
Folle intelligenti, quasi un ossimoro, che grazie agli apparecchi mobili di comunicazione ( videofonini, PDA, Smartphone ) e computer network organizzano e coordinano nel mondo reale azioni collettive e coordinate.
Dove sono ? Semplicemente ovunque !
Dai luoghi più imprevedibili, comunicano per mezzo della Rete, con l’intento di agire e organizzarsi al di fuori della virtualità rovesciando il percorso fatto dalle virtual community di un tempo, che utilizzavano le tecnologie digitali per aggregarsi unicamente nel cyberspazio, mostrandoci sempre più ciò che Wellman ha da tempo detto: "Le reti di computer non sono altro che reti sociali".
Le Smart Mobs sono sotto l’attento occhio di sociologi e studiosi, primo fra tutti Howard Rheingold, che in Smart Mobs: The Next Social Revolution, ne analizza attentamente le possibili e rivoluzionarie evoluzioni.
Il guru dell’interazione virtuale ci aveva già dimostrato la sua lungimiranza nell’individuare i possibili sviluppi sociali indotti dalla tecnologia. Soprattutto quando nel 1993 previde l’affermarsi delle Virtual Community. Ora, dinnanzi all’avvento della combinazione tra ciò che i tecnologi chiamano pervasive computing e la wireless connectivity, è tornato a prevedere lo sviluppo di questa nuova specie sociale, per l’appunto Smart Mobs.
Chi sono, cosa sono capaci di fare ? Praticamente tutti. Potenzialmente tutto.
Dalla banda di scrocconi del trasporto pubblico di Stoccolma che mantengono monitorate le mosse dei controllori avvertendo i componenti su quando e dove inizieranno i controlli.
Ai fruitori del servizio giapponese Logevity, che consente di fissare un appuntamento quando i loro strumenti elettronici portatili riconoscono nelle vicinanze un altro utente del medesimo servizio in possesso delle caratteristiche desiderate.
Sono state capaci di far cadere un governo senza sparare un colpo, rovesciando nel 2001 a Manila il presidente Estrada. Come ? Decine di migliaia di filippini, mobilitati e coordinati da ondate di messaggi SMS che riportavano la frase Vai ad Edsa. Vestiti di nero, hanno dato il via alle manifestazioni pacifiste che hanno determinato la caduta del governo Estrada, primo Capo di Stato nella storia a perdere il proprio potere grazie ad una Smart Mob.
Come sono nate ? Pervasive Computing e Wireless Connectivity.
Dal potenziale tecnico di Internet senza fili, da quando i network sociali delle comunicazioni mobili si è unito al potere di elaborazione delle informazioni dei PC in Rete. In una parole dall’Internet Mobile, dai computer ubiqui, dal potenziale dello scambio di risorse peer to peer.
Dove andranno a finire ? Spontaneità o Marketing.
C’è chi prevede che verranno avvolte dai lunghi e affilati tentacoli dei più intuitivi markettari. Fino ad ora i tentativi sono stai timidi e di indubbio successo: nel 2003, la Tim ci prova, cercando di organizzare anonimamente un Flash Mob con l’intento di sponsorizzare poi l’evento. La campagna si è conclusa con un clamoroso effetto boomerang sull’immagine della Tim, vista la delusione dei partecipanti e appassionati, una volta smascherata l’azione di marketing che si celava dietro l’evento.
C’è chi, come Rheingold, profetizza che le Smart Mobs assumeranno sempre più nuove forme di potere sociale, continuando ad agire con quella sorprendete spontaneità e paradossale intelligenza mostrata sino ad ora.
Le Smart Mobs non sono altro che gruppi di persone, nell’ordine di qualche decina fino a qualche milione, che sfruttano con modalità inedite non tanto gli apparecchi e i software delle tecnologie della comunicazione, quanto il loro uso sociale.
Le Smart Mobs sono ovunque e sono potenzialmente capaci di tutto: improvvisare una danza nelle piazze cittadine come far cadere un governo nazionale. Collaborazione, interazione, connettività wireless perenne, nuovi codici di comunicazione, eventi live, azioni urbane e party organizzati ad arte: è questa la forza sociale e cognitiva delle Smart Mobs.
Power to the Mobs !
Approfondimenti
Le Smart Mobs in Rete