Tra fantasia e realtà INVAD vuole al tempo stesso provocare ma anche sperimentare.
Fondamentalmente questi giovani si sono chiesti come nel prossimo futuro la pubblicità potrà sopravvivere, visto che nel tempo è passata dalla persuasione alla perversione entrando sempre più prepotentemente nella nostra vita di tutti i giorni, insinuandosi in tutti i possibili spazi consentitegli... quegli spazi che poi, alla fine per rigetto, gli individui – i famigerati target – hanno imparato nel tempo, a svicolare, criticare, boicottare, ed evitare, trovando allora altri luoghi in cui scegliere, consigliare e relazionarsi in maniera diversa.
Partendo da questa presa di coscienza, gli stessi marketing manager bramano dentro di loro di poter occupare qualsiasi altro spazio fisico o virtuale che la natura ci ha dato. Alcuni hanno già cominciato a farlo, ma i loro sono gesti ancora troppo timidi.
Invad, allora, ha preso il coraggio di dire come andranno le cose. Ha rotto gli indugi fantasticando di stuprare gli ultimi spazi ancora vergini, immaginando brand che si fanno largo all’interno di improbabili media che l’invasione pubblicitaria dei nostri giorni non ha ancora profanato, forse per pudore.
‘E siccome il pudore non è nelle nostre corde, abbiamo raccolto tutte le nostre idee dentro un contenitore. Che oggi è questo blog e continuerà a raccogliere stimoli e spunti di chi vorrà cimentarcisi, ma anche denunce e testimonianze di quanti vorranno pubblicare l’ennesima intrusione di un advertising sempre più in difficoltà.’ Recita il loro manifesto.