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  • Perché ci cancelliamo dai social media?

    8 casi di persone che l'hanno fatto (e ce l'hanno fatta!) senza veder il proprio mondo crollare

    26 Febbraio 2018

    Per alcuni social network che “scendono”, ce ne sono altrettanti che invece “salgono”. E anche parecchio. Prendete ad esempio i casi di Musical.ly, con 200 milioni di utenti nel mondo (4 di questi in Italia), Live.ly e Snow, l’app nata inizialmente come clone di Snapchat che, principalmente nel mercato asiatico, sta facendo registrare dei numeri incredibili. Quindi, possiamo essere tutti d’accordo nell’affermare che quando si parla di social media, non parliamo solo di Facebook, Instagram, Twitter, Youtube e Snapchat?! Nell’affrontare questo tema, prima di capire il perché talvolta siamo spinti a cancellare i nostri account da alcune piattaforme, la prima domanda da porsi è: il declino di alcuni social network può essere legato ad una sorta di gap generazionale? Beh, sì e no. Secondo eMarketer, Facebook, ad esempio, sta perdendo il suo appeal verso la fascia più giovane di utenti, quella tra i 12 e i 17 anni, la cui utenza nel mercato americano è calata ad un ritmo ancora più veloce di quello che ci si aspettava, diminuendo del 9,9% nel 2017, che equivale ad una perdita netta di 1,4 milioni di internauti. LEGGI ANCHE: Eppure, c’è chi dice che Facebook potrebbe morire La tendenza però non riguarda solo gli States. Un recente studio di Blogmeter ha evidenziato come, anche in Italia, gli utenti tra i 15 e i 17 anni si dedichino più a piattaforme come Instagram e Youtube. È dalla stessa ricerca che si evince inoltre, che gli utenti del Belpaese non si fanno tanti scrupoli quando si tratta di cancellare i propri account. E tra i più abbandonati ci sarebbero Tinder, seguito da Snapchat, Pinterest e Twitter. Perche_ci_cancelliamo_dai_social_media Quindi sì, lasciare alcuni social media è sintomatico di alcune fasi attraversate in età differenti. Ma anche no, poiché la disaffezione verso alcune piattaforme potrebbe essere data dalla funzionalità, dalle abilità e una consapevole comprensione dello scopo di un social network e dalla popolarità diversa che questo ha in ogni paese.

    Perche_ci_cancelliamo_dai_social_media
    Nonostante le premesse, nonostante Facebook sia stato pensato, sviluppato e fondato 14 anni fa (sì lo sappiamo, fa sentire vecchi) e nonostante la spietata e più che valida concorrenza nel settore, come mostra questo grafico, il gioiellino di Zuckerberg detiene sempre e comunque il monopolio di utenti attivi. Perciò, se non è meramente una questione di età, qual è (se esiste), il meccanismo che porta un utente a “disconnettersi” più o meno consapevolmente dai social? E da quale piattaforma? Abbiamo sintetizzato per voi 8 testimonianze di persone che potrebbero aiutarci a rispondere a queste domande.

    Amanda, 25 anni | Disconnessione social casuale

    Amanda da oltre 3 mesi, ovvero da quando un giorno si è accorta che il suo profilo Facebook era stato violato, per via della difficoltà nel riattivare il suo account, ha pensato che fosse una buona scusa per “fare una pausa”. Quando le è stato chiesto se ritornerà sui suoi passi, ha risposto così: “Sto cercando un nuovo lavoro in una nuova città, e Facebook è un ottimo modo per essere aggiornati su ciò che accade localmente. Non voglio diventare un eremita, quindi probabilmente alla fine tornerò.”

    Natali, 33 anni | Disconnessione social consapevole

    Natali invece, pare quasi che abbia voluto tagliare tutti i ponti con il suo passato. Da oltre 2 anni non effettua l’accesso su Facebook perché, dopo essere andata a vivere all’estero, oltre a non voler essere costantemente esposta alle opinioni di amici, parenti e conoscenti, non voleva stare al passo con le vite di nessuno a casa. E alla domanda “Tornerai?”, sembra rispondere decisa e consapevole, affermando di essere così felice da quando si è “disconnessa”, che non ha nessuna intenzione di riattivare il suo account.

    Austin, 22 anni | Disconnessione social intellettual-moderata

    Austin pare aver preso una decisione molto saggia. Dopo aver chiuso gli account di Facebook, Twitter e Snapchat da oltre un mese, è presente solo su Instagram per poter mettere “Mi Piace” alle foto della sua ragazza. Il motivo della sua decisione è la lettura. Già! Strano, ma (fantasticamente) vero. Infatti Austin dice che, ripensando ai buoni propositi per quest’anno, avrebbe voluto leggere di più. Ma più pensava ai motivi per cui non leggeva come prima e più si accorgeva che stava sacrificando quel tempo destinato ai libri, bighellonando sui social. Perche_ci_cancelliamo_dai_social_media Tornerà solo quando avrà voglia di utilizzare i social media con più moderazione.

