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  • Chi è e cosa fa l’Innovation Manager (e come fare per diventarlo)

    Accompagnare le aziende nel percorso di trasformazione digitale attraverso l’introduzione di tecnologie emergenti che spingano l’azienda verso un miglioramento del business.

    26 Novembre 2019

    • L’Innovation Manager si occupa di guidare le aziende nella digital transformation.
    • Il MISE ha pensato di agevolare le aziende italiane nella ricerca di queste figure istituendo un vero e proprio elenco di soggetti ammessi a questa professione.
    ___ Accompagnare le aziende nel percorso di trasformazione digitale attraverso l’introduzione di tecnologie emergenti che spingano l’azienda verso un miglioramento del business: questa la mission degli Innovation Manager.

    Chi è l’Innovation Manager

    Secondo una Survey della Digital Transformation Academy del PoliMi – Osservatori digitali – l’Innovation Manager è un:
    • esploratore, colui che seleziona i partner, che valuta le opportunità attraverso un’attenta attività di scouting, che ha una visione dei trend digital del futuro, che analizza la richiesta di digitalizzazione dell’azienda e che la cala all’interno del contesto di mercato di riferimento, che conosce e monitora i competitor;
    • evangelista dell’innovazione, analizza ed introduce le nuove tecnologie in azienda attivando un corretto cambiamento culturale;
    • abilitatore, valuta e analizza i progetti inseriti in azienda e si relaziona con tutte le funzioni aziendali.

    Le skill dell’Innovation Manager

    Sono tante e variegate ma sicuramente la skill che per eccellenza lo contraddistingue è il change management. L’Innovation Manager deve essere il professionista che per eccellenza guida il cambiamento in azienda, accompagnando le persone verso nuovi obiettivi, nuovi orizzonti e nuove modalità di operare. A seguire, tra le capacità dell’Innovation Manager, troviamo:
    • la visione strategica ovvero la capacità di conoscere il mercato di riferimento, le tendenze del settore, di adottare le corrette tecnologie, di anticipare i tempi e le richieste del contesto in cui l’azienda opera;
    • la leadership, ovvero la capacità di ispirare le persone verso il cambiamento motivandole e facilitando i processi di trasformazione;
    • apertura mentale, la capacità di essere innovativo, creativo, curioso, entusiasta e promotore di nuove opportunità.

    LEGGI ANCHE: 5 priorità di HR per guidare la Digital Transformation della tua azienda

    Il percorso di studi dell’Innovation Manager

    L’Innovation Manager può provenire da settori differenti, il background prevalente è ICT, area sicuramente più affine ai temi di innovazione digitale. Con una formazione ICT, l’Innovation Manager, è in grado di ricercare soluzioni applicative sempre più innovative ed ottimali. Ma l’Innovation Manager non è solo ICT può provenire anche dalla consulenza, dal marketing, dalla comunicazione, dalla R&D ambiti aziendali che hanno un ruolo determinate nel processo di innovazione. L’Innovation Manager è un individuo multidisciplinare, con capacità predittive in relazione agli scenari futuri, con elevata competenza tecnologica e con spiccata visione innovativa. È chiaro quanto sia difficile trovare figure di così alto valore e che siano al contempo affidabili. Ecco che il MISE ha pensato di agevolare le aziende italiane nella ricerca di queste figure istituendo un vero e proprio elenco di soggetti ammessi a questa professione.

    Requisiti per iscriversi all’elenco degli Innovation Manager

    Possono presentare domanda di iscrizione all’elenco dei manager per l’innovazione costituito dal Ministero dello sviluppo le persone fisiche che, al momento della presentazione della domanda di iscrizione all’elenco soddisfano almeno uno dei seguenti requisiti:
    1. essere accreditate negli albi o elenchi dei manager dell’innovazione istituiti presso Unioncamere, presso le associazioni di rappresentanza dei manager o presso le organizzazioni partecipate pariteticamente da queste ultime e da associazioni di rappresentanza datoriali;
    2. essere accreditate negli elenchi dei manager dell’innovazione istituti presso le regioni ai fini dell’erogazione di contributi regionali o comunitari con finalità analoghe a quelle previste dal Voucher per consulenza in innovazione.
    Possono inoltre presentare domanda di iscrizione le persone fisiche che risultino:
    1. essere in possesso di un dottorato di ricerca in settori relativi ad una delle seguenti aree scientifico-disciplinari: 01-Scienze matematiche e informatiche; 02-Scienze fisiche; 03-Scienze Chimiche; 05-Scienze Biologiche; 09-Ingegneria industriale e dell’informazione; 13-Scienze economiche e statistiche;
    2. aver conseguito un master universitario di secondo livello in settori relativi ad una delle aree scientifico-disciplinari di cui alla precedente lettera a), nonché avere svolto in maniera documentabile incarichi, per almeno 1 anno, presso imprese negli ambiti di applicazione delle sopra citate tecnologie abilitanti impresa 4.0;
    3. essere in possesso di laurea magistrale in settori relativi ad una delle aree scientifico-disciplinari di cui alla precedente lettera a), nonché avere svolto in maniera documentabile incarichi, per almeno 3 anni, presso imprese negli ambiti di applicazione delle sopra citate tecnologie abilitanti impresa 4.0;
    4. aver svolto in modo documentabile, per almeno 7 anni, incarichi presso imprese negli ambiti di applicazione delle sopra citate tecnologie abilitanti impresa 4.0.
    Possono, infine, presentare domanda di iscrizione all’elenco le società operanti nei settori della consulenza, i centri di trasferimento tecnologico in ambito Industria 4.0, i centri di competenza ad alta specializzazione e gli incubatori certificati di start-up innovative. (Fonte: Mise). Innovation Manager: ambiti, specializzazione e requisiti

