La Women’s Aid Organisation de Malaysia, è un’organizzazione indipendente, non governativa e non religiosa, nata in Malesia, la cui mission è quella di garantire il rispetto e la protezione dei diritti delle donne vittime di violenza domestica; con le sue azioni, dunque, cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica e i governi ad agire per eliminare tale realtà.
La campagna che qui riporto è stata realizzata dalla Leo Burnett e si tratta di un’ azione di
direct advertising.
Essa inoltre ha vinto il Leone d’Argento a Cannes 2006 nella sezione Direct.
In sostanza si tratta dell’invio nelle cassette postali di comuni cittadini di una petizione da firmare, contenente alcune proposte da presentare poi al governo, come ad esempio quella in cui si chiede il riconoscimento legale della violenza emotiva e verbale, come parte della violenza domestica.
E fin qui non c’è nulla di nuovo direte voi.
In realtà c’è molto di più. Quando il ricevente prende in mano la busta bianca, viene invitato a scrivere nell’apposito spazio, le parole più cattive e più dure che abbia mai detto a qualcuno.
E con effetto sorpresa, grazie ad un piccolo trucchetto fatto di carta carbone, che a noi certo non è nuovo, tale scritta viene impressa automaticamente sulla faccia di una povera donna raffigurata nella foto contenuta all’interno del plico.
Per cui la sorpresa che si ha nell’aprire poi la busta ve la faccio giudicare a voi!
Forse il primo gesto istintivo che ci verrebbe da compiere sarebbe quello di cancellare con una certa pressione della mano la scritta… e con nostro dispiacere constatare che il danno ormai è fatto.
Questo permettere di riflettere su due cose: la prima, che poi è quella di cui noi tutti siamo ben consapevoli è che a volte le parole possono essere più taglienti di qualsiasi coltello.
La seconda, che è invece quella di cui noi non ci rendiamo conto, è che in realtà anche noi se vogliamo possiamo colpire duro e fare molto male.
Il risultato allora è quello sperato: la firma della petizione!