Mi chiamo Rúnar. Mi piace fare foto.
Inizia così il racconto del pescatore islandese apparso sul sito di Samsung Olanda per raccontare la sua storia. La storia di un Instagrammer che fino a poche settimane fa poteva essere definito il peggiore di sempre, e di uno smartphone che può fare la differenza.
Non è uno scherzo: si tratta di The worst Instagram account, la particolarissima campagna Samsung per promuovere il Galaxy S7. Noi te la raccontiamo a parole, ma le immagini parlano da sole.
A causa del suo mestiere, Rúnar è costretto a trascorrere lunghi periodi fuori casa. È un lavoro difficile, che lo porta lontano dagli affetti, ma lo ripaga anche con la vista di scenari mozzafiato che ama fotografare.
È il suo modo di condividere momenti di rara bellezza con chi è a casa, un po’ come le cartoline di una volta (che esistono ancora, lo sappiamo, ma ci sembrano lontane anni luce). E Rúnar il pescatore, che le cartoline non saprebbe nemmeno dove spedirle, apre così un profilo Instagram e inizia a pubblicare le sue foto. Le sue personali cartoline dal mare.
C’è solo un problema, un piccolo dettaglio: l’Islanda.
Mannaggia all’Islanda. Fotogenica, ma sfuggente. Uno dei paesi più affascinanti al mondo, e allo stesso tempo uno dei più difficili da fotografare, quasi volesse gelosamente custodire la sua bellezza e regalarla a piccole dosi nei rari momenti di luce. In primavera, autunno e inverno, infatti, le ore del crepuscolo si dilatano e i momenti di buio hanno la meglio su quelli di luce.
Le foto di Rúnar sarebbero bellissime, probabilmente, se non fossero dei quadratini neri, scuri, sfocati, in cui è praticamente impossibile distinguere il soggetto. Se non ci fossero le caption a descrivere l'attimo nei minimi dettagli, non si capirebbe nulla. Ed ecco così il peggior profilo Instagram di sempre. O quasi.
Una foto pubblicata da Rúnar Jónsson (@runarjonsson) in data: 18 Mar 2016 alle ore 08:55 PDT
Finché qualcosa cambia: un’altra luce, un’altra storia. Un altro smartphone. Con il Samsung Galaxy S7 le foto del pescatore islandese iniziano ad essere meravigliose, nitide, a fuoco.
I soggetti sono ben definiti, anche quelli in movimento: compaiono geyser, cascate, laghi, ghiacciai, nuvole e arcobaleni. Persino facce, finalmente. E sono sorridenti. Perché, come scrive Rúnar in una caption, colors make such a difference.
Una foto pubblicata da Rúnar Jónsson (@runarjonsson) in data: 13 Mag 2016 alle ore 07:25 PDT
E anche saper emozionare e fare buon uso dello storytelling intorno ad un prodotto, aggiungiamo noi, fa la differenza.