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  • Le parole chiave del Digital Marketing che non puoi non conoscere

    Dalla strategia all'analisi dei risultati, abbiamo provato a riassumere cosa significa marketing digitale in pochi semplici punti

    19 Marzo 2019

    Perché nel 2019 parliamo ancora di parole chiave e di guide essenziali al Digital Marketing? I dati sulla presenza di utenti online crescono di anno in anno in tutto il mondo e anche l’Italia non è da meno. Secondo il report di We Are Social, nel 2018 sono stati quasi 55 milioni gli italiani ad accedere ad Internet (9 su 10) e tra questi 35 milioni utilizzano le piattaforme social (+2,9% rispetto il 2017 ) soprattutto da dispositivi mobile. internet in Italia LEGGI ANCHE: Digital 2019: più di 9 italiani su 10 sono online, 35 milioni sui social Anche nell’eCommerce l’Italia cresce, secondo una ricerca Unioncamere e Infocamere le imprese del commercio operanti nella vendita al dettaglio su internet hanno superato le 20 mila unità a fine 2018, un dato triplicato rispetto al 2008 e in crescita costante. Il Digital Marketing in questo quadro si posiziona in maniera trasversale, racchiudendo tutte le attività di marketing che utilizzano i canali web, per sviluppare la rete commerciale dell’azienda, analizzare i trend di mercato, prevederne l’andamento e creare offerte sul profilo del cliente target. Per fare questo si avvale di diversi canali come per esempio ricerca organica sui motori di ricerca (SEO), il Social Media Marketing, il Display Advertising. Una guida essenziale alle keyword del Digital Marketing serve quindi a tutte quelle aziende che non hanno ancora intrapreso in modo consapevole la strada della digitalizzazione, ma che vogliono capire in modo semplice e chiaro quali siano gli aspetti da considerare e i canali che si possono utilizzare nel marketing digitale.

    Digital Strategy

    Definire una strategia di marketing digitale significa prima di tutto partire da un’analisi, ponendosi le giuste domande. Partendo dalle 5 W del giornalismo (Who, What, When, Where, Why) + 1 potremmo cominciare con il chiederci:
    • perché voglio attuare una strategia di marketing online? (Why?)
    • Chi sono i miei utenti o quelli che voglio raggiungere? (Who?)
    • Cosa voglio comunicare? Quali contenuti diffondere? (What?)
    • In quale mercato e scenario mi muovo? Chi sono i miei competitor? (Where?)
    • Con quale piano temporale (editoriale) voglio raggiungere i miei obiettivi? (When?)
    • Con quali strumenti e risorse? (How?)
    Rispondendo a queste domande compatibilmente con gli obiettivi di business è possibile stilare un piano strategico di marketing digitale, nel quale saranno contenute le linee guida da seguire e dichiarati i punti di contatto utilizzati per generare traffico, lead, conversioni, referral. Al piano strategico segue l’esecuzione, il monitoraggio e l’analisi dei risultati, che in una processo iterativo può anche portare all’aggiornamento della strategia stessa.

    Il customer journey

    A meno che tu non abbia un’azienda che comunica e vende esclusivamente online, è necessario integrare la strategia di Digital Marketing con quella tradizionale (sia anche un semplice volantino). Questo aspetto è fondamentale perché non possiamo sempre prevedere la sequenza e i tempi di interazione tra l’utente e il nostro brand nei vari punti di contatto (ad es. l’utente può seguire il profilo Instagram prima e poi ricevere un volantino cartaceo con un’offerta e usare lo stesso per acquistare sul sito web). L’integrazione tra online e offline permette di creare un ecosistema con messaggi coerenti intorno all’utente, che si sentirà in questo modo in relazione con il brand a prescindere dal contesto. Per integrare la strategia online e offline (ma anche solo online) il consiglio è quello di mappare il customer journey dell’utente, prevedendo per ciascuna fase quali sono i punti di contatto con il brand.

    Le buyer personas

    Per capire quali punti di contatto, contenuti, offerte, strumenti comunicare e utilizzare, è importante sapere chi ci sarà dall’altra parte dello schermo. Nel digital marketing si utilizzano le buyer personas per tracciare profili vero-simili del cliente tipo. digital marketing: buyer persona Partendo da strumenti di monitoraggio come per esempio gli analytics del sito web, ma anche da informazioni acquisite offline dai propri clienti si possono delineare profili di clienti tipo con bisogni, abitudini online, frustrazioni, obiettivi, device utilizzati, ecc. Queste informazioni saranno necessarie per la costruzione dei contenuti nonché dei punti di contatto. Per esempio, se la maggiore frustrazione della mia buyer persona è il tempo perso per andare al supermercato a fare la spesa e la mia azienda ha sviluppato un’app per fare la spesa direttamente dal telefono, punterò molto sull’aspetto “guadagno del tempo” e comunicherò questo mio vantaggio nei canali dove il mio utente tipo si trova maggiormente (ad es. Facebook).

    I punti di contatto nel Digital Marketing

    Una volta chiari obiettivi, personas, contenuti che si vogliono diffondere, scenario di riferimento e un piano temporale, si definiscono gli strumenti da utilizzare e i punti di contatto con relative risorse. Per punti di contatto intendiamo i “luoghi” nei quali il nostro brand incontra l’utente. digital touchpoint Oggi i punti di contatto digitali sono davvero molti e in continua evoluzione, pensiamo alla diffusione dei device vocali come Alexa e Google, all’interno delle case ma anche in auto o al lavoro. I punti di contatto digitali sono la porta di accesso per raggiungere i tuoi utenti. Vediamo alcune delle opzioni a disposizione.

