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  • Scopriamo A-Fest, l’evento in cui leader, visionari e imprenditori si incontrano per cambiare il mondo

    L'appuntamento di quest'anno è in Sardegna dal 31 maggio al 3 giugno, per una quattro giorni di incontri, crescita e connessioni profonde

    21 Maggio 2018

    Un luogo magico in cui, per quattro giorni, le menti più innovative del mondo si incontrano per imparare le une dalle altre e crescere insieme, con la speranza di rendere il mondo un posto migliore. Volendone comprimere il significato, potrebbe essere riassunto così l’A-Fest di Mindvalley, ma in realtà è molto più di questo. L’evento biennale lanciato per la prima volta nel 2010, infatti, è più un luogo/non-luogo, un appuntamento a metà strada tra il Coachella e il TED, che ogni volta cambia location scegliendo tra i posti più belli e suggestivi al mondo, per ospitare i suoi 400 partecipanti, tra le oltre 3.000 candidature ricevute ogni anno. a-fest 2018

    A-Fest, il festival della crescita personale

    Il festival ruota attorno a vari argomenti riguardo la crescita e la trasformazione personale e ospita persone provenienti da oltre 50 paesi, che condividono lo spirito e i valori dell’evento, creando una vera e propria community per condividere idee sul cambiamento del mondo in qualsiasi settore. Ma non immaginare solo conferenze, confronti e dibattiti: l’A-Fest è anche feste folli su spiagge sabbiose, yacht e piste da ballo di club esclusivi, perché tutto fa parte di questo processo di trasformazione globale. Chi partecipa al festival ha la possibilità di incontrare e mescolare la propria esperienza e il proprio pensiero con quello di altri leader, a un livello più profondo rispetto al semplice networking durante un brunch di una conferenza. E tutti gli eventi sono strutturati per aprire le menti diverse ed eclettiche dei partecipanti e permettergli di “contaminarsi” l’un l’altro in modo rilassato, valicando i confini del proprio specifico settore e condividendo idee in grado di stimolare la nascita di nuove aziende, prodotti o anche semplicemente relazioni. Di notte, quindi, si festeggia e si aprono i cuori per condividere in modo autentico se stessi, mentre di giorno un programma intenso di appuntamenti stimola l’apertura mentale di tutti i leader partecipanti. Come in ogni festival trasformazionale, poi, uno spazio è dedicato a diverse forme di meditazione, formazione della coscienza e seminari di spiritualità. LEGGI ANCHE: Chi è Vishen Lakhiani, l’uomo che vuole farci vivere più a lungo e più felici

    La storia del festival e i buoni motivi per esserci

    a-fest 2 Nel 2011, inoltre, A-Fest ha iniziato a dedicare parte dei propri proventi a cause legate all’innovazione globale. E più il festival cresce, maggiore è il suo contributo a queste cause. Tra i beneficiari delle donazioni negli scorsi anni, l’organizzazione GiveLove di Patricia Arquette, dedicata al miglioramento dei servizi igienici globali e incentrata sulla ricostruzione di Haiti, o la Lynne Twist’s Pachamama Alliance, una fondazione che ha salvato oltre otto milioni di acri di foresta pluviale amazzonica, e ancora Tiffany Person’s Shine in Sierra Leone, che si occupa della creazione di programmi locali sostenibili per aiutare le comunità a diventare più autosufficienti. Dal 2013, infine, parte del ricavato è andato all’XPRIZE, l’organizzazione no profit di Peter Diamandis, che porta avanti la missione di finanziare l’istruzione e la ricerca per trovare innovazioni radicali che miglioreranno l’umanità. Al termine di A-Fest, tutti i partecipanti all’evento sono reclutati per un Give Back Day, un giorno dopo le cerimonia di chiusura per restituire qualcosa alla comunità locale che ha ospitato il festival, ad esempio attraverso la creazione di giardini sostenibili, l’abbellimento delle strade, una raccolta fondi o l’offerta di servizi di consulenza per la comunità. Per avere un’idea più chiara di cosa sia quest’evento, ecco il video dello scorso anno:

    Jay Shetty all’A-Fest in Sardegna

    In passato il palcoscenico dell’A-Fest ha ospitato personalità come Robert Richman, architetto culturale di Zappos Insights; Tom Chi, co-fondatore di Google X e creatore del primo prototipo dei Google Glass; Kenny Aronoff, il batterista dei Rolling Stones; e molte altre voci uniche nei loro diversi settori. Ma la bellezza di questo evento sta nel fatto che ogni partecipante è interessante almeno quanto chi parla della propria esperienza su quel palcoscenico. E quest’anno sarà Jay Shetty, narratore, creatore di video virali, sperimentatore ed ex monaco, protagonista di uno dei talk durante l’evento. jayshetty Dopo essersi laureato alla Cass Business School in Scienze del comportamento all’età di 22 anni, Jay Shetty ha lasciato tutto per trasferirsi in India e diventare monaco. Per tre anni, si è svegliato alle 4 del mattino per studiare al seguito dei guru, costruire villaggi sostenibili e sviluppare programmi alimentari nei paesi in via di sviluppo. Oggi è un oratore e cineasta internazionale con oltre 11 milioni di follower e molte lezioni da condividere sulla ricerca di valore e di uno scopo in un mondo sempre più caotico. Un motivo in più per seguire l’appuntamento in Sardegna, dal 31 maggio al 3 giugno, attraverso il racconto su Ninja. sardegna Visionari, innovatori, leader, artisti e imprenditori, tutti responsabili del futuro cambiamento, si incontreranno qui guidati da epiche idee che possano avere un effettivo impatto sul mondo, per vivere avventure incredibili, moltiplicare le opportunità di lasciare un’impronta nell’umanità, approfondire tecniche di biohacking e meditazione, creare connessioni profonde. Mindvalley Italy la branca italiana fondata da Cecilia Sardeo, sta pianificando una delegazione italiana che dal prossimo anno renderà l’evento maggiormente fruibile anche al pubblico italiano.