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  • Come rispondere alle domande del colloquio di lavoro se sei disoccupato

    Una serie di consigli utili per avere la giusta mentalità quando si affronta un colloquio di lavoro da disoccupato

    15 Febbraio 2018

    Qual è il miglior modo per trovare un nuovo lavoro? Averne già uno. Inutile nasconderci dietro ad un dito, essere disoccupati è purtroppo ancora percepito come una colpa personale, come se fosse una “lettera scarlatta” che timbra una nostra inadeguatezza. Questo è il tipico loop mentale negativo in cui si è spinti dalla nostra cultura occidentale lavoro-centrica; oggi però non ci occuperemo di sociologia e quindi proveremo ad analizzare 3 scenari classici di disoccupazione, cercando di dare degli spunti corretti per non affrontare con troppa ansia negativa un colloquio di lavoro quando si è disoccupati.

    1) Disoccupato per motivo soggettivo

    Può capitare nella propria carriera professionale di commettere un grave errore di valutazione o una grave leggerezza che causi un sollevamento dall’incarico lavorativo –  in Italia lo definiamo in gergo: un licenziamento in tronco. Molto probabilmente agli occhi di un reclutatore questo episodio traspare dalla lettura del curriculum o dal profilo LinkedIn. Il modo migliore per disinnescare eventuali domande scomode è giocare di anticipo e “confessare candidamente” il motivo per cui l’azienda è arrivata alla decisione del licenziamento con dichiarazione franca e diretta del tipo: ” Ho mancato un’importante scadenza e per questo motivo abbiamo perso una grossa opportunità di business“. Sicuramente sarà molto impegnativa la fase di preparazione ad una dichiarazione del genere, ma un reclutatore intelligente apprezza sempre l’onestà di un candidato, è ben non dimenticarlo. Oltretutto un’affermazione simile dà anche la sponda per aggiungere con fermezza e rinnovata autorevolezza cosa si è imparato da questa lezione e perché non si ripeterà più un errore del genere. LEGGI ANCHE: Cinque consigli per essere motivati al lavoro e nella vita Cattura

    2) Disoccupato per motivi oggettivi

    Sempre più spesso capita di ritrovarsi senza lavoro a causa di ristrutturazioni societarie, cessioni di rami d’azienda o soppressione di posizioni lavorative. La persona che avete davanti non può sapere se la vostra performance ha inciso sulla decisione di inserirvi nella lista dei “sacrificabili” e molto probabilmente neanche voi saprete il motivo preciso alla base di questa decisione aziendale che vi ha coinvolto, perché difficilmente sareste stati mai invitati nella “stanza dei bottoni” della vostra ex-azienda. Quindi anche in questo caso potreste utilizzare la potentissima arma della trasparenza, affermando al vostro interlocutore che: “In effetti tutt’ora non so darmi una precisa spiegazione del motivo che ha spinto la mia ex azienda ad applicare questo taglio che ha coinvolto anche me…“. Anche in questo caso dovrete essere molto bravi e tempestivi nel collegare questo episodio alla possibilità per voi di approfondire in questo lasso di tempo alcuni interessi personali – come attività di volontariato o comunque di impegno sociale – o skill individuali che nel corso degli anni lavorativi non avevate avuto il tempo di rinforzare come avreste voluto. In buona sostanza dovrete dare al vostro interlocutore la certezza che si trova davanti una persona che non è stata inattiva, ma che anzi ha approfittato di questo lasso di tempo considerandolo solo una pausa fisiologica per ricaricarsi e ripartire con rinnovato slancio verso un nuovo orizzonte lavorativo. LEGGI ANCHE: Perché i robot non ci ruberanno il lavoro People hangout together at coffee shop

    3) Disoccupato per motivi strettamente personali

    Purtroppo talvolta accadono nella nostra vita degli episodi personali talmente gravi che ci spingono a ritirarci per qualche tempo dall’attività lavorativa per dedicarci interamente a noi stessi o a qualche persona a noi così cara che non possiamo sottrarle tempo con il lavoro. In questo caso il nostro consiglio è quello di non dilungarsi in troppe spiegazioni, ma essere molto brevi e concisi nel motivare la causa per cui avete deciso di ritirarvi per un determinato periodo a vita privata. Tanto dovrete essere decisi nell’evitare di scendere in dettagli, così dovrete essere convincenti nel mostrarvi desiderosi di ritornare a mettervi in gioco in un nuovo lavoro, liberi da ogni legame negativo con gli episodi della vita privata. In ogni rinascita personale abbiamo la possibilità di acquisire una rinnovata forza che, in una vita senza imprevisti, molto probabilmente non scopriremmo mai di avere.

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