Ultimamente, tra le parole più frequenti e “spaventose” che circolano in fase di revisione delle performance, ce n’è una che suona davvero complicata e faticosa: il “performance improvement plan” (PIP). Sarebbe a dire: piano di miglioramento delle prestazioni lavorative. Ed è un po’ come affermare, implicitamente, che il normale piano di monitoraggio delle performance aziendali ha urgente necessità di essere rivisto, e nel più breve tempo possibile. Per questo, lavorare sul PIP genera di per sé molta ansia.
I piani di miglioramento delle performance affrontano nel tempo varie “scosse”, e a volte sfociano in tagli al personale o perdita delle risorse.
Eppure, se sei valutato in base a un PIP, non dovresti essere pessimista a priori. Puoi davvero riuscire a modificare i risultati delle tue performance e, magari, assecondare il tuo performance improvement plan, scoprendo che è addirittura il tuo migliore amico, la tua guida “anti-fuffa”.
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Si tratta di un documento formale che indica, nello specifico:
Se ti viene assegnato un PIP, molto probabilmente il tuo manager e i responsabili HR fisseranno un incontro con te per esaminarti e rispondere a tutte le tue domande.
Purtroppo, sarai sorvegliato da vicino durante questo periodo. Se non riesci a completare il tuo PIP alla fine della sequenza temporale, potresti perdere il lavoro.
Se in precedenza hai avuto difficoltà a raggiungere gli obiettivi, il PIP è pensato per darti la possibilità concreta di invertire la tua performance. In genere, sapere esattamente cosa fare per migliorarti è già sufficiente per avere successo.
Niente di tutto questo. Considera, innanzitutto, che se la tua azienda volesse davvero licenziarti, non investirebbe neanche un briciolo di tempo per aiutarti a raggiungere e i tuoi obiettivi e migliorare.
Attenzione, però, a non sottovalutare l’ostacolo, perché se non dovessi soddisfare i requisiti del tuo PIP, saranno presi dei provvedimenti specifici (già delineati nel documento).
La comunicazione con il proprio manager e gli addetti alle risorse umane è fondamentale. Se stai lottando per raggiungere uno degli obiettivi, o hai dubbi sul risultato atteso, segui questi 4 step che potranno aiutarti ad uscire fuori dal PIP.
Controlla se il tuo capo ha qualche suggerimento da darti per svolgere il tuo compito in modo più accurato. In questo modo, dimostrerai di essere proattivo e di voler prendere sul serio l’opportunità che stai ricevendo.
Durante l’intera attività, è necessario verificare regolarmente i progressi con il responsabile assegnato. Effettuare il check più frequentemente ti darà la possibilità di correggere in tempo utile gli eventuali “blocchi”, e di prepararti al successo.
Prova ad offrire ai migliori colleghi un buon caffè, e parla con loro per capire come mantengono la concentrazione sugli obiettivi. Trova qualcuno che sia molto preparato in quello che ti riesce peggio, e punta su di lui per cambiare la tua strategia.
Soprattutto, cerca di mantenere un punto di vista positivo, perché aiuterai soprattutto te stesso. Puoi davvero riuscirci — pensa alla soddisfazione che proverai quando tirerai fuori il tuo PIP. La fiducia nella possibilità di migliorare renderà più semplice farlo davvero.
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Sfortunatamente, in alcune aziende c’è la brutta abitudine di usare i PIP per documentare in anticipo un licenziamento. Se sospetti che questo sia il tuo caso (e se gli obiettivi da raggiungere sembrano impossibili in base a qualsiasi standard), puoi comunque portarti avanti sulla ricerca di un nuovo lavoro, che è un successo personale non da poco. Non vorresti lavorare in un’azienda che si prende davvero cura dei suoi dipendenti, e che sostiene i tuoi successi?
Quindi, usa il tempo a disposizione anche per aggiornare il tuo curriculum, rivedere l’account LinkedIn e immergerti nel web per trovare nuove opportunità, se non l’hai già fatto.
Poi, prima di passare a qualsiasi altro lavoro, rifletti su cosa ti sta rendendo difficile avere successo. È un fattore proveniente dall’ambiente aziendale in cui ti trovi, o è qualcosa che non puoi evitare se prosegui con lo stesso tipo di lavoro? Il consiglio Ninja è di usare il tuo tempo per capire cosa stai cercando nel nuovo ruolo che immagini: così, se il tuo PIP non sarà completato, potrai trovare subito qualcosa che si adatta meglio a te (e non sarà stato inutile, in ogni caso).
Se hai completato con successo il PIP, questo dovrebbe essere qualcosa a cui fare sempre riferimento, in futuro, nelle tue conversazioni con il capo.
Con questo esercizio hai già individuato le tue carenze, hai preso in carico le tue performance, e ti sei trasformato in un dipendente ancora migliore. Quindi, assicurati che il capo lo noti. Ora sei motivato, tenace e capace di cambiare, e hai la documentazione per dimostrarlo, che è più di quanto molti possano dire.
Visualizza il tuo successo, e sii pronto ad entrare nella “stagione delle valutazioni”. Ricorda, un performance improvement plan non è la fine del percorso. Sia che tu lo completi, o che scelga altre opportunità, questo potrebbe essere l’inizio di un nuovo entusiasmante capitolo della tua carriera.
“[…] a 30 anni ero fuori. Quello che era stato il principale scopo della mia vita adulta era perso, e io ero devastato. Per alcuni mesi non ho saputo davvero cosa fare. Era stato un fallimento pubblico, e io presi anche in considerazione l’ipotesi di scappare via dalla Silicon Valley.
[…] Sono sicuro che niente di tutto questo sarebbe successo se non fossi stato licenziato da Apple. È stata una medicina molto amara, ma ritengo che fosse necessaria per il paziente. Qualche volta la vita ti colpisce come un mattone in testa. Non bisogna perdere la fede, però”.— Steve Jobs sul suo licenziamento (1985) seguito dal grande ritorno in Apple (1997)
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