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  • 5 sedie di design (sostenibile) per portare l’attenzione all’ambiente anche a casa e in ufficio

    La Nordic Design Competition: Sustainable Chairs ha premiato i progetti più environment friendly del Nord Europa

    10 Dicembre 2018

    Se si parla di design nel 2018 si parla inevitabilmente di sostenibilità. Quest’ultima, infatti, è ben più che una parola chiave oggi. I designer devono fare i conti quotidianamente con l’impatto ambientale, i cambiamenti climatici, i nuovi modi di approcciarsi al consumo. Non solo: ci sono anche un maggior coinvolgimento e una maggiore consapevolezza sul tema da parte di chiunque usufruisca di determinati prodotti. A questo proposito, proprio a tema sostenibilità è stato istituito il concorso Nordic Design Competition: Sustainable Chairs, con il fine di promuovere la produzione di arredamento sostenibile in Scandinavia. Moltissimi designer si sono potuti mettere in gioco per creare e presentare il proprio progetto per una sedia environment-friendly. LEGGI ANCHE: 7 giocattoli (e oggetti) che hanno fatto la storia del design per bambini Design sedie sostenibili Nord Europa

    La competizione per una sedia amica dell’ambiente

    Organizzata dal Danish Design Center (DDC), il centro di design nazionale della Danimarca, la Nordic Design Competition: Sustainable Chairs è una competizione davvero suggestiva e stimolante. Tutti i designer di patria scandinava, infatti, sono stati invitati a partecipare al concorso guardando al proprio portfolio con un occhio sostenibile: gli è stato richiesto, infatti, di proporre il progetto di una sedia con un ridotto impatto ambientale, che strizzasse l’occhio il più possibile a una progettazione green. I paesi coinvolti sono stati cinque: Svezia, Danimarca, Norvegia, Islanda e Finlandia. Da tutte queste nazioni moltissimi progettisti hanno voluto proporre le loro opere, tra cui sono state selezionate 10 per ogni paese dalle varie giurie. Il passo successivo, poi, è consistito nella selezione di un vincitore per ogni nazione. I cinque designer hanno ora il privilegio di esporre le proprie opere alla conferenza internazionale sul cambiamento climatico organizzata dall’ONU, la COP24, a Katowice, in Polonia, che si sta svolgendo nel mese di dicembre (fino al 14). In seguito al summit, le opere verranno trasferite per un anno al Design Werck, importante show-room di design a Copenhagen. Organizzata per fare il punto sui problemi, le sfide e le possibili soluzioni contro il riscaldamento globale, la COP24 è un incontro davvero cruciale. La volontà delle Nazioni Unite è quella di cercare di rendere più concreti gli impegni assunti da quasi tutti i paesi del mondo nel 2015, nel corso della conferenza di Parigi sugli stessi temi. Gli argomenti più affrontati saranno tutti quelli rilevanti per il drastico taglio di emissioni di anidride carbonica, costituendo quindi un palcoscenico davvero prestigioso per i vincitori della competizione di design scandinavo.

    La sfida della produzione di design sostenibile

    Design sedie sostenibilità LEGGI ANCHE: Le nuove carte di credito in plastica riciclata di American Express parlano di sostenibilità La consapevolezza globale riguardo alla sostenibilità si sta rapidamente affermando e sta coinvolgendo sempre più i consumatori finali. “In futuro, avremo bisogno di meno consumo, meno produzione, meno oggetti – più pensiero circolare, più produzione olistica e più azioni concrete” recita la chiamata alle armi del Danish Design Center in occasione di questa nuova competizione. C’è anche da dire che la produzione sostenibile è un tentativo di business molto complesso, perché comprende l’analisi delle risorse, dei meccanismi produttivi, della distribuzione, dell’utilizzo finale e anche dello smaltimento di un prodotto finito. Diventa quindi una difficile sfida per qualunque azienda. Se si pensa ai produttori di arredamento e designer scandinavi, tipicamente di piccola dimensione, la sfida diventa quasi impossibile. Quindi perché questa competizione? Indipendentemente dagli sforzi necessari, i designer di cultura nordica sono devoti a una lunghissima tradizione di coinvolgimento sociale. Infatti, sembrano muoversi da sempre verso i confini di ciò che si può considerare design sostenibile. Proprio per questo, la Nordic Design Competition: Sustainable Chairs dovrebbe essere un esempio per l’intero panorama del design, a livello globale, di come si possono integrare elementi sostenibili nello sviluppo di oggetti quotidiani, stimolando i consumatori e potenzialmente qualunque portatore d’interesse. Ecco perché è anche importante porre lo sguardo su ciò che si ha, sia come aziende che come singole persone, e interrogarsi su quanto effettivamente si contribuisce a un mondo più sostenibile. Design sedie sostenibilità LEGGI ANCHE: Il riciclo di Adidas, North Face, Mylo e Vegeatextile per una moda sostenibile

