Categories:

Gli effetti di Instagram sulla famiglia reale inglese (e cosa potrebbe accadere ora)

  • Dopo l’annuncio dell’addio alla Royal Family, i duchi di Sussex modificano i loro rapporti con la stampa e la gestione dei social media
  • Tra le possibili future fonti di reddito, oltre alla vendita di prodotti con marchio Sussex Royal, potrebbero anche esserci programmi tv e serie su canali in streaming

La scorsa settimana la regina Elisabetta II ha annunciato di essere “solidale” con il principe Harry e sua moglie Meghan, che vogliono crearsi “una nuova vita” pianificando di abbandonare i loro doveri reali, per sostenersi in modo autonomo e dividere il loro tempo tra la Gran Bretagna e il Nord America.

La dichiarazione della regina ha lasciato molte domande senza risposta, tra cui anche chi pagherà per il mantenimento o se possano raggiungere l’indipendenza finanziaria senza “commercializzare” la monarchia.

La scelta di Harry e Meghan – colpevole di un grave peccato agli occhi del popolo inglese, quello dell’ipocrisia – potrebbe inoltre costituire un precedente per le generazioni future della famiglia reale.

Dall’addio alla Royal Rota al brand “Sussex Royal”

Secondo quanto riportato sul sito ufficiale, in seguito alla decisione di adeguare il loro modello di lavoro nel 2020, i duchi modificheranno innanzitutto “la loro politica in materia di relazioni con i media per riflettere i loro nuovi ruoli. La loro sincera speranza è che questo cambiamento darà al Duca e alla Duchessa la possibilità di condividere le informazioni più liberamente con il pubblico”.

Meghan e Harry rinunciano così di fatto al sistema della Royal Rota, istituita più di 40 anni fa come un modo per dare ai media britannici un accesso esclusivo all’interno degli impegni ufficiali dei membri della famiglia reale.

Sono poi i media che fanno parte di questo sistema, come il Daily Mail, il Daily Mirror, il Telegraph, a condividere il materiale con altri membri della stampa. In pratica, i giornali della Royal Rota ricevono delle anteprime (da cui evidentemente traggono profitto), che poi sono tenuti a condividere anche con il resto della stampa.

Secondo quanto riportato sul sito, i corrispondenti reali britannici sono considerati a livello internazionale come fonti credibili sia del lavoro dei membri della famiglia reale che della loro vita privata ed è questo malinteso che spesso amplifica a livello globale dichiarazioni erronee.

“Il duca e la duchessa credono in un’industria dei media libera, forte e aperta, che sostiene l’accuratezza e favorisce l’inclusione, la diversità e la tolleranza. Sia il duca che la duchessa hanno collaborato con media come Time Magazine, National Geographic, The Daily Telegraph, British Vogue e vari altri. Le loro altezze reali riconoscono che i loro ruoli come membri della famiglia reale sono soggetti a interesse e accolgono con favore i resoconti dei media accurati e onesti […]. Allo stesso modo, come ogni membro della società, apprezzano anche la privacy come individui e come famiglia”.

Una stoccata quindi anche alla stampa, che ha il gusto amaro del ricordo della morte di Lady D.

I duchi continueranno comunque ad essere presenti sui social e condivideranno di più e in modo più diretto proprio su questi canali, secondo quanto dichiarato. Si può anche ipotizzare che Meghan possa riprendere le pubblicazioni sul suo blog di lifestyle, The Tig, sul quale prima del fidanzamento si occupava di moda, alimentazione, salute, fitness, viaggi.

Secondo quanto riportato da diverse fonti nei giorni scorsi, Harry e Meghan hanno già escogitato un modo per pagare quella che è stata definita come “Megxit” – un avvenimento che potrebbe essere a tutti gli effetti molto più rapido della Brexit, nonostante l’etichetta reale e il velato dissenso della regina -, registrando il loro marchio “Sussex Royal” per più di 100 articoli.

I registri dell’Ufficio per la proprietà intellettuale del Regno Unito mostrano che lo scorso giugno la coppia ha presentato tutte le carte per un possibile impero finanziario, basato innanzitutto sul merchandise.

Tra gli articoli: abbigliamento, cartoleria, fotografie e forse anche un giornale o una rivista.

Il brand, è stato chiarito, continuerà ad essere utilizzato nonostante la rinuncia al titolo di HRH (altezze reali), anche se secondo alcune fonti il marchio si riferirà solo alla fondazione di beneficenza, The Foundation of the Duke and Duchess of Sussex, annunciata dalla coppia e non alle attività commerciali.

“Indubbiamente, si tratterà di un fatturato da milioni di sterline”, ha dichiarato l’esperto di retail Andy Barr al Daily Mail, riguardo alle possibili previsioni commerciali, stimando entrate per oltre 500 milioni di sterline.

