- Carlsberg ha presentato due prototipi di packaging riciclabili
- Il progetto Paboco nasce dalla collaborazione della società specializzata in soluzioni d'imballaggio innovativi
- L'obiettivo è elaborare una formula per escludere l’impiego di materie plastiche nella realizzazione degli imballaggi
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Qualche giorno fa a Copenaghen, in occasione del vertice del C40 Word Mayors Summit, Carlsberg ha presentato due nuovi prototipi di packaging completamente riciclabili.
La capitale danese è stata sede d’incontro tra i sindaci di tutto il mondo, a cui hanno preso parte anche giovani militanti ecologisti, associazioni, imprenditori e scienziati, tutti accumunati dall’impegno nella ricerca e sviluppo di soluzioni sostenibili per contrastare la crisi climatica.
Today, C40 mayors, alongside trade unions, youth climate strikers, business & citizen representatives, are announcing support for a Global #GreenNewDeal, which places inclusive climate action at the center of all decision-making 🌎 https://t.co/21UIFnrPUD #TheFutureWeWant pic.twitter.com/cxLrd30UIg
— C40 Cities (@c40cities) October 9, 2019
Nell’ambito di questa grande manifestazione, tenutasi dal 9 al 12 ottobre, Carlsberg ha mostrato per la prima volta al pubblico due modelli di packaging su cui è a lavoro dal 2015, realizzati in fibra di legno e a basso impatto ambientale rispetto a vetro e alluminio.
In una delle due versioni, la parte interna della bottiglia è ricoperta da un sottile rivestimento di plastica PET riciclata, mentre nell’altra il medesimo strato è realizzato con materiali biodegradabili.
L’obiettivo di Carlsberg è quello di arrivare a elaborare una formula per escludere, o quanto meno ridurre drasticamente, l’impiego di materie plastiche nella realizzazione degli imballaggi.
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Una nuova green fiber bottle
Il noto brand di birra danese spera di portare sul mercato le nuove paper bottle indicativamente entro un paio d’anni, non in sostituzione alla classica bottiglia di vetro, ma piuttosto offrendo al consumatore un’alternativa a questa.
Ciò che più di tutto spinge Carlsberg a temporeggiare ancora, è la sua scrupolosità nel volersi accertare che la qualità e il gusto della birra conosciuta in tutto il mondo, restino inalterati, come dichiarato da Myriam Shingleton, vice presidente della divisione sviluppo di Carlsberg.
I due prototipi saranno impiegati per condurre ulteriori test; l’obiettivo è che possano garantire una conservazione della bevanda per almeno uno o due mesi e, se raggiunto, darebbe il via a una vera e propria rivoluzione.
«L’impatto sulla produzione è molto basso, perché l’energia e l’efficienza della tecnologia che stiamo utilizzando riducono le emissioni di carbonio rispetto ad altri processi produttivi» ha spiegato Shingleton.
Verso un futuro più sostenibile
La paper bottle non è il primo progetto di Carlsberg sviluppato in tal direzione. Più di un anno fa, l’azienda danese riconosciuta tra i principali produttori di birra al mondo, è stata la prima ad eliminare gli anelli di plastica dalle confezioni di lattine in alluminio.
Al loro posto, le lattine sono tenute insieme da una colla totalmente riciclabile e a tenuta molto forte, la cui formula è studiata per resistere a una vasta gamma di temperature, dallo stoccaggio, al trasporto, alla refrigerazione.
Con questa mossa, Carlsberg dichiara di puntare a una riduzione del consumo di plastica fino al 76%, oltre a voler eliminare dalla circolazione un tipo d’imballaggio che più di tutti rappresenta una vera e propria piaga ambientale, nonché una seria minaccia per gli ecosistemi marini.
Le nuove confezioni sono apparse per la prima volta a settembre dello scorso anno nel Regno Unito in alcuni supermercati Tesco, seguito poco tempo dopo dalla Norvegia.
Paboco, una community in rapida espansione
Nella sua ricerca di soluzioni sostenibili, Carlsberg non è sola. Attorno all’innovativa bottiglia di carta è nata e continua a crescere una community chiamata Paboco, Paper Bottle Company.
Paboco è un progetto che nasce dalla collaborazione della società specializzata in soluzioni d’imballaggio innovativa Alpla con il gruppo Carlsberg e BillerudKorsnäs, un’azienda di packaging con cui il produttore di birra collabora dal 2015.
La convergenza delle loro visioni ha fatto sì che che queste tre realtà iniziassero a viaggiare sullo stesso binario verso lo sviluppo di soluzioni sostenibili e che le loro risorse confluissero in un progetto che ha visto, nel giro di pochi anni, l’adesione di altri grandi brand.
We are Paboco, the paper bottle company, and we have decided to take action and become part of the solution – by designing for circularity using renewable materials. - Paboco manifesto
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Anche Coca-Cola Company, L’Oréal e The Absolute Company sono entrate a pieno titolo nella comunità della paper bottle, supportando l’iniziativa e lavorando per aumentare il coinvolgimento dei consumatori nelle iniziative volte alla sostenibilità.
"Entrare a far parte della comunità Paboco sembrava una scelta naturale poiché il nostro impegno per la sostenibilità è sempre stato uno dei cardini di Absolut Vodka" ha dichiarato Lena Danielsson, responsabile dell’innovazione di Absolute Company. "Non vediamo l'ora - aggiunge - di lavorare a fianco di individui affini per minimizzare ulteriormente il nostro impatto sul pianeta e creare un prodotto che ci aiuti a muoverci verso un sistema di vita più circolare".