• About Author

  • Tutta l'Informazione Ninja nella tua mail

  • Kamut®, la storia del grano che non è un tipo di grano ma un marchio di successo

    Bob Quinn è stato uno dei più attivi pionieri dell’agricoltura biologica e sostenibile in un’epoca storica in cui a trionfare era la cultura industriale

    18 Luglio 2019

    “La storia del grano khorasan a marchio Kamut®è iniziata nel 1949, quando Earl Dedman, un aviatore americano di stanza in Portogallo, ricevette alcuni chicchi di grano dall’aspetto insolito, da un amico che affermava di averli presi in una tomba in Egitto. ” (dal sito www.kamut.com) Largamente diffuso per la produzione di pasta, pane e prodotti da forno, molti non sanno che il grano Kamut altro non è che un marchio registrato: non è una varietà di grano o un tipo di cereale come la segale, l’avena, l’orzo ma è un marchio commerciale registrato di proprietà della Società Kamut International ldt. Questa è la storia di un marchio di successo che nasce agli inizio degli anni ‘90 e che sembra essere l’insieme più o meno consapevole di ottime strategie di marketing e una certificazione di prodotto: lo storytelling fatto attorno al ritrovamento dei semi, l’attribuzione da parte di università partner di eccezionali proprietà nutrizionali e la garanzia del controllo della filiera biologica controllata. LEGGI ANCHE: Ai bambini dovremmo insegnare a mordere la frutta (e a schifare la plastica)

    La storia del marchio

    Il marchio Kamut fu registrato nel 1990, con la grande lungimiranza di Bob Quinn, dalla famiglia Quinn, proprietaria di un’omonima azienda biologica che coltivava la varietà di grano kharosan da anni con metodi di coltivazione biologica. In seguito a alcuni studi universitari che consideravano questa varietà di grano gigante più digeribile, Bob Quinn si rese conto del crescente interesse da parte del mercato per questa varietà (registrata negli USA con la sigla QK-77) e non potendo brevettare la varietà di grano, registrò il marchio Kamut per utilizzarlo sul proprio prodotto come garanzia che il grano originario del “re egiziano” rimanesse non modificato (privo di ibridazioni) e sempre coltivato secondo il metodo dell’agricoltura biologica, seguendo specifici disciplinari di produzione nelle grandi pianure semi aride del Montana, dell’Alberta e del Saskatchewan.

    La certificazione di prodotto e la filiera controllata

    Il grano a marchio Kamut è coltivato solo in specifiche regioni degli Stati Uniti e del Canada sotto lo stretto controllo della famiglia Quinn, proprietaria della società Kamut International. In Italia è importato da aziende autorizzate e può essere macinato da mulini autorizzati della Kamut International. “I terreni europei” secondo l’azienda “contengono, infatti, una minore quantità di selenio rispetto alle alte concentrazioni che si rilevano nel suolo nordamericano, terra notevolmente più giovane e quindi molto meno sfruttata rispetto a quelle del Vecchio Continente”. Queste caratteristiche condizionano la qualità finale del prodotto in modo da renderlo di peggiore valore nutrizionale. L’applicazione del disciplinare di produzione del grano khorasan Kamut vuole garantire al consumatore di:
    • essere l’antica varietà di grano khorosan
    • essere coltivato solo come grano certificato biologico
    • avere un contenuto di proteine tra il 12 e il 18%
    • essere privo al 99% da contaminazioni con varietà di grano moderno
    • essere privo al 98% di danni da malattia
    • non essere utilizzato in prodotti che sono denominati o commercializzati in maniera fuorviante o ingannevole
    (cartella stampa fornita dalla Kamut International)

    Il mercato di riferimento

    La Kamut International fa l’85% del proprio business in Europa e il 75% è in Italia, e nonostante la stessa varietà di grano, il Kharosan, fosse già coltivata da secoli in alcune regioni italiane, non ha mai autorizzato la coltivazione dei propri semi in Italia, mantenendo quindi il monopolio sulla vendita del grano a proprio marchio. L’azienda dichiara: “Sono state fatte prove sperimentali in tutta Europa, soprattutto nel sud della Spagna e in Italia: purtroppo i risultati non sono stati del tutto soddisfacenti, in quanto la qualità è sempre stata inferiore agli standard garantiti dal marchio KAMUT® per il grano proveniente dal Nord America e dal Canada”. In Italia controlla 2755 prodotti con il proprio marchio (dati presi da Kamut.it) con un giro di affari milionario. Tutti i prodotti che portano il marchio Kamut sono quindi preparati e venduti con l’autorizzazione della Kamut International e sotto il controllo della Kamut Enterprises of Europe che periodicamente esegue presso le aziende visite ispettive al fine di garantire il rispetto del marchio, del disciplinare di produzione e l’acquisto dalla propria filiera biologica certificata.

    La storia di un successo imprenditoriale

    Bob Quinn, figlio di agricoltore e PhD in Biologia molecolare, presidente della Kamut international ha saputo promuovere il proprio marchio al punto da creare una vera sovrapposizione tra il marchio commerciale ed il nome della varietà. Un’operazione talmente ben riuscita che anche il Dipartimento dell’Agricoltura Americano (USDA) nell’elencare le proprietà nutrizionali del grano Khorosan, ha sentito la necessità di specificare anche il nome del marchio commerciale Kamut (vedi foto estratta), per permettere al consumatore medio la facile consultazione delle tabelle.
    www.usda.gov
    Allo stesso modo l’Associazione Italiana Celiachia ha ritenuto necessario specificare che i prodotti in cui si legge negli ingredienti la presenza di grano Kamut sono prodotti con glutine e che si tratta di un marchio commerciale registrato. Una strategia aziendale che si muove tra il marketing ben applicato e la costruzione di una certificazione di prodotto legata ad un marchio registrato che ha portato ad un grande business, per il mercato di un grano (Triticum turgidum subsp. turanicum) detto Khorasan, già presente e coltivato in Italia ancor prima che nascesse il marchio Kamut.

    Un uomo come perno del successo aziendale

    Bob Quinn è stato uno dei più attivi pionieri dell’agricoltura biologica e sostenibile in un’epoca storica in cui a trionfare era la cultura industriale, della massimizzazione delle rese (con l’ibridazione delle colture) e dell’aumento dei volumi di produzione dei raccolti. Sempre attento alle tematiche ambientali sceglie di lavorare con un grano “antico” e condurlo in campo in una produzione ecosostenibile e biologica. Una scelta di nicchia premiata da un popolo sensibile alla qualità del cibo come quello italiano ed europeo. Bob Quinn e la Kamut international hanno a mio avviso un altro grande merito: hanno contribuito a promuovere, negli ultimi 10 anni, l’interesse da parte dei consumatori e delle aziende, in tutto il territorio italiano ed europeo, per la coltivazione sostenibile del grano, per la ricerca di varietà di grani antichi già presenti sul nostro territorio e per la difesa della biodiversità. Sensibilità dell’opinione pubblica che ha portato ad avere in Italia il boom della coltivazione di grani antichi, come dimostra il successo della varietà di grano “Senatore Cappelli” che, nella campagna di raccolta 2017-2018, ha quintuplicato le superfici in cui è coltivata, passando dai 1000 ettari del 2017 ai 5000 attuali, trainato dal crescente interesse per la pasta 100% italiana e di qualità (dati Campagna Amica di Coldiretti). Gli agricoltori italiani di grani antichi forse non lo sanno, ma un po’ di merito di questo grande sviluppo commerciale, lo devono a Bob Quinn e al suo grano Kamut, per aver preparato il terreno di una nuova tendenza di consumo.