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  • Guida galattica al viaggio nel tempo: è davvero possibile farlo?

    Viaggiare nel tempo potrebbe essere scientificamente possibile, e a dirla tutta abbiamo anche le conoscenze per farlo (almeno in teoria)

    21 Agosto 2019

    No, non è un titolo clickbaiting. E no, non c’è stata nessuna nuova straordinaria invenzione che ti sei perso mentre eri in ferie. Eppure, hai letto bene: qui parliamo di viaggi nel tempo, proprio quelli di “Ritorno al Futuro” e tante storie sci-fi che popolano la nostra fantasia. E della loro fattibilità. Ma come? Come può essere possibile viaggiare nel tempo? E soprattutto, in che senso è già possibile farlo? La risposta all’ultima domanda ha vari livelli. Il primo, e più ovvio per chi sia un po’ ferrato non tanto in scienza, ma in logica, è che tutti viaggiamo nel tempo, ogni giorno. Quotidianamente ci spostiamo in avanti nella linea temporale, e lo facciamo alla stessa velocità, cioè di un’ora all’ora. Ma questa è più una battuta nerd che la spiegazione del titolo dell’articolo (perché altrimenti sì che sarebbe da considerare clickbaiting). La risposta vera ha bisogno di scomodare qualche teoria scientifica in più, alcuni film e svariati ragionamenti, quindi se ti interessa l’argomento mettiti comodo: stai per fare un vero e proprio viaggio dal presente al futuro.

    L’uomo che ha viaggiato nel tempo

    Un esempio vivente del fatto che il viaggio nel tempo è una realtà, anche se non ha certo una storia da raccontare degna di Interstellar, è Gennadij Padalka. Ex-cosmonauta russo, è la persona che detiene il record mondiale di tempo trascorso nello spazio. Con sei missioni spaziali e più di 800 giorni trascorsi in orbita, nel 2015 Padalka ha battuto questo interessante record, ma non solo questo. È anche il primo essere umano ad aver provato sulla propria pelle il viaggio nel tempo o, per dirla in termini più tecnici, ad aver vissuto gli effetti della teoria della relatività di Einstein. Quando Padalka è tornato sulla terra dopo il suo periodo più lungo passato ad orbitare intorno al globo a grande velocità (2 anni e mezzo), si è accorto che… era in ritardo! La terra era un quarantaquattresimo di secondo avanti nel tempo rispetto a quanto avrebbe dovuto essere. Boooom! Eccolo lì, il viaggio nel tempo. Certo, non si è manifestato sotto forma di una Delorean argentata alimentata a plutonio, ma questa è la realtà e non un film. E nella realtà, un quarantaquattresimo di secondo nel futuro è decisamente un viaggio nel tempo. LEGGI ANCHE: Dalla robotica alla realtà virtuale, così la tecnologia ci aiuta a stare meglio viaggio alla velocità della luce

    Da Doc a Cooper, passando per Einstein

    Facciamo un passo indietro, con un po’ di nozioni scientifiche. Perché se siamo abituati a sentire i discorsi di Doc in Ritorno al Futuro e Cooper in Interstellar, senza Einstein non avremmo forse avuto nessun film sul viaggio nel tempo. Perché è proprio la sua teoria della relatività a darci le informazioni necessarie per comprendere la possibilità del viaggio nel tempo. Secondo Einstein, infatti, la linea temporale non è fissa ma legata alla velocità e/o alla forza di gravità, e può accelerare o rallentare a seconda di quanto un oggetto (o una persona) si muove veloce. Mezzo secolo dopo, la sua teoria è stata confermata nel 1971, quando quattro orologi atomici sono stati messi in orbita e, tornati sulla terra, avevano registrato delle chiare, seppur minuscole, differenze temporali. Per la forza di gravità, invece, anche un esperimento molto più recente,  che ha avuto luogo nel 2018 al traforo del Frejus, ha confermato che in quota il tempo scorre in maniera impercettibilmente più veloce che a valle. Tornando a noi, quindi, ecco confermata la tesi iniziale: viaggiare nel tempo non è solo possibile teoricamente, è qualcosa che abbiamo già sperimentato. Solo non abbastanza velocemente.

    Viaggi nel tempo alla velocità della luce

    “Dobbiamo solo andare più veloce”, suggerisce il dottor Ron Mallet. E se lo dice l’astrofisico autore di un libro che si intitola “Viaggio nel tempo: la missione personale di uno scienziato che vuole renderlo possibile“, allora ci crediamo. In fondo, è quello che sappiamo già far fare alle particelle subatomiche. Lo fanno quotidianamente al CERN di Ginevra, dove il Large Hadron Collider accelera le particelle fino al 99% della velocità della luce. E il loro tempo, di conseguenza, è 6.900 volte più lento rispetto al nostro. Insomma, le particelle di Ginevra viaggiano nel tempo verso il futuro costantemente. E l’uomo? Teoricamente, l’uomo potrebbe fare la stessa identica cosa. Il problema è solo uno: viaggiare alla velocità della luce. Se volessimo visitare la terra nell’anno 3.000 tutto ciò che dovremmo fare è un viaggio spaziale al 99% della velocità della luce. Se, per esempio, mettessimo un astronauta su una navicella spaziale che viaggia alla velocità della luce e lo mandassimo 500 anni luce dalla terra per poi riportarlo indietro, gli ci vorrebbero circa 1000 anni per completare la tratta. Tornerebbe sulla terra nell’anno 3019, ma “siccome il suo orologio interiore si sarebbe mosso a un centesimo della velocità sulla terra, il tempo passato per lui sarebbe di soli dieci anni”, come spiega Richard Gott. “Se lo guardassimo dal finestrino dell’astronave, ci sembrerebbe che facesse colazione con estrema lentezza. Eppure, per lui sarebbe tutto normale”. LEGGI ANCHE: Luglio 1969: il momento in cui l’uomo ha superato i propri limiti ed è nato il Moonshot Thinking viaggio nel tempo è possibile

    Tra quanto tempo potremo davvero viaggiare nel tempo?

    Quindi, come vedi, la teoria c’è tutta. Il funzionamento del nostro universo è già indirizzato a farci viaggiare nel tempo, così come fa la luce, o come fanno Matthew McConaughey e Anne Hathaway in Interstellar. Come per molte altre cose, manca solo la tecnologia giusta per poter viaggiare quasi alla velocità della luce. Qualcosa che non sembra particolarmente facile, se consideriamo che l’anno scorso è stata lanciata in orbita la sonda Parker Solar Probe, la più veloce di sempre, e che questa si muove a “soli” 100km a secondo.“Soli”, perché la luce invece sfreccia a 300.000 km al secondo. Ma secondo Mallet, non ci vorranno molti anni prima che sia possibile: soluzioni quali l’antimateria come combustibile e altri avanzamenti tecnologici potrebbero in breve tempo farci fare questo salto di migliaia di chilometri al secondo. In fondo, 51 anni fa sembrava impossibile che l’uomo potesse camminare sulla Luna, e quest’anno invece abbiamo festeggiato con gli occhi puntati al cielo (e al web) il cinquantesimo anniversario di quell’evento. Il vero problema, sarà forse tornare indietro nel tempo, a quando si era partiti. Come Cooper scopre sulla propria pelle in Interstellar, mettere l’avanti veloce è una questione di mera astrofisica ma invertire la rotta non è così semplice. Forse, meglio così. Almeno non sarà possibile fare danni tra passato, presente e futuro.