Arrestato l’Ad di Audi (e il titolo crolla in Borsa)

Il CEO di Audi Rupert Stadler è stato arrestato dalle autorità tedesche, secondo quanto trapelato da fonti della stessa Volkswagen. Il manager è indagato nell’ambito del dieselgate, lo scandalo sulle emissioni che ha travolto la casa automobilistica a livello mondiale.

Il titolo Volkswagen intanto, dopo la notizia, ha perso oltre il 3% in Borsa.

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Le conseguenze dello scandalo dieselgate

Il gruppo automobilistico, sotto indagine dal 2015 da parte della procura di Monaco di Baviera, oltre che dalle autorità europee e statunitensi, per lo scandalo dieselgate, solo la scorsa settimana aveva accettato di pagare una sanzione da 1 miliardo di euro, riconoscendo la propria responsabilità.

Lo scandalo è reso ancora più grave dalle implicazioni finanziarie, dovute alla manipolazione del mercato azionario. Complessivamente il gruppo ha dovuto accantonare 27 miliardi di euro per fare fronte a sanzioni, riacquisto di azioni e costi.

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Sotto accusa ancora il gruppo dirigente

I procuratori di Monaco, che hanno ampliato la loro indagine anche ad Audi all’inizio di giugno, hanno dichiarato che Stadler sarebbe stato trattenuto a causa del timore che avrebbe potuto ostacolare le indagini sullo scandalo inquinando le prove, facendo precipitare così Volkswagen in una crisi di leadership.

Mentre l’amministratore delegato del gruppo Martin Winterkorn si era dimesso nei giorni successivi alla divulgazione dello scandalo, Stadler era rimasto in servizio ed era stato perfino promosso quest’anno dal nuovo CEO di Volkswagen Herbert Diess, in una revisione dei vertici volta ad accelerare la riforma del gruppo.

La maggior parte dei problemi legati alle emissioni delle auto Volkswagen, va ricordato, è avvenuta negli Stati Uniti, dove un totale di nove persone erano state accusate e dove due ex dirigenti del gruppo si sono dichiarati colpevoli e sono già stati condannati a pene detentive.

Intanto, mentre lo scandalo sembra continuare ad allargarsi coinvolgendo anche l’attuale gruppo dirigente, le indagini non hanno ancora fatto chiarezza su tutte le responsabilità nella manipolazione degli strumenti di rilevazione delle emissioni dei veicoli deisel.

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