Negli ultimi anni WWF ci ha regalato campagne veramente bellissime (un esempio su tutti le inizative legate a Earth Hour ma anche altri spunti di cui vi abbiamo parlato in passato), aggiungendo ai propri importanti obiettivi la capacità di sensibilizzare in modo creativo.
Anche in questi mesi vi sono state delle iniziative di notevole impatto.
La prima ha avuto luogo lo scorso 28 marzo a Lione, in Place des Terreaux, quando 1600 panda hanno riempito la piazza per ricordare che a tanto ammonta - purtroppo - il numero di esemplari rimasti della loro razza.
L'azione di guerriglia è frutto di un riciclaggio (giusto per restare in tema di rispetto per l'ambiente): i piccoli protagonisti erano già stati visti a Parigi lo scorso luglio.
A maggio, invece, l'agenzia brasiliana DDB ci ha sensibilizzato sull'inquinamento terrestre grazie ad una geniale azione di direct marketing (di cui vi abbiamo raccontato qui).
Dei volontari del WWF hanno infatti distribuito ai passanti due palloncini: il più piccolo, rappresentante la terra, era contenuto in uno più grande ed opaco rappresentante l'atmosfera inquinata. Ciascuno era poi esortato a scoppiare il primo palloncino lasciando così respirare il pianeta azzurro.
Nasce dal colombiano Luis Fernando Vergara, di Awa Grupo Creativo, l'idea di ambient marketing che rende "tangibile" il danno inflitto dall'uomo sullo strato di ozono.
L'idea di base di tutte queste sensazionali campagne non è solo quella di sensibilizzare tutti noi bensì, evidentemente, di fare in modo che la verità non venga ignorata: si può non partecipare ad una raccolta fondi, far finta di nulla e cambiare canale in TV ma non si possono non notare 1600 panda o un cielo "infranto".
Così come abbiamo visto in vari altri casi di comunicazione sociale il marketing non convenzionale può veramente fare la differenza.
Awareness è la parola d'ordine.