3 consigli per scrivere un Business Plan utile e che funzioni davvero

Hai avuto un’idea geniale e sei pronto a concretizzarla, per renderla finalmente qualcosa di più di un sogno in un cassetto. Ma appena hai cominciato a fare sul serio, a informarti e magari anche a cercare investitori per il tuo progetto, tutti hanno iniziato a parlarti di Business Plan.

Ok, è la prima volta che ti confronti con il mondo degli affari, ma cominci già a chiederti se tu ne abbia davvero bisogno per avviare e far crescere la tua idea di business, o se invece si tratta di un retaggio da old economy, una roba da vecchi di cui oggi potresti fare a meno. Bene, è arrivato il momento di capire meglio ciò di cui stiamo parlando.

Da un lato hai ragione, almeno per cominciare, puoi tranquillamente abbandonare l’idea di un Business Plan da centinaia di pagine, con statistiche, dettagli, cifre e previsioni – a questo potrai pensare in seguito.

Parti, invece, dall’analisi di un piano aziendale semplice ed essenziale, che ti consenta di capire e di far capire quale sarà la tua attività, quale problema risolverà e di quali competenze e risorse avrà bisogno per diventare effettivamente operativa.

Sia che tu stia già cercando di raccogliere fondi per la tua azienda, sia che ti trovi ancora nella fase progettuale, un Business Plan ben costruito ti permetterà di avere subito le idee chiare e raggiungere più facilmente i tuoi obiettivi. Ecco quindi una serie di consigli utili che renderanno ancora più semplice il tuo lavoro.

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Le tre regole d’oro per scrivere un Business Plan che sia davvero utile

  1. Non allungare il brodo. Un piano aziendale dovrebbe essere breve e conciso per funzionare, innanzitutto perché nessuno ha davvero voglia di leggere decine di pagine sulla tua idea di business per quanto geniale questa possa essere. In secondo luogo, un Business Plan è soprattutto uno strumento e come tale deve essere agevole e consentire di risparmiare tempo. Completalo con tutte le informazioni necessarie (le vedremo tra poco), ma non dilungarti in dettagli ed elenchi prolissi e noiosi. Lascia gli approfondimenti per un secondo momento.
  2. Ricorda sempre con chi stai parlando. Scrivere un Business Plan utile significa scriverlo con un linguaggio che il tuo destinatario possa comprendere. Ad esempio, se vuoi sviluppare un’idea in ambito scientifico, ma i tuoi potenziali investitori non sono scienziati (e non comprendono tutta la terminologia scientifica dettagliata che stai utilizzando), cerca di adattarti. Semplifica il lessico e spiega utilizzando alcuni esempi, che facciano comprendere al volo il problema che vuoi risolvere con la tua idea. Mantieni le spiegazioni del tuo prodotto semplici e dirette, utilizzando l’appendice del Business Plan per fornire dettagli più specifici.
  3. Non avere paura! Moltissimi imprenditori e startupper alle prime armi non sono esperti di business. Proprio come te hanno un’idea in cui credono e in cui vedono un potenziale economico, ma devono imparare ancora tutto quello che c’è da sapere sulla gestione di un’attività. Un Business Plan ti aiuta a prendere le misure anche su questo aspetto, rendendoti più consapevole delle varie necessità (risorse finanziarie, risorse umane, mercato, competitor…). Ti sarà utile quando dovrai affrontare le domande dei tuoi investitori e convincerli dell’effettiva potenzialità di successo della tua startup.

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1. La forma: aiutati con i modelli di Word

Potrebbe sembrarti non troppo cool, eppure Microsoft Word può rivelarsi ancora un utile strumento per impostare in modo rapido e funzionale i tuoi contenuti. In particolare, ricorda che la tua idea deve tradursi in un documento leggibile, che possa essere distribuito a collaboratori e finanziatori per chiarire obiettivi, fasi progettuali, previsioni di spesa e di ricavo.

Rendere più evidenti anche attraverso una veste grafica, semplice ma professionale, tutti questi aspetti può essere più facile utilizzando un modello già disponibile come template base, che potresti poi integrare aggiungendovi nel tempo nuovi grafici, informazioni e dettagli, anche visuali. Inframmezzare il testo con immagini appropriate, che chiariscano la tua idea di prodotto o la soluzione che hai immaginato, può essere molto utile per colpire l’attenzione di chi leggerà il tuo Business Plan.

Infine, non dimenticare la copertina: indica qui le informazioni più importanti della tua idea di business, tra cui il nome della startup o del prodotto.

