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  • Via libera a Elon Musk per lanciare i primi 7 mila satelliti in orbita

    Il progetto complessivo riguarda 12.000 satelliti da lanciare entro il 2020

    16 Novembre 2018

    La FCC (Federal Communication Commission) ha approvato la richiesta di Starlink di installare più di 7.000 satelliti nella bassa orbita terrestre per la sua rete Starlink. SpaceX avrà quindi via libera per lanciare 4.425 satelliti a marzo. Il piano di SpaceX di costruire una rete internet wireless globale ad alta velocità utilizzando i satelliti ha fatto quindi un altro passo in avanti. Ora staremo a vedere se le tecnologie utilizzate si dimostreranno all’altezza di un progetto così ambizioso; un altro aspetto da considerare è quello della sicurezza, su cui i detrattori del progetto montano gran parte delle critiche.

    A che servirà Starlink

    Una volta completato, Starlink comprenderà quasi 12.000 satelliti che copriranno il pianeta con una connessione Internet sempre attiva. LEGGI ANCHE: Il giapponese Yusaku Maezawa sarà il primo a partire su SpaceX (e forse a bordo ci sarà anche Musk) Questo potrebbe significare una vera rivoluzione mondiale: le persone nelle aree rurali o in altri luoghi in cui i tipi più tradizionali di connessioni sono poco pratici possono accedere a una rete con velocità promesse fino a 1 Gbps. SpaceX ha lanciato e shierato due satelliti di prova a febbraio e spera di lanciarne altri 1.600 nei prossimi anni. Tuttavia, la rete Starlink potrebbe non essere completa fino alla metà del 2020. La FCC ha approvato richieste simili da parte di Kepler, Telesat e LeoSat per consentire a tali società di schierare centinaia di satelliti per la fornitura di servizi Internet, il che non desterebbe esattamente le preoccupazioni per i detriti spaziali. LEGGI ANCHE: Un ricercatore mostra in 3D come funzionerà l’internet via satellite di Musk La scorsa settimana, SpaceX ha presentato un piano rivisto per collocare alcuni satelliti ad un’orbita inferiore rispetto a quanto originariamente proposto, per risolvere alcuni dei problemi tecnici.