LEGGI ANCHE: Il debutto su Instagram della Regina Elisabetta è un successo che fa concorrenza ai più quotati influencer

I duchi di Sussex come gli Obama, su Netflix

Se il suffisso del sito web dei duchi del Sussex, un .com e non un .uk come ci si sarebbe aspettati, può già dare un’idea dell’apertura a una “commercializzazione” dei propri personaggi, Meghan Markle e il principe Harry potrebbero dare il via a una guerra di offerte per la realizzazione di una serie TV su di loro, sulle orme di Barack e Michelle Obama, che si sono assicurati un accordo milionario con Netflix.

Nel frattempo, comunque, Meghan Markle avrebbe siglato un accordo di doppiaggio come voce fuori campo con Disney: pochi dettagli sono noti sul progetto, a beneficio di Elephants Without Borders. Non è la prima volta che Harry e Meghan interagiscono con Disney, dato che l’estate scorsa avevano partecipato alla premiere europea di The Lion King, e sul loro account Instagram avevano condiviso alcune immagini e la notizia di una donazione della casa di produzione.

Proprio in quella occasione, tra l’altro, sarebbe stato girato un discusso video, nel quale Harry “raccomandava” Meghan come doppiatrice al boss della Disney Bob Iger. E in effetti pochi mesi dopo Meghan sarebbe entrata a far parte di progetto Disney.

Il Daily ha recentemente pubblicato anche nuovi filmati che mostrano la coppia parlare con il regista del film Jon Favreau, Beyoncé e il marito Jay-Z. Anche in questa occasione il principe si sarebbe lanciato nelle lodi della moglie, per conquistare il suo ristretto pubblico e puntare a un possibile ingaggio.

Stando ai rumors, il duca e la duchessa del Sussex potrebbero ora firmare un accordo da 100 milioni di dollari con una piattaforma di streaming per produrre film e serie televisive che perseguono le loro cause.

Tra le ipotesi anche una serie con Oprah Winfrey per Apple che potrebbe esplorare la salute mentale, dato che Harry ha parlato apertamente delle sue lotte per questo tipo di problemi.

Anche il podcasting potrebbe rivelarsi un canale attraente per la coppia, molto attente alle cause ambientaliste, con ipotesi di collaborazioni con Spotify.

Ma tra le opportunità più redditizie ci saranno senz’altro le sponsorizzazioni di brand e linee di moda, e chissà magari la possibilità di imporsi come influencer, visto l’annuncio del nuovo approccio “disintermediato” ai social media, Instagram in primis.

LEGGI ANCHE: Addio alla corona: ecco come hanno reagito i brand alla #MegExit

Continueremo a seguire questo case study, così disruptive e apparentemente paradossale: due tra gli individui più famosi al mondo, già dotati di sconfinate risorse economiche, si staccano per sempre dalla famiglia reale per inseguire ancora più fama ed una fantomatica indipendenza economica.

Hanno oltre dieci milioni di follower su Instagram, marchi registrati e ora la libertà: staremo a vedere cosa costruiranno.

Daria D'Acquisto

Amo i libri, ma non solo la lettura, sono appassionata di innovazione e startup. Mi piacciono le belle idee, ma seguo solo quelle che poi diventano realtà. Scrivere è per me una vera necessità e così la passione si è trasformata da quasi dieci anni in un lavoro. Come Copywriter mi occupo dei blog di alcune aziende del panorama emergente del Marketing in Italia e come Editor cerco di dare il mio stile e la mia voce ai contenuti su Ninja e quelli del blog di Ninja Academy. Oggi sono anche Social Media Manager per Ninja.

Share
Published by

Recent Posts

Perché lo spot di Esselunga ha spaccato in due l’opinione del pubblico

Schizzato sui diversi social come trend topic di questi giorni, troviamo il nuovo spot Esselunga…

28/09/2023

Aumenta vendite e conversioni con il Community Commerce

Oggi i social media sono i primi canali, in ordine di importanza, quando si tratta…

28/09/2023

La pesca di Esselunga e le polemiche: è il colpo finale al brand activism?

Lo spot di Esselunga è perfetto per il suo target di consumatori, forse è per…

27/09/2023

Abbiamo provato Clipchamp, il nuovo editor video integrato in Microsoft 365

I video, si sa, rappresentano un potente strumento di comunicazione. Creano connessioni immediate, reali e…

26/09/2023

“Un mercato da 8 mila miliardi nel 2026”, anche Davide Casaleggio all’Ecommerce HUB 2023

La nona edizione di Ecommerce HUB®, evento completamente dedicato all’ecommerce che si terrà il prossimo…

25/09/2023

Gucci riceve la certificazione per la parità di genere: è il primo luxury brand italiano

Nessun brand italiano di lusso prima di Gucci era riuscito ad ottenere la Certificazione della…

25/09/2023

ll sito utilizza cookie di profilazione di terze parti per proporti messaggi pubblicitari in linea con le tue preferenze e cookie analytics per ottimizzare il sito. Cliccando "OK" o proseguendo la navigazione, accetti l'uso dei cookie. Per maggiori informazioni e disattivazione consulta l'informativa cookie completa.

Leggi di più