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  • Da Napster a Spotify, come la tecnologia ha cambiato il modo in cui ascoltiamo musica

    Con Spotify siamo nell’era dello streaming musicale a portata di click

    6 Febbraio 2019

    Gli mp3 sono un lontano ricordo, per non parlare dei reduci del pop: i CD! Anche il modo in cui viene scritta una canzone è cambiata. Sono sparite le intro, i crescendo iniziali, quei momenti in cui le note prendevano il sopravvento in un crescendo di emozioni che anticipavano la voce della rock star. Ora o conquisti il pubblico in 30 secondi o si immergerà nella vastità dei suoni streaming. Lo sa bene il ritornello: prima era il cuore della canzone, quello a cui arrivavi piano piano mentre ti innamoravi della melodia, ora ti seduce sin dall’inizio. Ma torniamo alla musica a portata di click, “Che cosa è uno smartphone senza la musica? Gli togli metà del piacere”, aveva dichiarato Edgar Berger, presidente e amministratore delegato di Sony Music. Ed è così che il cambiamento non ha tardato ad arrivare. I cellulari non sono più solo mini macchine fotografiche professionali, ora sono la nostra fonte musicale. Ma com’è cominciata questa rivoluzione digitale?

    Napster

    La musica del mondo è nella tua tasca! Era il “lontano” 1999 quando due giovani informatici statunitensi, Shawn Fanning e Sean Parker, diedero vita a Napster: una piattaforma di condivisione gratuita di interi repertori musicali fra gli utenti in Rete. In soli due anni sono stati condivisi milioni di file e, di conseguenza, milioni di violazioni di copyright che costrinsero l’azienda a chiudere nel 2002, annunciando la sconfitta con la frase «Napster was here».

    YouTube

    La musica del mondo è nella tua tasca! Il re dei video streaming continua a resistere. L’85% dei suoi utenti, infatti, ascolta musica e segue i canali specializzati in video musicali per non perdere le ultime hit, ma soprattutto le novità del mondo dei video clip. E i giovanissimi non hanno perso tempo a cogliere i caratteri rivoluzionari di questa fruizione, dando vita a nuove modalità di esperienze musicale e community, in particolar modo con l’ultima app arrivata in questo scenario: Musical.ly.

    musical.ly

    La musica del mondo è nella tua tasca! È l’app più in voga tra i Millennial. Si tratta di una piattaforma dove gli utenti condividono i propri video mentre cantano in playback le loro canzoni preferite alla ricerca di un like e di una condivisione in più. Qui la musica smette di essere solo uditiva, ma si vive in prima persona, divertendosi. Il risultato? Un brano è percepito dalla community come «più bello» e «più tuo», rispetto a quando veniva semplicemente ascoltato in compagnia delle proprie cuffie. LEGGI ANCHE: 7 cose da sapere sui Millennial

    Spotify

    La musica del mondo è nella tua tasca! In questo nuovo ecosistema Spotify è diventato sinonimo di musica. Oggi vanta 70 milioni di abbonati a pagamento. È, di fatto, l’unica tra le principali piattaforme, ad avere un accesso gratuito basato sulla pubblicità, anche se i suoi concorrenti non sono da sottovalutare: Apple Music è a quota 30 milioni, seguito da Pandora, Tidal, Deezer, Amazon e Google Play. Ma non reggono il confronto. LEGGI ANCHE: Spotify pubblica la classifica delle canzoni più ascoltate nel 2018 (e ci fa condividere le nostre personali Top 5) Lo streaming, favorito dal download, ha accentuato questa nuova forma di consumo: puoi avere la singola canzone, invece dell’intero album, creando delle playlist ad hoc con i tuoi brani preferiti, che diventano il nuovo portale di accesso alla musica. Infatti, un dato da non sottovalutare è che la top 100 global di Spotify ha quasi 12 milioni di iscritti, mentre la Top 50 Viral 750mila. Proprio per questo loro successo, Spotify sta testando una nuova applicazione, Stations, dedicata solo alle playlist (per ora è disponibile solo per Android). Staremo a vedere se prenderà piede. Intanto a testimoniare che lo scenario sia davvero cambiato sono le classifiche generali: una volta si parlava di vendita, ora si fa riferimento allo streaming come parametro per misurare il successo. E mentre attendiamo la quotazione in Borsa di Spotify, vado ad ascoltare il mio daily mix!