Facebook e il suo (nuovo) test per la visualizzazione comune dei video per i gruppi: arriva Watch Party

Test, test, test e ancora test! A Menlo Park non ci si ferma mai e dopo i recenti esperimenti sul tool per le dirette video e il tasto per intercettare le fake news (ancora in via di osservazione e implementazione per tutti i profili), si torna a parlare di Facebook e nuovi modi per migliorarne l’utilizzo.

Ci sono diversi motivi per cui il Social Network vorrebbe incrementare il tasso di popolarità e il livello delle prestazioni delle visualizzazioni dei video sulla piattaforma, soprattutto se si parla di quelle che riguardano i gruppi: la prima considerazione da fare, quella più generica, riguarda lo stato vivo, anzi vivissimo, dei contenuti video e il rapporto che intercorre tra questi e gli utenti, che ne richiedono sempre di più e con sempre più modalità di interazione.

La seconda considerazione utile a questo ragionamento si può fare dando uno sguardo al tipo di video che viene condiviso in rete, poiché la crescente popolarità del live streaming, che consente democraticamente a chiunque di poter creare in forma attiva un contenuto video per poi condividerlo, sembra ormai inarrestabile.

Lo streaming video, consentendo una condivisione e un “dibattito” in real time,  ha un appeal diverso sui più giovani, che naturalmente hanno una maggiore propensione per la creazione di contenuti in diretta o per la visione di questi contenuti creati da altri utenti. E ci sono sempre più consumatori che produttori sul mercato: osservare per credere!

È ovvio che con YouTube, Snapchat e Twitter alle calcagna, i team di ricerca al quartier generale di Menlo Park si diano un gran da fare per far sì che il futuro dei social, cioè le frange degli utenti più giovani del web, trovino sempre più modi per interagire con i contenuti che amano di più.

Cos’è Facebook Watch Party

Se si sommano tutte queste premesse al fatto che il 50% degli utenti Twitter ricerca gli hashtag di un programma TV per avere un parere dagli altri utenti e che i “cinguettii” in diretta rappresentano il 57% delle impressioni settimanali su Twitter TV, diventa semplice arrivare alla conclusione che la possibilità di condividere e scambiare pareri con un pubblico di spettatori attivo in tempo reale diventa cruciale.

LEGGI ANCHE: Twitter e la TV: dal second screen all’ all-inclusive

La funzione che permette di poter partecipare con più internauti ai live streaming potrebbe rappresentare un’area di crescita per tutte le piattaforme, e questo in Facebook lo sanno molto bene: ecco perché da quelle parti si sta cercando di dare a questa opzione (come sempre) il proprio segno distintivo.

Da questo screenshot si riesce a capire come lo stile di discussione sia molto simile alle dirette di Facebook, ma la differenza sta nel fatto che per qualsiasi contenuto video si scelga, l’interazione rimane esclusivamente all’interno del gruppo.

Potrebbe venir da esclamare “Niente di nuovo, lo aveva già fatto Google!”. Vero! Infatti l’anno scorso, il gigante californiano aveva lanciato Uptime, che ti consente di interagire, guardare e commentare con i tuoi amici i video di YouTube.


Watch Party cerca di rovesciare il paradigma della visualizzazione passiva dei contenuti nel feed, incentivando la generazione di discussioni e, in ultima analisi, l’aumento della partecipazione.

Secondo quanto rivelato da TechCrunch, Watch Party sarà disponibile nella fase iniziale solo per alcuni gruppi, con la possibilità di un’ulteriore espansione successiva, anche se al momento non sembra che ci siano piani per estendere ulteriormente quest’opzione (nonostante il potenziale non trascurabile) anche in altre impostazioni di gruppo.

Valerio Faedda

La cinematerapia con me è l'unica cosa che funzioni. Osservo tutto, leggo tutto e ascolto tutto, poi, faccio come mi pare con entusiasmo. Laureato in Comunicazione multimediale ed Editoria ho vissuto nel regno di "sua maestà britannica" per 7 anni, dandomi una sberla tale da far aprire la mia mente al cubo. Volevo diventare un regista, ma la coerenza non è il mio forte e se mi dici che non posso fare qualcosa, ti mostro di cosa sia capace un sardo. Ora sono un Ninja e sono armato fino ai denti (fino alla prossima carie).

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