Nessun brand italiano di lusso prima di Gucci era riuscito ad ottenere la Certificazione della parità di genere, introdotta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La maison toscana è riuscita ad ottenere questo primato grazie ad una politica aziendale volta a creare un ambiente lavorativo equo, inclusivo e aperto alla diversità.
Il processo di audit è stato svolto da Bureau Veritas – società indipendente riconosciuta a livello mondiale, specializzata in ispezioni, verifiche di conformità e certificazione. Il processo di valutazione considera sei indicatori chiave:
Non soltanto la certificazione, per Gucci l’intervento si svilupperà su un piano triennale che avrà l’obiettivo di implementare azioni volte a favorire la parità. Il brand ha già condotto un’analisi globale dell’equità salariale di genere nel 2021, con l’obiettivo di eliminare qualsiasi disparità entro il 2025, anche grazie all’alleanza con il Gruppo Kering.
«Questo traguardo, raggiunto in anticipo rispetto ai trend europei e per primi nel settore del lusso in Italia, riafferma con forza il nostro impegno per una cultura che valorizza l’equità, l’inclusività e il rispetto. Attraverso azioni concrete come l’impiego di tecnologie innovative per eliminare i bias nella selezione, colmare il gap salariale, implementare politiche di congedo parentale, favorire una maggiore presenza femminile in ruoli di leadership, e programmi di sensibilizzazione dell’opinione pubblica – penso alla campagna globale per la parità di genere Gucci CHIME – sosteniamo il cambiamento e promuoviamo la trasformazione culturale nell’industria della moda e del lusso a livello mondiale e continueremo a farlo», ha dichiarato Marco Bizzarri, Presidente e CEO di Gucci.
A guidare il piano d’azione strategico è il Comitato Guida per la parità di genere e il Global Equity Board, condotto da Bizzarri e composto da leader aziendali e consulenti esterni che definiscono la visione e le priorità per la diversità e l’inclusione, mentre a livello globale a mettere in pratica la strategia è il comitato DE&I composto da rappresentanti delle diverse regioni e funzioni.
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La maison ha scelto di implementare politiche e tecnologie innovative nella ricerca e selezione del personale, nel career management, nell’equità retributiva e nella mobilità interna con l’obiettivo di garantire pratiche inclusive e ridurre i pregiudizi nella gestione delle risorse umane. In un’ottica di maggiore consapevolezza interna, viene favorita la partecipazione a corsi di formazione per tutti i dipendenti per sensibilizzare sulle tematiche della diversità e dell’inclusione.
Gucci è in prima linea anche per fornire il supporto ai futuri genitori, garantendo un minimo di 14 settimane con il 100% del salario per il congedo di paternità, adozione e assistenza al partner. Inoltre sostiene l’equilibrio tra lavoro e vita privata attraverso iniziative quali un modello di lavoro ibrido e politiche di welfare e congedo parentale.
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Nei mesi scorsi il brand di lusso ha presentato anche il Gucci Equilibrium Report 2022 che riassume gli impegni e le azioni intraprese per un cambiamento positivo per le persone e per il pianeta.
I risultati raggiunti testimoniano un evidente cambio di rotta rispetto alle altre aziende, a partire dalla leadership femminile raggiungendo il 57% di donne in ruoli manageriali e il 63,1% di dipendenti donne.
Nel 2022, Gucci è stato nominato Best Places to Work For Disability Inclusion dal Disability Equality Index, come primo e unico brand del lusso, grazie alla promozione di maggiori opportunità per le persone con disabilità all’interno dell’ambiente di lavoro.
Anche rispetto al pianeta sono state messe in atto diverse azioni come il Gucci-Up che ha permesso di ottimizzare l’efficienza produttiva e di dare nuova vita agli scarti di lavorazione, recuperando e riutilizzando 350 tonnellate di avanzi di pelle, 298 tonnellate di avanzi di tessuto e 67 tonnellate di scarti metallici. Inoltre sono stati donati 48.000 metri di tessuto a cooperative sociali e ONG.
Nel luglio 2022, la maison è diventata partner strategico della Ellen MacArthur Foundation, un’autorità in materia di economia circolare, creando soluzioni in grado di eliminare gli sprechi e l’inquinamento e migliorando al contempo la durata, il recupero, il riutilizzo, il riciclaggio e la seconda vita.
Tutte queste iniziative partono da una cultura aziendale che pone al centro le persone e l’ambiente. A fare da perno alla strategia condotta da Gucci ci sono tre pilastri indispensabili:
Nessun brand oggi può perdere di vista il proprio impegno per realizzare un ambiente di lavoro più equo e inclusivo. Gucci ha compreso l’importanza di mettere al centro del proprio ecosistema le persone, producendo un impatto positivo non soltanto internamente all’azienda ma anche sulla società e sul pianeta.
La responsabilità di scrivere un nuovo modo di vivere e di lavorare è di tutti e Gucci ha deciso di prendere il timone di questo cambiamento.
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