    Inbound Marketing

    L’inbound Marketing è una metodologia di Digital Marketing, che attraverso quattro fasi (attrazione, conversione, chiusura, fidelizzazione) ti permette di individuare utenti target che ancora non conoscono il tuo brand, convertirli in clienti e successivamente in promotori della tua attività. digital marketing: inbound L’Inbound Marketing è un ottimo punto di inizio e una delle modalità comunemente più usate ed efficaci nel Digital Marketing. Tra i canali che utilizza ci sono:
    • SEO (search engine optimization) per aumentare il traffico al sito web grazie al posizionamento tra i risultati organici restituiti dai motori di ricerca.
    • Social Media, sono oggi un luogo fondamentale dove comunicare la propria azienda. Richiedono tempo, risorse e monitoraggio costante. Non tutti i social media devono essere necessariamente utilizzati, dipende soprattutto da dove sono i tuoi clienti, quello a cui vuoi comunicare, quali sono i tuoi obiettivi e le risorse da dedicarci.
    • Content Marketing e Lead Generation. Content is King, il contenuto (di qualità) è una strategia vincente anche nel 2019. Content Marketing non significa fare post su quanto è strabiliante il tuo prodotto, ma fornire agli utenti informazioni utili, formative, interessanti per loro, lasciando il tuo brand sullo sfondo.
    • eMail Marketing, è la spina dorsale di una strategia di marketing automatizzata. L’eMail Marketing consente di avere un contatto diretto con l’utente e con una strategia efficace raggiungere ottimi tassi di conversione. Un consiglio è quello di personalizzare la comunicazione avvalendosi di strumenti di marketing automation.
    LEGGI ANCHE: Individuare (e cogliere) le opportunità dei contenuti vocali nella tua strategia di Digital Marketing

    Direct Response Advertising

    Il direct response advertising (pubblicità a risposta diretta) fa uso di pubblicità a pagamento offerta agli utenti mentre navigano e induce a un’azione immediata di risposta, solitamente attraverso una CTA (call to action) bene in vista. Include i seguenti canali:
    • SEA (Search Engine Advertising), consiste nel pagare per inserire il proprio annuncio testuale in posizione di rilevanza tra i risultati dei motori di ricerca con determinate parole chiave. Con la SEA puoi tenere sotto controllo quali parole chiave interessano di più il tuo target e generano più traffico. La strategia vincente è abbinarla alla SEO.
    • Display Advertising consiste nel creare pubblicità banner e video su siti web e blog. Il Display Ad è importante per generare brand awarness e aumentare i click sul tuo sito web. La pubblicità display si utilizza anche per il remarketing, ossia l’azione di riproporre un prodotto/servizio all’utente che vi ha già precedentemente interagito (ad es. ha inserito un prodotto nella lista dei desideri). Il remarketing aumenta il tasso di risposta del 600% rispetto ai banner tradizionali, si rivolge a utenti che già hanno mostrato interesse, velocizzando quindi il processo di acquisto.
    • Pubblicità sui Social Media (Facebook o Instagram in testa). Sono annunci a pagamento per spingere un prodotto o per portare il tuo miglior contenuto all’attenzione del tuo pubblico target. Nella pubblicità sui social network è importante considerare la scelta del formato migliore in funzione dell’obiettivo da raggiungere.
    • Affiliate Marketing, è una forma di performance advertising che consente a gruppi editoriali, publisher di mettere a disposizione i propri spazi web ad advertiser, per sponsorizzare il proprio prodotto e servizio.
    digital marketing

    Analisi e monitoraggio

    Uno dei grandi vantaggi che il digital marketing ha introdotto è la possibilità di verificare con dati puntuali e real-time l’andamento delle attività digitali e la reputazione del brand (brand reputation). Questo ti permette di sperimentare la strategia migliore per raggiungere i tuoi obiettivi, senza sprecare budget e ottimizzando i tempi. LEGGI ANCHE: Perché dovresti curare la tua reputazione online (e come farlo) digital marketing: analytics I dati sono essenziali nel Digital Marketing e devono essere raccolti puntualmente, interpretati secondo gli obiettivi strategici e tradursi in azioni. Non ci sono metriche e strumenti uguali per tutti (tranne qualche caso, come Google Analytics), ma ogni scelta deve essere contestualizzata. Il consiglio per capire la metrica più adatta, è quello di identificare i punti di contatto (vedi paragrafo Customer Journey) e gli obiettivi che si vogliono raggiungere, assegnando in relazione a quest’ultimi la metrica che faccia capire di averli raggiunti e lo strumento per tracciarla. Per esempio, se sto lanciando un nuovo brand e il mio obiettivo è farlo conoscere generando traffico sul mio sito web tramite campagne social, la metrica giusta potrebbe essere il numero di visite e visitatori unici sul sito perché l’obiettivo dichiarato è “far conoscere” e lo strumento potrebbe essere Google Analytics. Un ultimo aspetto da considerare sono i report. I dati per essere efficaci devono essere anche condivisi in azienda e non rimanere nell’ufficio Marketing. Per costruire report intellegibili non basta il copia e incolla, ma un ragionamento e un lavoro di semplificazione. Il messaggio che si vuole comunicare sarà così comprensibile a diversi target aziendali. Google Data Studio, ad esempio, è un strumento utile per creare report d’impatto.