha colpito in particolar modo sono le frasi, citate dal Primo Ministro Cameron, adoperate durante la conferenza stampa tenutasi il 28 marzo 2011, per introdurre il programma Startup Britain:
If you’ve been turning over a good idea for years now is the time to make something of it. If you’re working for a big firm but know you could do a better job on your own now is the time to make the leap. If you’re dreaming about starting up the next great British brand – now is the time to make it happen. There are thousands of people out there who are entrepreneurs but they just don’t know it yet. There are millions of success stories that haven’t been written yet. So seize this moment. Take these opportunities. Make it happen and together we can drive our economy forward.”
Vi confesso che per un attimo ho provato a immaginare, senza alcun successo ovviamente, un rappresentante qualsiasi della nostra classe dirigente in grado di pronuciare frasi di tal fatta. E’ evidente che da noi la “strategia dell’incoraggiamento”, o di incentivo all’autoimpiego, soccombe davanti alla melassa mediatica prodotta dall’attuale livello del dibattito politico. Forse…sarebbe il tempo di iniziare a prendere esempio dai nostri colleghi inglesi.