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  • Cosa cambierà per i brand quando (e se) smetteremo di esibirci sui social

    Come è cambiato nel tempo il concetto di social e quali sono i possibili scenari futuri di evoluzione

    30 Novembre 2018

    “Mi ha lasciata su WhatsApp”, “Mi ha aggiunto sui social media”, “Oggi faccio pulizia di contatti”, “Ti abbiamo bannato dal gruppo”. Hai mai detto o sentito una di queste frasi? Quale sarebbe stato l’impatto se il tuo fidanzato ti avesse lasciato davanti al supermercato? Se un nuovo amico ti avesse aggiunto alla lista dei contatti da chiamare per una birra dopo una giornata andata male? Se un compagno di scuola non ti avesse più salutato incontrandoti per strada, o se ti avessero vietato di entrare nel tuo locale preferito? week in social messenger instagram Il paragone non regge, eppure quando parliamo di social media e social network, parliamo di relazioni sociali, contatti, condivisione, gruppo. Le parole presenti nei social media ricalcano, in effetti, la vita offline, ma tra uno schermo e guardarsi negli occhi, sai anche tu che non c’è paragone. Ti pongo una domanda e ti offro un viaggio nel tempo da percorrere insieme. Quanto sono “social” i social media?

    MSN Messenger

    Siamo nel 1999 e Microsoft debutta con MSN Messenger, client gratuito di messaggistica istantanea. A quel tempo mIRC aveva già aperto le danze alle reti sociali online, ma la diffusione di MSN Messenger fu davvero strepitosa, tanto da venire considerato il simbolo di una generazione, quella dei Millennials. LEGGI ANCHE: Hashtag e bot esistevano già su mIRC, il papà (o forse il nonno) dei social network Chi di noi non ha almeno una volta trillato? social network- msn messenger La tariffa flat inizialmente non c’era e nemmeno gli smartphone, la connessione quindi era legata all’idea di tempo limitato (a meno che non ti piacessero le bollette salate). MSN ha iniziato ad abituarci alla vita su internet, a un nuovo modo di tenerci in contatto con gli altri e intrattenere conversazioni “segrete”, senza che i genitori sapessero quello che stessimo facendo. MSN era un’ancora alla vita offline e il tempo limitato, oltre che la novità, rendevano quelle conversazioni emozionanti e rafforzavano le relazioni offline.

    Facebook, Instagram, Snapchat, Twitter e gli altri

    Poi sono arrivati Facebook, Instagram, Twitter, Snapchat, LinkedIn e non ci sogniamo per nulla al mondo di dire che è finito tutto, ma l’approccio social è cambiato notevolmente. Per esempio quando entri su Facebook prima di interagire con gli altri (qualora tu lo faccia davvero) guardi cosa postano. Chissà quante volte avrai pensato quanto è fantasmagorica la vita degli altri, tranne quella di qualcuno che, fuori dal coro, posta sui social il suo dolore quotidiano (generalmente dopo un po’ nessuno se lo fila più). social network - blackmirror Sui social media c’è questa forte necessità di intrattenere il pubblico con la nostra parte migliore, che sia divertente, combattiva, intellettuale. La parte più vera di noi, nel tempo, si è deciso di condividerla sempre meno sui social media e questo è uno dei fattori di disinnamoramento da parte della Generazione Z, che ne fa un un uso decisamente più selettivo. Un altro tra i fattori impattanti sul concetto social è la presenza dei brand e della pubblicità che, anche se sempre più personalizzata e volta a stimolare emozioni e intrattenere l’utente, chiaramente contribuisce a rendere tutto meno autentico a livello di relazione interpersonale. Inoltre sapere che i nostri dati sono in pasto alle grandi company o ai politici non fa venire gran voglia di raccontare realmente i fatti nostri. LEGGI ANCHE: Quanto dovrebbe durare la tua pubblicità per non annoiare il pubblico D’altra parte la sfera social professionale e di aggregazione su un tema specifico è estremamente funzionale, offre grandi opportunità di reperimento notizie, network, affari commerciali. Pensiamo ai gruppi di lavoro, a quelli professionali e di aggiornamento o ai vari mercatini dell’usato. Questo è ancora un altro concetto di social che nel tempo si è venuto a creare.

    I numeri social dei social network

    Globalewebindex ha condotto una ricerca in UK e USA per indagare in numeri quale sia oggi il ruolo dei social media. Il 50% degli intervistati li usa ancora per rimanere in contatto con amici e famiglia, il 42% per fruire contenuti di intrattenimento. Gli inglesi sono primi in classifica nell’uso dei social contro la noia (43%) e per passare tempo (39%). In generale il 51% guarda o legge contenuto di intrattenimento, il 48% clicca su un post per leggere un articolo e il 37% per ascoltare/scoprire musica. Uno su quattro acquista un prodotto o servizio tramite social. LEGGI ANCHE: Dimmi come compri e ti dirò chi sei: identikit del consumatore digitale italiano Nella ricerca emerge anche uno “sforzo” da parte degli utenti per ridurre il tempo impiegato sui social soprattutto per Generazione Z e Millennials, diversamente da una popolazione più adulta che utilizza massivamente i social. In proposito, pensiamo che Apple ha introdotto in iOS 12 strumenti per controllare il tempo trascorso sulle App (App Limits) e soluzioni per ridurlo. Il 32% degli utenti in UK e USA ha disattivato o cancellato un account social negli ultimi 12 mesi. Tra le ragioni: disinteressamento a quello che le persone fanno e condividono (30%); superficialità dei social (26%); mancanza di fiducia per la condivisione dei dati (25%).

    Come saranno i social media domani?

    I social media non sono in declino, ma la loro natura social è nettamente cambiata. La ricerca di Globalwebindex si conclude con una domanda: “Quale uso dei social media (presente e futuro) mette l’utente a proprio agio?”. Sia in USA che in UK rispondono: per intrattenimento nel 60% dei casi; per leggere news, opinioni, attualità (52%); per lasciare o leggere recensioni su brand/prodotto (44%).

    Alcune riflessioni

    I social network cambiano pelle (potremmo definirli oggi quasi come entertainment network?) e questo potrebbe non essere un dramma per le relazioni umane, purché quell’uscire dai social media davvero corrisponda a un miglioramento della vita sociale offline, al guardarsi negli occhi per condividere emozioni, a usare WhatsApp per darsi un appuntamento. I report sull’utilizzo di chat da parte degli adolescenti, non sembrano essere incoraggianti in tal senso. LEGGI ANCHE: Come creare autenticità intorno al tuo business Tutto questo, naturalmente, potrebbe avere un forte impatto anche sul ruolo dei brand e sul loro modo di comunicare. Se già oggi assistiamo a una ricerca sempre maggiore dell’autenticità da parte delle aziende, cosa accadrà se gli utenti cominceranno a condividere sempre meno informazioni personali? Potremmo tornare a una ricerca sempre maggiore di punti di contatto offline, forse.