2. Il contenuto: 10 step per creare il tuo Business Plan (in versione lean)

Come dicevamo, non è necessario partire subito con un Business Plan dettagliatissimo, da centinaia di pagine. Per iniziare, anzi, è molto più utile sviluppare il tuo piano aziendale in una versione che possiamo definire lean. In pochi semplici passaggi chiarirai molti aspetti della tua idea di business e metterai a disposizione anche di possibili collaboratori, finanziatori e investitori tutte queste utili informazioni.

  1. Individua il settore/categoria della tua idea per rendere chiara la possibile applicazione e il mercato potenziale.
  2. Dai un nome alla tua idea/startup: il modo migliore per farlo è partire dal prodotto o servizio che offri, scegliendo poi un nome semplice ma facilmente memorizzabile da parte dei futuri clienti. Buona norma è anche includere una tagline con alcune parole chiave per specificare ulteriormente di cosa ti occuperai.
  3. Descrivi brevemente l’idea di business, senza dimenticare di parlare del prodotto e delle possibilità di follow up dell’impresa, ma soprattutto del valore che renda unica la tua startup (unique value proposition). Dovrebbero bastarti non più di 200 caratteri per farlo.
  4. Individua il team o almeno le competenze di cui avrai bisogno nelle diverse fasi dell’idea di business.
  5. Descrivi la tua vision e la soluzione che offri: qual è l’aspetto della vita quotidiana delle persone che semplifica? Da dove nasce l’idea? Quale novità introduce rispetto al mercato?
  6. Individua le opportunità e il target di riferimento, chiarendo chi sono i potenziali clienti e quali sono le possibilità di profitto (sono questi i dati più interessanti per i tuoi possibili investitori, quindi non trascurarli).
  7. Analizza i competitor e sottolinea gli elementi distintivi della tua idea. Capita spesso, magari a distanza di poco tempo, di scoprire che sul mercato qualcun altro ha realizzato esattamente il nostro stesso progetto. L’importante è non farsi cogliere impreparati, ma studiare con attenzione i concorrenti e conoscere altrettanto bene i propri punti di forza e di differenziazione, anche per posizionarsi meglio sul mercato.
  8. Chiarisci qual è il tuo Business Model: andando al sodo, descrivi in parole semplici come farai a guadagnare dalla tua idea.

Se vuoi essere ancora più dettagliato, indica anche eventuali partnership che potrebbero essere necessarie o utili per la realizzazione della tua impresa.

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3. Analisi e dati: entra nel dettaglio

Una seconda fase della tua compilazione del Business Plan prevedrà un maggiore approfondimento, soprattutto per aspetti come il target di riferimento e il mercato potenziale. Il consiglio è di utilizzare strumenti che puoi facilmente reperire in rete, ma che ti forniscano dati sufficientemente dettagliati e precisi, senza costringerti allo sforzo economico di una ricerca di mercato.

Ad esempio, potresti usare gli strumenti di profilazione del pubblico di Facebook (gli Audience Insights), per individuare con accuratezza i numeri del tuo mercato potenziale.

Con i suoi oltre 2 miliardi di utenti attivi a livello mondiale, il social network ti garantisce un’idea affidabile dei numeri, in particolare se decidi di rivolgerti esclusivamente al mercato italiano (dove la piattaforma è ancora la più utilizzata). Potrai selezionare il pubblico – e quindi ottenere una quantificazione numerica del tuo mercato – selezionandone interessi, posizione geografica e dati demografici.

A questa prima stima puoi aggiungere quella derivante da un’analisi tramite Google Keyword Planner, lo strumento di Google per l’analisi e la pianificazione delle parole chiave. Sebbene questo strumento nasca per la pianificazione e la gestione di campagne di advertising e per un uso in ottica SEO, utilizzandolo potrai scoprire le ricerche reali degli utenti intorno ad una parola chiave o a una serie di parole chiave collegate alla tua idea di business.

Il volume di ricerche per tutte quelle parole chiave che identificano il tuo prodotto e per tutte le varianti che Google ti suggerirà, ti darà un’idea ulteriore del mercato potenziale. 

Una media tra i dati ottenuti dalla combinazione delle tue ricerche su Facebook e Google ti fornirà una stima sufficientemente attendibile.

Daria D'Acquisto

Amo i libri, ma non solo la lettura, sono appassionata di innovazione e startup. Mi piacciono le belle idee, ma seguo solo quelle che poi diventano realtà. Scrivere è per me una vera necessità e così la passione si è trasformata da quasi dieci anni in un lavoro. Come Copywriter mi occupo dei blog di alcune aziende del panorama emergente del Marketing in Italia e come Editor cerco di dare il mio stile e la mia voce ai contenuti su Ninja e quelli del blog di Ninja Academy. Oggi sono anche Social Media Manager per Ninja.

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