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  • La singolarità tecnologica renderà l’uomo “obsoleto” (ma la creatività può salvarlo)

    Ci troviamo di fronte a un momento di grandi cambiamenti, che potrebbero modificare anche il concetto stesso di essere umano

    17 Dicembre 2019

    L’umanità, nel corso della sua storia, si è più volte trovata di fronte a momenti di profonda trasformazione, spesso dettati dagli impatti portati da grandi innovazioni e scoperte: ne sono un esempio il fuoco, la ruota, la scrittura o la rivoluzione scientifica. Si tratta di avvenimenti che hanno modificato la vita di noi esseri umani e che ci hanno permesso di guardare le cose (e a volte il mondo) da un altro punto di vista. Oggi ci troviamo di fronte a un nuovo momento di svolta, a quello che in futuro potrebbe essere definito dai nostri discendenti come un passaggio di epoca. Come reagiremo a questo cambiamento?

    Visioni a confronto

    Il futuro non è scritto e lascia spazio alla creazione di diversi scenari, in alcuni casi contrapposti. In particolare, ci sono due correnti di pensiero sul futuro dell’essere umano che possono essere riassunte con due visioni: quella “umanocentrica” e quella “tecnocentrica”. Se i sostenitori della prima sono convinti che l’umano, con le sue caratteristiche, rimarrà sempre al centro dell’evoluzione anche nel prossimo futuro, la visione tecnocentrica suggerisce che le tecnologie assumeranno un ruolo sempre più centrale, fino al punto di renderci “obsoleti”. LEGGI ANCHE: Medicina predittiva e personalizzata: ecco come sarà i futuro nell’Health

    La singolarità tecnologica che ci porterà oltre l’umano

    Quando si parla di singolarità tecnologica si intende un cambiamento, dettato però dalla tecnologia, in grado di sconvolgere la nostra realtà in pochissimo tempo. In particolare, chi sostiene questa visione, ritiene che entro qualche decennio, più precisamente nel 2045 secondo la previsione del futurologo e inventore Ray Kurzweil, l’intelligenza artificiale avrà superato di gran lunga l’intelligenza umana e altre tecnologie come la robotica, la realtà virtuale e quella aumentata, avranno plasmato e modificato talmente tanto il nostro modo di vivere da creare un mondo non più paragonabile a quello a cui eravamo abituati. Questa drastica discontinuità non può che lasciarci confusi: i sostenitori di questo scenario ci avvisano che o prendiamo parte al cambiamento, abbracciando la possibilità di fonderci con le tecnologie per potenziare le nostre capacità fisiche e cognitive, oppure resteremo indietro in un mondo che andrà a una velocità per noi inconcepibile e ingestibile. Quest’ultima è la tesi abbracciata dai cosiddetti transumanisti, convinti che l’uomo debba indirizzare e governare la propria evoluzione attraverso la genetica e le nuove tecnologie, puntando a sconfiggere addirittura la morte. 

    Ci siamo già passati: ciò che è umano deve rimanere il punto fermo

    Siamo di fronte a un cambio epocale: ma l’umanità si è già trovata di fronte a una situazione analoga in passato. Allora è davvero necessario annullare ciò che ci distingue dalle macchine, rinunciando alla meravigliosa complessità del nostro intelletto, per lasciare spazio alla pura logica della tecnologia? Secondo una visione umanocentrica del futuro la risposta è negativa. Anche in un domani ipertecnologico e connesso, secondo i sostenitori di questa tesi, al centro di tutto dovrà rimanere l’essere umano. LEGGI ANCHE: Per costruire la scuola del futuro non bastano nuovi strumenti, serve una visione Questo non significa che rimarrà tutto uguale al presente: secondo alcune stime il 65% dei lavori sarà completamente diverso entro i prossimi 20 anni, molte aziende falliranno e ne nasceranno di nuove, l’automazione entrerà in modo sempre più importante nei processi produttivi, dovremmo modificare l’attuale sistema formativo e educativo e trovare soluzioni a problemi come l’emergenza climatica. Come farà l’uomo ad adattarsi a questo nuovo contesto e a mandare il suo primato nei confronti della tecnologia? Allenando e valorizzando quelle caratteristiche che ci rendono unici: coscienza, creatività, empatia e spirito critico.

    Studiare il presente per anticipare il futuro

    In questo contesto è essenziale restare aggiornati, informarsi ed esplorare con curiosità e attenzione le scoperte tecnico-scientifiche e le loro possibili applicazioni e i loro impatti. Conoscere in modo approfondito il presente è la chiave per immaginare il futuro e le sue possibili evoluzioni creando così dei modelli da utilizzare come strumento decisionale. E tutto questo è particolarmente importante dal momento che abbiamo una grandissima responsabilità: vivere in un momento storico di passaggio come quello attuale ci permette, infatti, di scrivere insieme le regole della prossima epoca, un periodo in cui, ne siamo certi, l’uomo avrà ancora un ruolo da protagonista.