Google Analytics, la piattaforma da cui partire per tracciare correttamente il traffico web, ha delle grandi potenzialità per il mondo dell'e-commerce.
Ecco alcune funzioni interessanti (segnalate in un articolo di Jaime Brugueras), strumenti per analisi efficaci per tutti i tipi di merchant che hanno lo stesso obiettivo finale: aumentare i tassi di conversione e potenziare l'acquisizione on line.
1) Outbound Link
E' molto importante capire da dove vengono i propri utenti, ma anche dove stanno andando.
Tracciare gli outbound link per capire dove e quando il traffico esce dal sito diventa facile: basta flaggare l'0pzione "Yes, an E-commerce site"e installare il relativo tracking code.
A supporto, Axllent.org ha un'ottima guida sul nuovo metodo per Google Analytics Async.
2) E-commerce tracking
Il tracking delle vendite è fondamentale, le metriche di vendita e conversione si affiancano alle altre relative al traffico del sito.
Aggiungere i codici relativi alle conversioni può essere complicato, a meno che non si usino piattaforme complete come WordPress, Shopify, o Cart66.
Implementare questo tipo di tracciamento è cruciale e andrebbe previsto nella costruzione nel sito fin dalle richieste al provider che vi supporta.
3) Goals
Tracciano le conversioni, che possono essere vendite ma anche altre azioni dell'utente come registrazioni a newsletter, click su specifici link o accessi ad aree personali.
Possono essere tracciati anche funnel complessi con i vari step di avanzamento, il tutto rappresentato da grafici che registrano le variazioni e le aree di miglioramento.
Siete agli inizi? Ninte panico, Searchengineland propone un'efficace guida per muovere i primi passi su questo tema.
4) Url customizzate per campagna
Per capire da dove esattamente arriva il traffico e dove si realizzano le azioni dei nostri utenti può essere necessario tracciare per singola campagna.
Le URL realizzate con Google’s URL Builder consentono di orientarsi fra le sorgenti di traffico, customizzando ogni singola URL con parametri che non impattano sulla performance del sito.
L'idea di base è semplice: ogni URL avrà dei tag che identificheranno la campagna come utmsource=SEM o utmcampaign=promonatale: in questo modo i dati verranno aggregati per gruppi logici e le vostre analisi saranno facilitate.
5) Escludere il traffico interno
Escludere dalle metriche le proprie visite è importante per avere un traffico "pulito" sul quale basarsi. Google Analytics offre un paio di soluzioni: bloccare i propri indirizzi IP oppure creare un cookie ed escludere con una variabile il proprio traffico a prescindere dall'indirizzo IP.
6) Segmenti avanzati
Categorizzando il traffico è più semplice imparare sui propri utenti, specie su quelli più fedeli. Tracciare i path ripetuti o i punti in cui un utente abbandona un flusso, può aiutare a capire meglio come migliorare il sito.
Il primo step è individuare le categorie chiave su cui focalizzarsi per poi segmentarle in alcuni fattori di cui tenere traccia.
I segmenti avanzati si selezionano all'interno dell'opzione " Rapporti standard" e si dividono in segmenti predefiniti e personalizzati.
E voi, utilizzate già questi strumenti per i vostri progetti?