Week in Social: dall’addio a Google+ ai video più lunghi di 15 secondi su Instagram
Gli aggiornamenti dell'ultima settimana dal mondo social che devi assolutamente conoscere
13 Ottobre 2018
L’appuntamento fisso con i più interessanti aggiornamenti dal mondo dei social media è qui come sempre per svelare tutte le news più interessanti della settimana. Non è stata solo la settimana dell’arrivo dei Nametag su Instagram di cui abbiamo parlato anche qui, ma di tantissime altre fresche novità. Scopriamole insieme.
Nuovi strumenti contro il bullismo e video più lunghi su Instagram
Nuove procedure per combattere il bullismo sull’app. Su Instagram non ci sarà più spazio per i bulli. Secondo le ultime indiscrezioni comparse sul blog di Instagram la società ha annunciato l’introduzione di sistemi di machine learning in grado di rilevare automaticamente comportamenti offensivi su foto e didascalie. Questi nuovi strumenti saranno in grado di:- rilevare foto e commenti non appropriati;
- scansionare otticamente le foto che vengono postate all’interno dell’app;
- inviare i post considerati offensivi ai moderatori della community per la revisione.
“Lo scorso anno nel programma Codice su RaiUno parlammo delle soluzioni di intelligenza artificiale che Facebook stava implementando nei suoi prodotti. Grazie al machine learning si può aiutare a contrastare il bullismo e anche a rendersi conto se i comportamenti di un utente sono simili a quelli di qualcun altro che poi ha provato a levarsi la vita. Facebook ha un team dedicato allo studio delle soluzioni ad impatto sociale e queste sono solo alcune iniziative che fanno sperare per il meglio”.Ma per Instagram c’è anche un’altra novità: arrivano i video più lunghi di 15 secondi all’interno delle Stories. È in fase di implementazione un altro aggiornamento di cui saranno felicissimi tutti gli amanti delle Instagram Stories. Secondo alcune indiscrezioni sarà a breve disponibile la possibilità di caricare video più lunghi della classica durata di 15 secondi. La nuova funzione che verrà introdotta gradualmente, taglierà automaticamente in segmenti i video di durata superiore. Per farlo basterà semplicemente continuare a tenere premuto il tasto utilizzato per creare le Stories. In questo modo non avremo più limiti nella registrazione dei nostri video e potremo tranquillamente girare video di durata superiore senza doverci interrompere o senza utilizzare app terze per ritagliare il video. Unico limite sarà quello che il testo che sarà presente nel primo segmento del video non si replicherà automaticamente sui segmenti successivi della Stories. L’aggiornamento non è al momento disponibile su tutti i dispositivi e in tutti i Paesi. LEGGI ANCHE: 5 consigli per emergere su Instagram con i tuoi contenuti di Food & Beverage
Facebook ha presentato Portal e un aggiornamento per il Pixel
Ogni settimana da Menlo Park arrivano nuovi aggiornamenti e news super interessanti. Non è da meno quella di questa settimana. Come vi avevamo anticipato la scorsa settimana, Facebook ha lanciato il suo primo device. Si tratta di Portal un dispositivo di comunicazione video per la casa che grazie alla tecnologia AI, rende le videochiamate semplici e piacevoli. Il dispositivo dispone di intelligenza artificiale e la smart camera permette in maniera automatica di seguire automaticamente i soggetti della videochiamata attraverso panoramiche e zoom. Inoltre l’audio Smart Sound riduce al minimo i rumori di sottofondo migliorando le voci di chi parla. Portal non è un semplice strumento per le videochiamate, ma è un vero e proprio smartphone speaker, poiché permette anche di ascoltare e di acquistare musica, cercare informazioni, visualizzare foto e guardare video (esclusivamente attraverso Facebook Watch). Saranno inoltre introdotte a breve nuove funzioni di realtà aumentata che adotteranno