Passare il tempo libero dietro pc o smartphone rende infelici, dice uno studio
Secondo un gruppo di studiosi guidati dalla psicologa Jean Twenge adolescenti e adulti che trascorrono più ore attaccati allo smartphone o al pc hanno un rischio doppio di essere infelici
Un lavoro che ci soddisfa. Una famiglia che non ci crea problemi. Degli amici che non ci fanno sentire mai soli. Gli elementi che definiscono il nostro livello di felicità sono diversi. E spesso si tratta semplicemente di quanto siamo disposti ad accettare con filosofia qualche inconveniente che la vita può presentarci. Esiste, però, un ulteriore dettaglio da tenere in considerazione: in che modo sfruttiamo il tempo libero – merce rara ultimamente – che abbiamo nelle nostre giornate?
L’infelicità dietro lo schermo
Pare che dalla risposta a questa domanda si possa capire molto del perché a volte non siamo soddisfatti. La psicologa della San Diego University
Jean Twenge ha condotto
uno studio sulle abitudini di un milione di adolescenti americani insieme ad alcuni suoi colleghi, allo scopo di stabilire l’esistenza di una
relazione tra l’uso eccessivo di smartphone e pc nel tempo libero e l’infelicità di giovani e adulti. La dottoressa ha poi esposto le sue conclusioni anche in un articolo pubblicato da
Fast Company.
Un tempo libero impiegato male
I dati sono stati attinti da un’indagine che viene condotta dal 1991 sulla gioventù americana e che prende il nome di “
Monitoring the future”. La conclusione a cui è giunto il gruppo di studio di Twenge è che i giovani che dichiarano un uso maggiore degli smartphone e che quindi passano gran parte del loro tempo libero impegnati in attività che includono l’utilizzo di un display hanno un
rischio doppio di essere infelici successivamente. Ragionamento di segno opposto per chi incontra persone, fa sport, legge o addirittura fa i compiti. A dimostrare questa tendenza ci sono anche degli
esperimenti in cui si è chiesto alle persone di allontanarsi da Facebook per una settimana. Il risultato è stata una sensibile riduzione della sensazione di depressione o solitudine che si generava negli utilizzatori compulsivi del social network.
Adolescenti e adulti, stesso destino
La correlazione stabilita da questa ricerca è ovviamente preoccupante dato che questa generazione di adolescenti è di sicuro quella che passa più tempo davanti allo smartphone dato che con il cellulare ci è in sostanza nata. Il fenomeno, però, coinvolge anche gli adulti:
chi oggi ha più di 30 anni è in generale meno felice di 15 anni fa (
qui avevamo già parlato del fenomeno per le fasce di età più avanzate). E anche per i più grandi il tempo di esposizione agli schermi è molto aumentato. Questo si ripercuote anche sull’attività sessuale che si è ridotta negli ultimi anni con conseguenze sulla felicità degli individui. Il declino è cominciato nel 2000 per gli adulti e nel 2012 per gli adolescenti.