    Voucher per l’Innovazione Digitale

    Il Mise, il 2 Luglio 2019, ha reso noto che è stato pubblicato sulla G.U. n. n. 152 del 1-7-2019 il decreto attuativo 7 maggio 2019, attuativo della Legge di Bilancio 2019, sul c.d. Voucher per l’Innovation Manager, che ha l’obiettivo di sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle PMI e delle reti d’impresa, presenti su tutto il territorio nazionale. Più precisamente vengono messi a disposizione delle PMI circa 75 milioni di euro per gli anni 2019, 2020 e 2021. Il “Voucher per l’Innovation Manager” è uno strumento agevolativo finalizzato a favorire la crescita di competenze manageriali delle PMI, che potranno avvalersi in azienda di figure in grado di implementare le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0, nonché di ammodernare gli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali. Grazie ai voucher per l’Innovazione Digitale puoi anche finanziare i tuoi progetti formativi aziendali.

    Innovation Manager: vetrina ambiti di specializzazione

    A chi si rivolge

    Possono beneficiare delle agevolazioni di cui al voucher per consulenza in innovazione le imprese operanti su tutto il territorio nazionale che risultino possedere, alla data di presentazione della domanda nonché al momento della concessione del contributo, i requisiti di seguito indicati:
    1. qualificarsi come micro, piccola o media impresa;
    2. non rientrare tra le imprese attive nei settori esclusi dall’articolo 1 del Regolamento UE n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013 “De Minimis”;
    3. avere sede legale e/o unità locale attiva sul territorio nazionale e risultare iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente;
    4. non essere destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 e risultare in regola con il versamento dei contributi previdenziali;
    5. non essere sottoposte a procedura concorsuale e non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente ai sensi della normativa vigente;
    6. non aver ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero, a seguito di una precedente decisione della Commissione Europea che dichiara l’aiuto illegale e incompatibile con il mercato comune.
    Possono inoltre beneficiare del voucher anche le reti d’impresa composte da un numero non inferiore a tre PMI in possesso dei requisiti descritti, purché il contratto di rete configuri una collaborazione effettiva e stabile. (Fonte: Mise). LEGGI ANCHE: La Digital Transformation è ancora in corso (e si baserà sull’AI) pmi

    Spese Ammissibili

    Si considerano ammissibili al contributo le spese sostenute a fronte di prestazioni di consulenza specialistica rese da un manager dell’innovazione qualificato, indipendente e inserito temporaneamente, con un contratto di consulenza di durata non inferiore a nove mesi, nella struttura organizzativa dell’impresa o della rete. La consulenza deve essere finalizzata a indirizzare e supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale delle imprese e delle reti attraverso l’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 individuate tra le seguenti: big data e analisi dei dati; cloud, fog e quantum computing; cyber security; integrazione delle tecnologie della Next Production Revolution (NPR) nei processi aziendali, anche e con particolare riguardo alle produzioni di natura tradizionale; simulazione e sistemi cyber-fisici; prototipazione rapida; sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA); robotica avanzata e collaborativa; interfaccia uomo-macchina; manifattura additiva e stampa tridimensionale; internet delle cose e delle macchine; integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali; programmi di digital marketing, quali processi trasformativi e abilitanti per l’innovazione di tutti i processi di valorizzazione di marchi e segni distintivi (c.d. “branding”) e sviluppo commerciale verso mercati; programmi di open innovation. Cosa significa avere una Digital Strategy per una PMI

    Agevolazioni

    L’agevolazione è costituita da un contributo in forma di voucher concedibile in regime “de minimis” ai sensi del Regolamento (UE) n. 1407/2013. Il contributo massimo concedibile è differenziato in funzione della tipologia di beneficiario:
    • Micro e piccole: contributo pari al 50% dei costi sostenuti fino ad un massimo di 40 mila euro;
    • Medie imprese: contributo pari al 30% dei costi sostenuti fino ad un massimo di 25 mila euro;
    • Reti di imprese: contributo pari al 50% dei costi sostenuti fino ad un massimo di 80 mila euro.

    Termini e modalità di presentazione delle domande da parte delle imprese e delle reti

    Le imprese che vogliono richiedere il voucher hanno già seguito un iter suddiviso in tre fasi, che si concluderà nei primi di dicembre:
    1. verifica preliminare del possesso dei requisiti di accesso alla procedura informatica, a partire dalle ore 10.00 del 31 ottobre 2019.
    2. compilazione della domanda di accesso alle agevolazioni, a partire dalle ore 12.00 del 6 dicembre 2019 (data prorogata il 26/11 dal Mise con Decreto Direttoriale 26 novembre 2019).
    3. invio della domanda di accesso alle agevolazioni, a partire dalle ore 10.00 del 12 dicembre 2019 (data prorogata il 26/11 dal Mise con Decreto Direttoriale 26 novembre 2019).
    Timeline Innovation Manager

    Rischi e Opportunità

    I voucher per l’innovazione digitale rappresentano una grande opportunità per le PMI, le quali possono sfruttare i finanziamenti governativi per dare un’accelerata ai processi di innovazione. Il rischio per le PMI è affidarsi a professionisti o aziende non adatte e non formate correttamente per questo tipo di percorso. Ecco perché l’individuazione del professionista giusto da inserire in azienda è la prima chiave di successo di questa iniziativa insieme alla volontà, reale/pratica e non solo teorica, di intraprendere un corretto percorso di innovazione. Solo in questo modo e solo se il MISE tutelerà la figura professionale degli Innovation Manager attraverso l’istituzione di albi professionali riconosciuti e riconoscibili,  potremo considerare questa iniziativa un vero cambio culturale che ci porterà al pari delle altri nazioni europee.