Week in Social: ancora bufera in casa Facebook, novità per Twitter e Google

Cosa è successo questa settimana nell’imprevedibile mondo dei social media? Quali novità hanno sconvolto Facebook, Twitter e Google? Sei curioso? Bene, allora non perdiamo altro tempo ed immergiamoci subito all’interno della rubrica più social della settimana.

Facebook, il crollo in Borsa e la questione della privacy

C’è aria di tempesta in casa Facebook. Dopo il caso Cambridge Analytica il crollo era inevitabile: in soli otto giorni i titoli in borsa del social network sono arrivati a perdere quasi un quarto del loro valore (-22%). Parliamo, per intenderci, di quasi 100 miliardi di dollari in fumo.

Una conseguenza del genere è stata tutt’altro che inaspettata, anche se le proporzioni del declino spaventano e non poco. Rimane da capire, a questo punto, se acquistare le azioni del social a prezzi bassissimi oppure rimanerne ben lontani. Nove analisti finanziari su dieci consigliano di comprare Facebook in questo momento. Sì, perché uno scenario peggiore di quello attuale è davvero difficile ipotizzarlo. Pare infatti, secondo le previsioni degli esperti, che non accadrà nulla di più terribile al social network più amato al mondo.

Cosa ne pensa Luca La Mesa, Top Teacher di Ninja Academy?

«Il mercato ha bisogno di certezze e perdere in pochi giorni 100 miliardi di dollari è un evento che denota una reazione superiore a quello che realmente è accaduto. Gli utenti hanno bisogno di certezze di due tipi: certezze delle regole e certezze nella capacità di controllo. Facebook ha sicuramente dato un segnale un po’ debole sulla capacità di controllo ma sta implementando importanti novità per rendere la piattaforma migliore rispetto a quanto fosse prima. Mi aspetto dunque che il valore ricominci presto a salire recuperando parte di quanto perso».

E intanto, Zuckerberg e i vertici di Facebook si concentrano sul tema della privacy, varando nuovi strumenti di controllo. L’intento è quello di renderli più visibili, chiari e concentrarli in un unico “luogo”. Inoltre, il social network darà la possibilità agli utenti di cancellare i post passati dalla piattaforma e renderà più selettivo il processo di “download” della propria storia su Facebook, permettendo di richiedere solo quello di post, foto e like.

Di cosa si tratta in pratica?

Di un menu unico dal nome “Privacy Shortcut” che includerà tutte le impostazioni sulla privacy che attualmente sono distribuite su 20 schermate differenti. L’altra grande novità è un nuovo strumento che prende il nome di “Access your information”, che permetterà di gestire in modo semplice e sicuro le proprie informazioni: post, commenti, mi piace e ricerche.

Twitter dice stop alle criptovalute

Dopo Facebook e Google, anche Twitter ha deciso: saranno vietati sulla piattaforma gli annunci pubblicitari relativi alle criptovalute. Il divieto che sarà implementato durante il prossimo mese, riguarderà sia gli annunci ICO (le campagne di crowdfunding utilizzate per raccogliere denaro creando nuove monete), sia le vendite di token.

LEGGI ANCHE: Twitter dice no alla pubblicità sulle criptovalute, come Facebook e Google 

Anche su questo ci ha detto la sua Luca La Mesa:

«Le più importanti piattaforme stanno andando tutte nella stessa direzione e credo che una fase temporanea di stop possa aiutare a capire meglio quale sarà la strategia migliore dei prossimi anni, tutelando coloro che rischiano di investire in criptovalute senza sapere realmente cosa stanno comprando».

Google vuole offrirci più GIF?

Sai cos’è Tenor? Si tratta di uno dei servizi più popolari per cercare e condividere GIF.

La grande novità è che Google ha acquisito Tenor e questo consentirà una ricerca delle GIF di gran lunga migliore.  Google e Tenor collaboravano già da tempo e, inoltre, il servizio per la ricerca delle GIF era usato anche da Facebook su Messenger. Cosa accadrà dopo l’acquisizione da parte di Google?

Ma le novità non finiscono qui.

Google sta implementando l’indicizzazione mobile-first della ricerca. La decisione parte dal fatto che fare affidamento per l’indicizzazione solo sulla versione desktop causava alcuni problemi. Innanzitutto, i contenuti desktop e mobile spesso sono differenti l’uno dall’altro. Inoltre, ora la maggior parte degli utenti è mobile-first.

Google ci tiene a precisare però che la nuova indicizzazione riguarderà il modo in cui i contenuti vengono raccolti e non quello in cui li si classifica.

Martina Masullo

Ho 28 anni e sono laureata in Corporate Communication and Media all'Università degli Studi di Salerno e collaboro con le cattedre di Sociologia dei processi culturali e Media classici e media digitali. Giornalista pubblicista e social media editor, ho coniugato due delle mie più grandi passioni: quella per il giornalismo e quella per i social media. Pertanto, amo tutto ciò che può essere comunicato e cerco di farlo al meglio, con emozione. Credo nel contagio delle (buone) idee e nella loro capacità di smuovere montagne.

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