Noi di Ninja Marketing, così come gran parte degli internauti italiani, ci siamo interrogati per oltre un mese su chi fosse Salvatore Siciliano, grazie ad una campagna teaser assolutamente coinvolgente, che ha visto protagonisti Facebook, Youtube e ha generato centinaia di migliaia di risultati su Google.
È con grande piacere e tanta curiosità, che ho avuto l’opportunità di intervistare Salvatore Cobuzio, autore del libro Il testamento di Salvatore Siciliano nonché della geniale campagna di marketing per il suo lancio, come lui stesso ha rivelato.
Un’intervista nella quale ci spiega finalmente chi è Salvatore Siciliano e quanto somigli a Salvatore Cobuzio, qual è il messaggio del suo libro, la sua visione del mondo dei social network e principalmente di Facebook. Non solo, l’intervista è anche densa di aneddoti sulle vicende narrate, gli eventi e le persone cui si è ispirato e soprattutto il modo in cui ama provocare usando la rete sociale per antonomasia.
Un esempio? Avete presente la polemica, che si è scatenata qualche mese fa, sui gruppi per aiutare i terremotati dell’Abruzzo, divenuti gruppi solidali a Berlusconi in occasione del celeberrimo gesto di violenza subìto? Leggendo l’intervista fino alla fine, scoprirete chi c’era dietro.
Un marketer, un provocatore, un manipolatore: ecco la verità su Salvatore Cobuzio, alias Salvatore Siciliano.
Salvatore Cobuzio: l'uomo del mistero. Chi è, che mestiere fa? Raccontaci un po' di te.
Chi sono? Salvatore Siciliano, ops, scusa volevo dire Salvatore Cobuzio. Sono nato a Siracusa il 04.07.78 e da diversi anni vivo e lavoro a Roma. Faccio il marketing manager per diverse aziende nazionali curando soprattutto la loro immagine sul web. Sono un appassionato di tecnologia e un visionario di Internet e dei nuovi media.
Come nasce l'idea del libro? C'è stato un episodio che ti ha particolarmente ispirato?
L'idea del libro nasce proprio grazie al tipo di lavoro che faccio e alle esperienze paradossali di falsificazione della realtà sul web che ho creato. Spesso sembra tutto casuale ma non lo è quasi mai. Di episodi che mi hanno ispirato ce ne sarebbero molti, come molti sono quelli che ho narrato nel romanzo. Ma posso affermare che ad ispirarmi sono stati proprio loro, i personaggi. Fabrizio Fustinoni, il mio carissimo amico scrittore, scollegato a tutto ciò che è tecnologia. Domenico, il pazzo che da solo lotta contro il sistema, isolato e spesso incomprensibile ma con una forza interiore invidiabile. Luca, un mago del computer. Simona, la mia compagna, non ho ancora capito come mi sopporta: estremamente intelligente o completamente pazza. Massimo, Clelia, tutti personaggi veri, tutti miei cari amici. Sono le loro vite che mi hanno ispirato maggiormente.
Facebook tra aspetti negativi e positivi. Noi di Ninja Marketing ci divertiamo a svelare le dinamiche che ci sono dietro agli usi e/o abusi di Facebook. Anche se bisogna ammettere che il fatto che il Social Network (e lo scrivo con la maiuscola) ti abbia ispirato un libro e sia stato uno tra gli strumenti chiave della geniale campagna di marketing che avete intrapreso gli dà già qualche nota di merito, non credi?
Io sono un fan di Facebook, come lo sono di MySpace, Twitter e altri Social Network (anche io lo scrivo con la maiuscola). Tanti sono gli aspetti positivi, come anche quelli negativi. Ricordo ancora quando insieme a Domenico, subito dopo il terremoto in Abruzzo, abbiamo creato il gruppo "solidarietà ai terremotati in Abruzzo". Una bellissima iniziativa che raccolse in due giorni più di 700.000 iscritti. Ci impegnammo a seguire bene le info che trovavamo nel sito della Protezione Civile e "giravamo" il tutto nel gruppo su Fb. Fu talmente grande la partecipazione del popolo di Facebook che a distanza di qualche mese organizzammo, in collaborazione con un parco divertimenti di Roma un evento per far sorridere (almeno per un giorno) tutti i bambini Abruzzesi.