la piattaforma Spark AR, per rendere le chiamate ancora più divertenti e interattive. Al momento il device è disponibile solo negli Stati Uniti in due differenti versioni da 10 e 15 pollici. Facebook ha inoltre comunicato che le video conversazioni che avvengono su Portal non saranno in alcun modo registrate, conservate o ascoltate, assicurando i più alti standard di privacy possibili. L’era del telefono fisso pare definitivamente tramontata. Una novità che interesserà sicuramente a sviluppatori e inserzionisti è quella dell’aggiornamento per i cookie dei Pixel. Come annunciato dal 24 Ottobre 2018, Facebook apporterà delle novità significative alle gestione dei cookie relativi ai pixel di tracciamento. Il pixel di Facebook come già noto, serve per attivare delle campagne di retargeting e a misurare efficacia e conversioni delle nostre inserzioni. In precedenza il pixel di Facebook aveva sempre basato il suo funzionamento su cookie di terze parti. Con questo aggiornamento si inizierà a parlare di cookie di prima parte, poiché i cookie diventeranno di proprietà del sito web in cui è stato installato il pixel. Facebook ha deciso quindi di attivare i cookie di prima parte con una sostanziale differenza: i biscottini magici diventano possesso del sito web in cui è stato installato il pixel; ecco perché si parla di prima parte, a differenza dell’altra tipologia che riguarda i cookie appartenenti ad un sito appunto terzo. Questa tipologia di cookie vengono infatti conservati meglio dai vari browser ed evita ad esempio come avviene per esempio con Safari, la disabilitazione preventiva che fa perdere dati preziosi al pixel di Facebook. Questa novità ci permetterà di raggiungere più utenti su Facebook attraverso campagne di retargeting oltre ad effettuare misurazioni e report più precisi. LEGGI ANCHE: Tutti i nuovi dispositivi presentati da GoogleBye Bye Google+
L’annuncio della chiusura di Google+ non ha sorpreso nessuno. Ormai erano diversi mesi che circolavano voci sull’imminente chiusura. Quello che invece che molti non si aspettavano è una delle cause principali è stato un bug che avrebbe esposto la sicurezza di milioni di utenti e di cui l’azienda era a conoscenza già da diversi mesi. Una comunicazione che non è arrivata proprio in maniera spontanea. Infatti è stato il “Wall Street Journal” a raccontare della vulnerabilità di Google+. Google ha scoperto l’errore di sicurezza la scorsa primavera, ma non ha rivelato il risultato a causa dei timori di controllo regolamentare e danni alla sua reputazione soprattutto dopo lo scandalo Cambridge Analytica che aveva da poco colpito Facebook. Non solo sicurezza ma anche problemi di engagement. Secondo gli ultimi dati la piattaforma ha dimostrato di essere poco utilizzata e con un bassissimo coinvolgimento in quanto il 90% delle sessioni ha una durata inferiore ai cinque secondi. Tuttavia Google manterrà il servizio per le organizzazioni che utilizzano la piattaforma per le comunicazioni con i dipendenti e la società ha dichiarato che continuerà a sviluppare nuove funzionalità per questi utenti. Luca La Mesa commenta così:“Nel 2016 nel programma Hive@Harvard parlammo con un membro del team di GoogleX ed era già evidente che Google+ avesse fallito il suo obiettivo ed il team era stato riallocato su altri progetti. Credo che in futuro ci saranno nuovi esperimenti in questa direzione ma bisogna vedere se tramite social network made in G oppure tramite acquisizioni. Di sicuro ciò che potrebbe aiutare la concorrenza sarebbe una proposta di legge europea sulla “portabilità delle reti sociali” come qualche brillante italiano ha provato ad ipotizzare. Cosa si intende? La possibilità di passare da un social ad un altro portandosi dietro tutte le info legate alle nostre connessioni e interessi onde evitare di dover ricominciare da zero a ricostruirle”.