InSight in viaggio verso Marte. La missione della NASA, spiegata

Il 5 maggio è iniziata ufficialmente la missione InSight, con cui la NASA invierà su Marte un lander che trascorrerà 728 giorni sul Pianeta Rosso. L’Interior Exploration using Sismic Investigations, Geodesy and Heat Transport (questo il suo nome) pesa 360 chilogrammi (794 libbre), è largo sei metri, ed è partito dalla Base Aerea Vandenberg in California. Tre gli obiettivi principali della missione: monitorare la temperatura del pianeta, misurarne le dimensioni e analizzare i Marsquakes, i terremoti sul Pianeta Rosso. Il veicolo è decollato alle 13.05 ora italiana bordo di un razzo Atlas V, con lui viaggiano un paio di minuscoli satelliti cubici a forma di tostapane. Se tutto procede secondo i piani, InSight dovrebbe atterrare su Marte il 26 novembre (il 27 novembre alle 9 ora italiana), dopo un viaggio di 485 milioni di chilometri. L’avvio della missione era previsto a marzo 2016, ma problemi tecnici hanno posticipato la partenza di due anni.

LEGGI ANCHE: La NASA a caccia delle origini di Marte: conto alla rovescia per la missione Insight

La bussola stellare

A guidare la sonda della missione InSight sarà il sensore stellare italiano prodotto da Leonardo a Campi Bisenzio (Firenze). Il sensore d’assetto calcola l’orientamento  della sonda. “Osservando con il proprio telescopio integrato la volta celeste e confrontandola con la mappa di circa 3.000 stelle memorizzata al proprio interno, questa bussola stellare riesce a dare al computer di bordo della sonda le informazioni necessarie per tenerla sulla rotta prestabilita” spiega la società.

Dove atterrerà

InSight atterrerà in un’area chiamata Elysium Planitia, una regione vulcanica, in prossimità dell’equatore: un gigantesco complesso vulcanico, il secondo su Marte, il cui picco arriva a 16 chilometri d’altezza. Secondo gli esperti, è questo il luogo ideale per studiare il mantello e il sottosuolo marziano, vista la sua storia geologica e la sua composizione chimica.

Sonda geologica

Obiettivo della missione è quello di conoscere la struttura geologica di Marte e le scoperte di InSight aiuteranno la comprensione di come i pianeti rocciosi, compresa la Terra, si siano formati nelle prime fasi della nascita del Sistema Solare. Vera e propria sonda “geologica”, InSight monitorerà un ampio spettro di parametri del Pianeta Rosso. In particolare potrebbe dare risposte su un fenomeno ancora misterioso: i terremoti su Marte. Gli esperti della Nasa ritengono che questo genere di fenomeni possano avere un’origine diversa da quelli sulla Terra, come il vulcanismo, le crepe nella crosta del Pianeta o persino gli impatti dei meteoriti. La NASA ha provato a studiare i terremoti già dagli anni ’70, ma con scarsi risultati.

SEIS. Per studiare il cuore di Marte, InSight inserirà nel suolo del Pianeta il sismometro SEIS (che sta per Seismic Experiment for Interior Structure), dispositvo in grado di misurare movimenti della crosta e di percepire anche i minimi movimenti che potrebbero originarsi nelle profondità interne di Marte. SEIS sarà inserito da InSight direttamente nel suolo attraverso il suo braccio robotico. Proprio problemi tecnici a SEIS erano stati all’origine dell’annullamento della missione 2 anni fa.

Termometro

A disposizione di InSight anche l’Heat Flow and Physical Properties Probe (HP3), che arriverà a 5 metri di profondità e avrà la funzione di “cucchiaio” per la raccolta di campioni, di trapano e di termometro: indagherà su quanto calore sta ancora scorrendo nelle cavità di Marte e gli scienziati saranno in grado di capire se la Terra e il quarto pianeta del Sistema solare sono fatti o meno della stessa “sostanza”, visto che entrambi sono rocciosi ma molto diversi tra loro.

Alessio Nisi

Giornalista per missione, fotografo quando posso. Mi occupo di digitale, ma anche di atomi, cucina, musica, cinema. Bevo caffè e mi piacciono i film di Woody Allen

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