Faber est suae quisque fortunae. Ciascuno è artefice della propria sorte.
Questa massima di Sallustio mi perseguita dal IV ginnasio, quando i 4 alle versioni di greco fioccavano come manna durante l'Esodo. Al tempo ero convinto che le mie sventure scolastiche non dipendessero dalle giornate passate a sollazzarsi nei piaceri dell'ozio, ma da una congiura orchestrata ai miei danni da una specie di puparo cosmico imprevedibile.
L'idea che studiando di più avrei anche reso di più mi sfiorava, ma non attecchiva... Nella mia mente bacata di adolescente ero destinato ad andare male in greco; qualsiasi cosa avessi fatto non avrebbe cambiato la mia sorte.
Per quanto ci si sforzi di controllare completamente la propria esistenza - pensavo - non esiste alcuna certezza circa le conseguenze delle proprie azioni; sono troppe e troppo imprevedibili le variabili da controllare. Fuori dalla scuola, però, Il rischio insito in questo tipo di esasperazioni è quello di smettere di scegliere: rimanere fermi a guardare cosa succede, trascinati dall'inerzia degli eventi.
Ma poi accade qualcosa; e allora capisci. Io l'ho fatto!
Ho capito che pensare di avere pieno controllo sugli eventi è stupido tanto quanto pensare di essere burattini nelle mani del destino, e che la verità - come la virtù - sta nel mezzo.
Ho capito che non esistono scelte grandi o piccole, ma semplicemente delle scelte. Ognuna di queste può essere infinitamente importante o infinitamente insignificante; non ci è dato di conoscere in anticipo quali cambieranno la nostra vita, ci è dato solo di scegliere. L'importante è continuare a farlo, seguendo il proprio cuore e le proprie passioni.
Solo scegliendo l'uomo può convivere con la casualità degli eventi senza sentirsene schiacciato e dare un senso al proprio percorso.
E solo dando senso al proprio percorso si può raggiungere la felicità!
Una scelta. Un percorso. La ricerca della felicità.
Tre elementi attorno al quale ricostruire un'intera vita professionale e strutturare una bella intervista (ideata e condotta da Giuseppe, blogger italiano che insegue quotidianamente la felicità dal suo spazio, Felice mente oggi) ad uno dei due fondatori di Ninja Marketing: il nostro Mirko Pallera, abile comunicatore, pizzaiolo provetto e surfer un po' freak.
La sua scelta, quella di frequentare un master in marketing e comunicazione presso Accademia di Comunicazione a Milano; una decisione che cambia la sua vita e gli consente di far confluire le sue passioni (la musica, la scrittura e la creatività in tutte le sue forme) in un'eclettica figura professionale, quella del pubblicitario/uomo di comunicazione. Una svolta che lo avvicina ad un mestiere che gli piace, che gli trasmette entusiasmo, che in pochi anni - e con grande gusto - lo porta ad essere una voce importante nel panorama della comunicazione non-convenzionale, in Italia e nel mondo.
Il suo percorso umano e di studio che, assieme all'amico e collega Alex Giordano, lo conduce nei meandri della società e delle sue trasformazioni, alla ricerca di persone con cui risuonare, e non di target da colpire. Pioniere di un'umanizzazione della comunicazione commerciale, lavora per l'affermazione di un nuovo Rinascimento che riporti l'essere umano al centro di tutto, e che investa la politica, l'economia, la cultura, l'arte.
Un Rinascimento che, anche in comunicazione, si concretizza attraverso l'affermazione dei valori mediterranei tipici del sud del mondo, rispettosi dell'alterità, della storia e delle tradizioni, incentrati su un modus vivendi all'insegna della moderazione, dell'autenticità, dell'incontro tollerante con la diversità, considerata non come una barriera, ma come una risorsa; attraverso la promozione del concetto di ecologia simbolica e di responsabilità sociale della comunicazione, che aumenti il livello di attenzione delle aziende sulla scelta dei valori da promuovere e delle comunicazioni da utilizzare, le quali utilizzando la poetica elevino l'essere umano, invece di sfruttarne le frustrazioni come stimoli al consumo, abbattendone, così, le potenzialità; attraverso la scelta di abitudini di consumo più oculate, comprando meno e meglio, solo cose utili ai nostri reali bisogni materiali e spirituali... che ci diano bellezza, gioia, che rispettino l'ambiente e le persone: insomma, che abbiano un forte senso, anche solo simbolico.
La sua personale ricerca della felicità, legata ad un universo valoriale appartenente più alla categoria dell'essere che a quella dell'avere, ma che si nutre comunque di una sfrenata ambizione a centrare a breve una folta serie di obiettivi: fare di Ninja Marketing una realtà di eccellenza nel campo della comunicazione - anche per quanto riguarda il modello comunitario di organizzazione aziendale; inaugurare un ufficio a Milano, dal quale far partire spunti per nuovi progetti nel campo dell'editoria e del design; aprire una pizzeria a Cuba, dopo aver risolto i dilemmi sui lieviti da usare :-); fare un po' più di surf da onda, la sua vera passione.
La felicità, secondo la sua visione, è riuscire ad incoraggiare in profondità le persone; è trasferire agli altri la sensazione che tutto sia alla nostra portata, che la possibilità di costruire un futuro sereno per sè e per gli altri esista davvero.
Sereno, entusiasta, capace: è un uomo che anche grazie ad una scelta fatta anni fa, in barba a tutti gli elementi di incertezza che condizionano le nostre vite in un mondo così complesso, si è letteralmente "costruito" una propria dimensione professionale, e ha trovato uno scopo.
L'invito è chiaro e aperto a tutti: non abbiate paura di prendervi dei rischi; non esitate a surfare la società fluida come ha fatto il buon Mirko (che, sarà perchè è "il capo", ma l'è proprio un bravo fiö!).
Prendete l'iniziativa! Rischiate! Scegliete!
Con amore, sempre.
NB: A questo link l'intervista in formato audio.