Ma pensando a Fb mi viene anche in mente la campagna quasi diffamatoria che si è fatta sulla privacy. Un argomento di cui parlo anche nel romanzo. O ancora, quando per gioco, con Domenico, decidemmo di rinominare un gruppo su Fb per dimostrare solidarietà a Berlusconi. Oltre qualsiasi schieramento politico, volevamo condannare il bruttissimo gesto di violenza. Ovviamente la notizia del gruppo cambiato fece il giro di tutti i Tg e Facebook stesso cambiò le regole evitando da li in poi, di poter cambiare i nomi ai gruppi.
Seguendo questi meccanismi "mediatici" e vedendo tutta l'attenzione che si presta a tali iniziative ho voluto, con il mio libro/campagna, mettere qualche puntino sulle "i", cercando, con modestissima aspirazione, di portare la gente a ragionare con la propria testa.
Nel booktrailer, c'è scritto: Se non sei su Facebook non esisti. Quanto credi in questa affermazione o quanto corrisponde invece a una provocazione?
Non lo dico solo nel Booktrailer, ma è anche una delle prima frasi che Salvatore Siciliano afferma quasi scherzando. Ovviamente è una provocazione, ma potrebbe essere una realtà virtuale più autentica della realtà stessa. Oggi Facebook risulta essere il primo tra i Social. Inutile spiegare cosa vuol dire, è l'effetto che ha nella società, lo si vede e si sente ogni giorno quando parli con un amico o leggi un giornale. Questa è la realtà, o ne prendi atto o resti fuori dal gioco. Nessuno ti obbliga, ma non costa nulla esserci e decidere cosa vedere, chi sentire e quando. Oggi Facebook, domani toccherà a Twitter e poi ancora chissà...
Purtroppo o per fortuna, ci sarà sempre su internet un luogo di aggregazione spontanea che prima sarà di nicchia e poi di massa. E ovunque, ci saranno sempre aziende che non resteranno indifferenti a questi cambiamenti.
Parliamo della campagna teaser. Oltre a creare un'aurea di mistero e curiosità intorno al libro (sono state avanzate le ipotesi più incredibili circa complotti politici e mafiosi, tra le tante cose), è stata anche un modo per dimostrare come sta cambiando il marketing letterario e quanto Internet e i Social Network riescano ad essere ciò che la televisione è stata per le generazioni precedenti (si pensi al caso Melissa P. edito sempre da Fazi). Com'è nata e come si è sviluppata? E' stata una tua idea?
L'idea è stata mia e diverse erano le case editrici interessate al romanzo. Alla fine ho scelto la Fazi perché ho trovato nell'editore quella follia, voglia di sperimentare e mettersi continuamente in gioco che vedo ogni giorno quando mi guardo allo specchio.
Tante sono le differenze tra la Tv e Internet. Mentre nella prima non hai contraddittorio, su Internet se dici una cazzata sono in centomila a fartelo notare. A dimostrare questa teoria è proprio il successo di Wikipedia, dove migliaia di persone sapranno sicuramente molto di più di 3/4 editori autorevoli che scrivono su una ormai vecchia enciclopedia.
Uno degli elementi importanti per la riuscita della campagna online è stato proprio quello di creare curiosità nel "testamento". Durante la fase di teaser non c'erano link che facevano capire si trattasse di un libro, e la volontà a non dare maggiori indizi è la cosa che mi è piaciuta di più. Scoprire cosa sono arrivate a pensare le persone mi ha incuriosito moltissimo. Da un mafioso pentito siciliano, a un politico manovrato dalla sinistra. Un pazzo psicopatico o una persona in cerca di gloria.
Bellissimo quando mi hanno chiamato perfino i carabinieri al cellulare pensando mi volessi suicidare. Dopo averli rassicurati, mi sono fatto due risate spiegandogli anche che normalmente se uno cerca di suicidarsi non fa un sito internet e pubblica un testamento così strano.