Dov'è Eva Smith? Questo il mistero che l’ispettore Goole (Google!) deve risolvere con l’aiuto dei suoi fan su Facebook. In un’originale campagna promozionale, gli utenti del social network si trasformano in investigatori per trovare indizi utili per risolvere il caso: foto, post e commenti, con i quali l’ispettore Goole incalzerà i sospettati durante lo svolgimento della pièce teatrale.
Ecco gli ingredienti dell’iniziativa lanciata per promuovere il giallo teatrale “Un ispettore in casa Birling”, in scena alla Sala Umberto di Roma dal 25 gennaio al 13 febbraio. Un po’ promozione social, un po’ Alternative Reality Game, tutto si svolge sulle pagine Facebook dedicate all’ispettore Goole e alla sua indagine.
Durante i giorni che precedono la prima, Goole posta foto, commenti, status updates e location updates via Foursquare sul suo profilo Facebook per ritrovare Eva Smith, ragazza inglese arrivata da poco a Roma e scomparsa nel nulla. L’animazione delle pagine, permette ai fan di interagire con l’ispettore, contribuendo all’indagine e seguendone il progressivo svolgimento su Facebook. Un’esperienza immersiva e partecipativa che inizia sul social network e continua nello spazio teatrale dove l’ispettore concluderà l’indagine durante lo spettacolo.
A differenza di una campagna convenzionale, questo social game promuove un evento non solo pubblicizzandolo ma soprattutto svelando progressivamante su Facebook alcuni dettagli della trama e i pensieri del suo protagonista, che condivide le sue riflessioni sul caso come in un romanzo hard-boiled. Per la community di fan l’animazione sul social network diventa così parte integrante di un’esperienza narrativa che si estende nel tempo e su altre piattaforme mediali oltre il momento e la scena della rappresentazione teatrale.
E per i più attivi nel social game, che si sono fatti coinvolgere dall’esperienza immersiva, come in ogni caccia al tesoro, sono stati offerti ingressi ridotti e omaggio!
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