    Monica-Tezla, 39 anni | Disconnessione social pratica

    Monica ha disattivato da oltre un anno gli account Twitter e Snapchat, perché secondo lei non le danno, e non la informano, più di quanto già non faccia la sua rete di contatti su Facebook e Instagram. Il più delle volte Monica si sentiva esausta nel dover andare a controllare notizie e aggiornamenti su quattro piattaforme diverse. Confessa che probabilmente, se fosse stata una celebrità o un manager di alto profilo sarebbe stato diverso, ma da follower non si sentiva più arricchita dal contributo di questi due social network. Ma non ha ancora pensato se un giorno o l’altro riattiverà gli account.

    Tyler, 27 anni | Disconnessione social netta

    Tyler, comprensibilmente invece, ha cancellato il suo account Facebook da poco più di una settimana, evento che è coinciso con il momento in cui si è ritrovata improvvisamente coinvolta nel seguire i progressi che un suo vecchio compagno delle medie (con cui non aveva contatti dai tempi della scuola) stava facendo nella costruzione di un ponte. E sembra proprio decisa a continuare per questa strada, dato che non usa più nemmeno il suo computer. LEGGI ANCHE: I dieci comandamenti per non perdere tempo su Facebook

    Cheryl, 26 anni | Disconnessione social motivata

    La motivazione di Cheryl è decisamente più materiale, ma non per questo meno nobile. Cheryl ha pensato che, in seguito alla riattivazione dell’account Facebook del suo ex-ragazzo, sarebbe stato saggio disattivare il suo, per non correre il rischio di cyber-stalkerizzarlo. Ma la ragazza ha le idee chiare sulla sua decisione. Infatti, dopo un logout che dura da oltre 5 anni, ammette di essere felice di ricevere notifiche da una piattaforma in meno (dalla quale per altro, non è costretta ad apprendere quali suoi amici potrebbero sostenere Trump).

    Lilli, 15 anni | Disconnessione social parziale

    A 15 anni, anche una pausa social di due settimane (come quella di Lilli) potrebbe sembrare infinita. E invece Lilli è convinta di aver fatto la scelta giusta ad aver disattivato il suo account Instagram. La motivazione è molto candida e genuina (quella che probabilmente tutti potremmo dare). “Ha consumato troppo del mio tempo e ho smesso di fare altre cose che amavo fare.”. Lilli ha ri-scaricato Instagram, ma solo per il profilo dei suoi cani, che a suo dire è più facile da gestire e prende molto meno tempo.

    Stephanie, 25 anni | Disconnessione social profonda

    L’abbandono social di Stephanie sembra più un’escalation. Infatti da oltre due anni ha cancellato il suo account Twitter, perché troppo dispendioso da gestire in maniera costruttiva, in termini di tempo ed energie. Poi, da oltre un mese, ha dato il ben servito anche al suo profilo Instagram per un motivo molto interessante su cui riflettere. Secondo Stephanie infatti, Instagram ci farebbe confrontare la nostra quotidianità con quella degli altri, costringendoci “a guardare le nostre vite come se fossero un’istantanea e ad equiparare il nostro valore ad un pugno di Like“. Ha ancora il suo account Facebook, per poter rimanere i contatto con i suoi amici oltreoceano, ma non crede che tornerà indietro sui suoi passi, perché nonostante non voglia tagliere tutte le sue connessioni social, non ha intenzione di farne una parte fondamentale della sua vita.

    Conclusioni “disconnesse”

    Quello che sicuramente emerge da questa sintesi delle interviste è che, è indubbiamente vero che la presenza sui social (e il loro utilizzo) dipende prima di tutto da una questione anagrafica, a cui è collegata una certa di curiosità. Ma la chiusura di alcuni account e l’abbandono dell’arena social, spesso scaturisce dal carattere troppo invasivo di alcune piattaforme nella quotidianità. Inoltre, possiamo ipotizzare che alcuni social media oggi sono sempre più degli strumenti di lavoro e canali pubblicitari, più che di svago, diventando indubbiamente superflui per la maggior parte degli utenti che invece di professione fanno tutt’altro, e utilizzano i social network come uno svago, una pausa dalla vita di tutti i giorni. D’altronde, passereste del tempo con qualcuno, o a fare qualcosa, se ad ogni occasione buona, o ad ogni angolo, veniste interrotti da qualcuno che prova a vendervi qualcosa, o a raccontarvi qualcosa con tecniche di storytelling infallibili? Certo, l’esempio è un po’ estremo, ma probabilmente la risposta sarebbe negativa.