Chi verrà accusato di aver distribuito materiale per adulti “con l’intento di costringere, molestare o intimidire un’altra persona”, manipolato con tecnologie di deepfake rischia il carcere fino a 12 mesi e multe di 2.500 dollari. É quanto prevede un emendamento, entrato ieri in vigore in Virginia, ad una legge sul revenge porn, ovvero la pubblicazione online di contenuti hard senza il consenso dell’utente. La legge sul revenge porn della Virginia risale al 2014. Dal primo luglio 2019, dunque, questa legge include anche il porno deepfake.
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Sfruttando l’intelligenza artificiale è possibile modificare immagini e video affinché si possano far compiere ai soggetti ripresi azioni in realtà mai poste in essere: l’esempio più recente è quello di Zuckerberg apparso in un video con un discorso mai pronunciato. Nel mondo del porno, simili tecnologie sono usate per sostituire il volto di attori e attrici hard con altre persone, a scopo di derisione, ricatto, violenza e molto altro. Quello dei deepfake è un problema capace di sollevare preoccupazione sia fra gli addetti ai lavori che tra i comuni utenti.
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La stretta, va ricordato, riguarda video ma anche strumenti meno complessi come immagini photoshoppate o manipolate attraverso altre app, software o programmi online.
Gli Stati Uniti si stanno sempre più muovendo per vietare il fenomeno dei deep fake. Il Texas ha approvato una legge che entrerà in vigore da settembre, mentre una proposta di legge a livello federale è stata di recente depositata al Congresso degli Stati Uniti. Anche lo stato di New York vuole contrastare la diffusione dei deep fake. Per questo, è stata presentata una legge che punisce, accostandolo alla definizione legale di truffatore, qualsiasi individuo crei di proposito video, audio o immagini falsi senza il consenso della persona interessata, e dando alle vittime di questa pratica la possibilità di essere risarcite.
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