4 esempi per convincere il prof a lasciarti usare lo smartphone in classe
Comunicazioni rapide, feedback istantanei, gruppi di lavoro e scambio dei materiali
18 Giugno 2018
La tecnologia può essere la pietra angolare della rinascita del sistema scolastico in Italia. L’obiettivo è utilizzare gli strumenti semplici e di uso comune come i sistemi di messaggistica istantanea e i social network per migliorare significativamente la qualità dello scambio di informazioni (e istruzione) tra docenti e alunni e tra i ragazzi stessi. In tutti i settori la tecnologia punta a mettere al centro l’individuo, evidenziando le differenze che appartengono, specificamente, a ogni essere umano. Il settore Health-Care si dirige verso lo sviluppo di terapie personalizzate e cure farmacologiche basate su parametri individuali; allo stesso modo, siamo ormai abituati a prodotti con il nostro impresso sull’etichetta, a menu ad personam e a condizioni di contratto sempre più su misura. Pare logico, in questa prospettiva, che anche l’istruzione debba tenere conto dei diversi approcci alle materie da parte degli studenti; debba valorizzare le differenti inclinazioni invece di annullarle; costruisca un piano formativo su misura dello studente e non calato dall’alto secondo direttive prestabilite. Vediamo qualche buona pratica in grado di ottimizzare l’uso dello smartphone nelle aule.
Test e interrogazioni con lo smartphone
A scuola ci siamo stati tutti: le interrogazioni non sono certo una festa. Con una app installata nei dispositivi dei ragazzi è possibile rendere semplice il processo, automatizzando l’archiviazione di dati e risultati. Se l’uso dell’app facilità il processo di testing e raccolta dei risultati, non risolve il problema più grande: la paura dell’impreparazione. LEGGI ANCHE: Google ci aiuterà a scegliere la scuola giusta con la funzione di ricerca per il college Ribaltando il paradigma si può ovviare semplicemente a questo problema: se il test non è fine all’attribuzione sterile di un punteggio agli alunni, è possibile valutare i risultati per formare gruppi di lavoro alternativi e ripetere l’operazione più volte. L’obiettivo è formare adeguatamente gli uomini di domani, non affibbiare voti (e possibilità di carriera) spietatamente.Sfruttare i materiali online e le community
I ragazzi sono iperconnessi. Più precisamente, sono sempre online e per questo motivo utilizzano internet per tutto, dai servizi per ascoltare musica fino al binge-watching sfrenato. Non è affatto impensabile che si possa aumentare l’engagement degli studenti indirizzandoli verso le giuste piattaforme per le loro esigenze:- Forum tematici, canali e gruppi sui social network in cui confrontarsi con le community, porre quesiti, ricavarne soluzioni, fornire aiuto.
- Tutorial e video su piattaforme come YouTube. I contenuti possono essere fruiti ma anche generati, per i compagni di classe e per community più ampie.
- Ricerca delle fonti e documentazione attraverso siti di informazione, quotidiani online e archivi istituzionali.