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  • 5 trend per immaginare come sarà in futuro il mercato del lavoro

    Dalla gig economy all'automazione ecco alcune ipotesi sull'evoluzione del lavoro in azienda e sulla trasformazione dei lavoratori digitali

    13 Marzo 2019

    Come sta cambiando il mercato del lavoro e quali saranno i trend che domineranno la scena occupazionale nei prossimi anni? Siamo ancora abituati a pensare al concetto di occupazione come qualcosa di immutabile, in realtà questo modo di ragionare è errato: come ogni altro settore, quello lavorativo si sta evolvendo. C’è stato un tempo in cui non esistevano mission e vision, ma l’idea di occupazione era prevalentemente intesa come: “ci stiamo guadagnando da vivere”. Allo stesso modo è possibile che ad un certo punto in futuro,  il concetto di lavoro scomparirà dal nostro vocabolario e verrà sostituito da un altro approccio. Ma quali potrebbero essere gli stravolgimenti e le tendenze che ci riserverà il futuro? E quali saranno le dinamiche che porteranno a una nuova concezione di questa attività così centrale per l’intera umanità e soprattutto a una evoluzione dei lavoratori?

    1. La digitalizzazione darà più spazio ai dipendenti

    La digitalizzazione cambierà sempre più rapidamente le dinamiche del mercato del lavoro. Assisteremo alla diminuzione del potere dei datori di lavoro e all’aumento di quello dei dipendenti. L’emergere di piattaforme tecnologiche aiuta già oggi a rimuovere le barriere all’ingresso per i lavoratori, dando origine a nuove ondate di dipendenti della “gig economy”. Molti dei nuovi freelance adotteranno questo trend come un percorso verso una maggiore autonomia, un lavoro più flessibile e un migliore work-life balance. Per le aziende, questo significherà l’accesso a nuove competenze high-tech da parte di lavoratori difficili da reperire attraverso i tradizionali canali del mercato del lavoro. LEGGI ANCHE: Investire sul benessere dei propri dipendenti fa bene alle aziende

    2. Nuovi rapporti all’interno delle aziende

    Le previsioni per il futuro del mondo lavorativo annunciano che il rapporto datore di lavoro-dipendenti subirà una notevole mutazione. I lavoratori saranno sempre più protagonisti. Una nuova generazione di applicazioni renderà molto facile mantenere relazioni molti-a-molti. Attualmente, la maggior parte delle relazioni sono molti-a-uno,  in quanto un datore di lavoro ha in genere molti dipendenti, mentre questi ultimi hanno un solo datore di lavoro. I primi segnali di questa tendenza sono già visibili in alcune piattaforme di gig economy, per fare qualche esempio: Kaggle, Fiverr, Airtasker.

    3. Dispositivi e algoritmi saranno i nuovi dipendenti

    Molte skill saranno dissociate dai collaboratori e verranno offerte da loro stessi come servizi alle aziende. Soprattutto nelle aree altamente specializzate, assisteremo ad una crescente codifica delle competenze, una tendenza che in realtà sta già emergendo tra gli sviluppatori di software e i cosiddetti knowledge worker. Si è calcolato infatti che entro il 2022, macchine e algoritmi aumenteranno in media il loro contributo a specifici compiti del 57%. Per esempio, il 62% delle informazioni e dei dati delle organizzazioni e delle attività di elaborazione, ricerca e trasmissione di informazioni saranno eseguite da macchine rispetto all’attuale 46%. Anche task che finora sono rimasti in un ambito più comunicativo e legato all’interazione umana saranno sempre più spesso automatizzati. imprenditori alle canarie

    4. I lavoratori diventeranno più proattivi e più rapidi

    Avendo accesso ad un numero sempre più elevato di informazioni i lavoratori saranno sempre più veloci nell’offrire i loro servizi, ancor prima che i datori di lavoro si rendano conto di averne bisogno. Questa tendenza porterà a una mutazione del mercato delle offerte di lavoro, ribaltandolo efficacemente. LEGGI ANCHE: Come sopravvivere nell’era digitale, trovando il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata

    5. Esternalizzazione delle competenze

    Un trend che potrebbe prendere piede all’interno dell’organizzazione aziendale è quello dell’esternalizzazione delle competenze, ossia cercare al di fuori dell’azienda le competenze mancanti, contribuendo così ad alimentare l’aumento della produttività nel campo dell’occupazione tecnologica, come ad esempio la collaborazione da remoto.