    I cinque vincitori della competizione di design, nazione per nazione

    Svezia – Il designer vincitore per la nazione svedese si chiama David Ericsson, con la sua sedia Petite. Realizzata con un legno leggero e deciduo (quindi da rami o altro materiale caduti dall’albero spontaneamente), è la versione scandinava della classica sedia da cafè tipico europeo. Il focus sui dettagli dà alla sedia un carattere unico, anche se il design è molto semplice e minimale (d’altronde, risponde perfettamente ai canoni dello stile nordico). Premiata dalla giuria perché “estremamente efficace nell’impiego delle risorse e con una bassa impronta a livello di CO2“. La sedia è adatta sia in un’abitazione privata, vicino a un tavolo da cucina, sia in un rilassante bar o ristorante.
    Petite David Ericsson
    Petite di David Ericsson
    Danimarca – Qui il vincitore è Nikolaj Thrane Carlsen, con una sedia davvero particolare, specialmente per il materiale utilizzato per fabbricarla. La seduta di questo complemento d’arredo, infatti, è prodotta per il 100% da alghe. L’architetto e designer di Copenhagen si è ispirato ai tetti delle case di Læsø, un’isola del nord della Danimarca. La tradizione delle alghe è nata durante il medioevo, quando l’isola era famosa per la produzione del sale. Ciò aveva portato gli abitanti a utilizzare molti forni e a impiegare, quindi, tutte le risorse di legna. Non restavano che le alghe per costruire i tetti delle loro abitazioni, che risultano molto caratteristici e hanno ispirato la sedia vincitrice per la nazione danese.
    Nikolaj Thrane Carlsen
    La sedia di Nikolaj Thrane Carlsen
    Norvegia – Per la Norvegia il vincitore è Peter Opsvik, con la sedia HÅG Capisco. Prodotta esclusivamente con materiali di riciclo, di cui il 50% da plastica post-consumo. La particolarità di questo arredo, ideale per l’ufficio, è il fatto di essere risalente al 1984. Dopo oltre 30 anni, è tremendamente attuale, fatto che testimonia la grande visione del designer norvegese.
    HÅG Capisco Peter Opsvik
    HÅG Capisco di Peter Opsvik
    Islanda – L’isola dei geyser vede come vincitore Sölvi Kristjánsson. Il suo sgabello Kollhrif è prodotto con sughero e alluminio riciclato. Dalla forma decisamente iconica, la sua particolarità è quella dell’utilizzo dell’alluminio delle tea light, le classiche candeline da porre in casa. Con questo progetto, il designer proveniente dall’Islanda vuole sensibilizzare verso il riciclo di un materiale spesso non considerato, come l’alluminio.
    Sölvi Kristjánsson Kollhrif
    Kollhrif di Sölvi Kristjánsson
    Finlandia – Per la Finlandia il vincitore si chiama Samuli Naamanka, con la sua sedia Clash 331. Realizzata coadiuvando le vecchie tecniche di lavorazione del legno e i moderni sistemi produttivi. I legni utilizzati sono quelli di quercia, frassino e betulla, tutti rigorosamente provenienti dalla nazione finlandese. Il design, in pieno stile nordico, è essenziale, minimale, e sfrutta benissimo la versatilità del legno.
    Samuli Naamanka Clash 331
    Clash 331 di Samuli Naamanka