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È partendo da questi presupposti che YouTube, in occasione del 58esimo Advertising Festival of Creativity di Cannes (i Leoni d’Oro della Pubblicità) ha lanciato un’interessante iniziativa che dà spazio a quest’utilizzo così nobile della Rete e delle sue potenzialità: la YouTube Good Work Competition.
Ma cos'è esattamente GoodWork? Come dice il titolo, è un vero e proprio contest, dove ogni video maker concorre con un video – della durata massima di un minuto – che ha come obiettivo quello di sensibilizzare il pubblico del web sulle tematiche che le no profit partecipanti propongono con le loro iniziative.
Sì, perché un creativo che si iscriveva al contest poteva "pescare" i brief su cui lavorare già nel portale messo a disposizione da YouTube, seguendo semplicemente le "indicazioni":
Una sezione dove registrarsi, uploadare e condividere il proprio brief, per le noprofit; una sezione dedicata ai creativi, suddivisa in otto categorie "tematiche" (human rights, education, environment, povertry development, arts and culture, animal protection/rights, social justice/civil rights, others) dove scegliere il brief da sviluppare. E ovviamente, uno spazio dove visionare tutti i lavori realizzati.
Degli oltre 270 video uploadati, ne verranno selezionati 5 per la fase finale.
La giuria che valuterà gli elaborati è composta da Agnello Dias, chairman e co-fondatore di Taproot India; Keith Ho, executive creative director di Grey Hong Kong; Jens Mortier, creative director di mortierbrigade; Tom Hauser, interactive creative director di Crispin Porter + Bogusky; Meera Sharath, executive creative director UK di Momentum Worldwide; Gerry Human, executive creative director di Ogilvy & Mather Worldwide.
La deadline per presentare i propri lavori era il 15 maggio scorso: i 5 vincitori verranno annunciati il 28.
Il primo premio in palio è un pass valido per ogni evento, seminario e workshop del festival, comprensivo di vitto e alloggio. Mica male, vero?