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  • A cosa serve il brevetto di Facebook per riconoscere brand e prodotti all’interno delle foto degli utenti

    Attraverso lo scan delle immagini degli utenti sarà possibile valutare anche quali sono i brand competitor e impostare le proprie campagne social

    19 Agosto 2019

    Catturare l’attenzione della proprio audience sui social media è il modo migliore per promuovere i propri prodotti, guidare il traffico al proprio sito e aumentare le conversioni.

    Secondo un articolo pubblicato da GlobalWebIndex nel 2018, gli utenti spendono quotidianamente in media 15 minuti in più sui social network rispetto al tempo che passano davanti alla TV. Rispetto all’anno scorso, il tempo passato sui social è aumentato progressivamente, surclassando TV e media tradizionali: giornalmente, circa il 50% della popolazione usa Facebook, mentre solo il 39% guarda la TV. Il divario si fa ancora più marcato se parliamo di millennial, arrivando a un 54% – 33%.

    Si tratta di un dato interessante che dimostra, anche alle aziende più legate alla “pubblicità tradizionale”, che media come la televisione non offrono più una copertura abbastanza ampia. Pertanto, ha senso sottolineare che, a fronte di questi risultati e del fatto che gli investimenti che le aziende stanziano su questi mezzi sono superiori a quelli che vengono destinati alla pubblicità digitale, oggi l’acquisto di spazi televisivi ai fini commerciali potrebbe non essere l’unica scelta strategica da fare.

    La notizia non è troppo recente, Facebook ha acquisito lo scorso aprile una nuova licenza per l’uso di una tecnologia che permette al social network di esaminare le migliaia di foto presenti sui social e riconoscere brand e prodotti al loro interno. Ovviamente questo preziosissimo archivio di informazioni su usi e consumi delle persone presenti sui social vengono poi condivise con i marketer, per dargli la possibilità di investire in campagne pubblicitarie ancora più targetizzate.

    Come identificare i prodotti preferiti dagli utenti

    Attraverso lo scan delle immagini degli utenti, Facebook sarà in grado di identificare quali prodotti e brand ricorrono più spesso. In questo modo sarà possibile valutare anche quali sono i brand competitor preferiti dal nostro target e impostare le proprie campagne social in modo da incoraggiarli a modificare le loro abitudini a favore dell’acquisto dei nostri prodotti.

    Oltre a questo, sarà anche possibile scoprire quali utenti pubblicano già contenuti con all’interno i nostri prodotti e sfruttare questa consapevolezza per fare up-selling e convincerli a compiere un ulteriore acquisto sulla nostra piattaforma, o nei nostri store.

    Una volta identificati i clienti già acquisiti e i prospect, sarà importante impostare delle campagne di comunicazione mirate, che tengano conto dei principali fattori che influenzano il comportamento d’acquisto dei consumatori (online e offline), i cosiddetti e-factors, ovvero le emozioni. Un’esperienza d’acquisto efficace genera emozioni e, di conseguenza, ricordi positivi. Questa si ottiene sia nel momento dell’ingaggio, sia durante la vendita, sia nel mantenimento di una relazione attiva.

    Facebook

    Come determinare il comportamento d’acquisto

    Per i marketer, avere a disposizione un tool di questo tipo è un potente mezzo per raggiungere il loro target più strategico, ovvero quello più sensibile a un determinato tipo di messaggio pubblicitario o a un determinato tipo di prodotti.

    Ad esempio, se il software riconoscesse nella foto di un’utente un braccialetto Cartier e una borsa di Luis Vuitton, questa informazione sarebbe utile a categorizzare quell’utente come un potenziale acquirente di beni di lusso. Questo, rende l’utente il target ideale per le inserzioni pubblicitarie delle aziende che operano nel settore, le quali investirebbero denaro con la consapevolezza di avere poi (seppur sempre statisticamente, in una certa percentuale) un ritorno reale sull’investimento. Questo ROI spinge le aziende a investire di più su Facebook.

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    Come scoprire nuovi usi del proprio prodotto

    Un altro aspetto molto interessante che consegue dall’uso di un software di questo tipo è la possibilità di scoprire usi – precedentemente inesplorati – che gli utenti fanno del nostro prodotto.

    Ipotizziamo, ad esempio, di aver creato uno zaino con un design pensato apposta per gli escursionisti e di scoprire, attraverso lo scan delle immagini su Facebook, che questo prodotto viene largamente utilizzato dagli studenti universitari. Questo ci da la possibilità di puntare a un’audience non prevista a priori, ma non per questo menostrategica.

    Come abbiamo potuto constatare da questi esempi, un software per il riconoscimento digitale delle immagini può davvero rappresentare una chiave di svolta per tutto il mondo dell’advertising sui social media. Inquietante? Forse un po’, ma del resto siamo davvero convinti che esista ancora il concetto di privacy?