Food Tech Accelerator, Just Eat per il food Made in Italy

Basta unire Tech e Food aggiungendo incubatori ed acceleratori d’impresa quanto basta per ottenere il progetto messo in piedi da Just Eat, colosso danese del cibo a domicilio, che incuberà 5 startup food con una vena di innovazione e tecnologia nel sangue e con l’obiettivo di rendere il cibo e le ricette più fruibili dall’utente finale.

Tra le elette c’è anche Fanceat che porta sulle tavole degli italiani un box di ingredienti per realizzare una cena stellata, l’unica italiana in compagnia delle quattro inglesi, è una startup torinese che consegna un box da chef alle famiglie italiane. Conquistare il colosso mondiale del Food Delivery non è da tutti!

Al tema del Food Tech si era già approcciata Startupbootcamp, ma fino ad oggi nessuna startup era riuscita a lanciare un acceleratore di impresa in grado di fornire un aiuto concreto a chi fa del food il suo ingrediente principale.

Sapore italiano per il Foodtech Accelerator di Just Eat grazie a Fanceat

Food Tech Accelerator, è questo il nome del progetto di accelerazione di impresa studiato da Just Eat, leader mondiale nella consegna di cibo a domicilio che sceglie di puntare proprio sul cibo scegliendo 5 starup del settore in grado di apportare la necessaria innovazione tecnologica nella Food Tech industry.

Internet e le nuove tecnologie possono cambiare il settore del food e le startup che verranno finanziate da Just Eat (22 mila euro in cambio del 5% delle quote della società) potranno partecipare a 10 settimane di corsi intensivi, eventi e presentazioni entrando in contatto diretto con investitori e mentor in grado di guidarli alle scelte migliori.

Just Eat e Fanceat, presentatevi!

Si chiama Just Eat ed è danese, nata nel 2001 e nel 2014 si è quotata alla borsa di Londra.

Oggi è il leader mondiale nel mondo del cibo a domicilio, presente in 12 mercati a livello globale con un’offerta che serve 15 milioni di clienti, 60.000 ristoranti e 100 diversi tipi di cucina europea ed internazionale.
Just Eat nasce con l’obiettivo di creare una community del food, un insieme di utenti amanti del cibo, di ogni nazionalità, che vogliono un servizio in grado di consegnar loro, direttamente a casa attraverso una modalità semplice di ordinazione, la più vasta scelta di proposte.

Just Eat ha deciso di affidarsi a validi partner nel campo della ristorazione, a cui sono in grado di fornire strumenti e visibilità in ambito marketing e comunicazione e rappresenta per i suoi utenti un modo rivoluzionario per il cibo “a portar via”.

Fanceat, una startup italiana che non solo pone al centro del suo business il settore food, ma vuole fornire ai suoi clienti la possibilità di gustare menù stellati a casa propria indossando il grembiule del grande chef.

Chi ordina su Fanceat riceve un box contenente tutti gli ingredienti già dosati, ed in alcuni casi anche precotti, per realizzare in semplici mosse un menù da sogno: primo, secondo e dessert inclusi, il tutto entro 3 giorni massimo dalla ricezione dell’ordine.
La startup nasce nel 2014 a Torino dove è incubata dal Politecnico e dove riceve un primo round di finanziamento privato da parte di un Business Angel che gli dà l’opportunità di migliorare la sua piattaforma.
Fanceat, però, ha pensato anche ad un valore aggiunto per i suoi utenti e cioè inserire nell’offerta anche dei corsi di cucina così da fidelizzare i clienti nell’acquisto online di ingredienti selezionati .
L’obiettivo per il futuro? Espansione all’estero, chissà che l’avventura con Just Eat non sia proprio il trampolino giusto.

LEGGI ANCHE: UberEATS, l’ultimo esempio di food delivery che travolge la Sharing Economy

Startupbootcamp Food Tech, il primo esperimento di food tecnologicamente avanzato

Credits: Adobe Stock #117491759

Un acceleratore internazionale con partner di rilievo sia in ambito tecnologico e di investimento, startup promettenti e importanti brand italiani del settore che puntano sul food tecnologicamente avanzato con l’obiettivo di portare innovazione in campo alimentare, dalla coltivazione alla conservazione dei cibi fino al marketing ed al riciclo.

Questi sono gli ingredienti di Startupbootcamp Food Tech che ha sede a Roma ed ogni anno investirà in 10 startup del settore food oltre che a livello economico, dandogli la possibilità di frequentare corsi intensivi e incontrare mentor di spicco.

L’acceleratore internazionale con sede in Italia è il primo nel suo genere e la validità del progetto è dimostrata anche dai partner che vi hanno creduto come Cisco, LVenture Group, Monini, Gambero Rosso, M3 Investimenti.

Ora toccherà alle starup fare valere le loro idee in cui IoT, Big Data e Intelligenza Artificiale saranno assoluti protagonisti.

Emiko

Nata all’inizio di quei favolosi anni ‘90, Valentina è una ragazza curiosa e colorata, ma anche concreta ed organizzata, decide che l’economia era la sua strada, un’economia fatta di numeri, ma sopratutto d’idee e dell’arte di comunicarle. Quindi dei suoi studi tiene solo le lingue e, da ragioniera in erba, si trasforma in giovane markettara. Triennale in Marketing, Comunicazione Aziendale e Mercati globali in Bicocca, esperienza Erasmus all’estero alla Univerisidad Europea, Master in Marketing Management e una collaborazione in una start-up tutt’altro che tradizionale la rendono la macina idee che è oggi. La combinazione tra la passione per la lettura, una vocazione per il marketing e una vena da scrittrice conservata nel cassetto la mutano inoltre, all’occasione, in Emiko, novella Ninja orgogliosa di portare la sua nuova e scintillante divisa nera ed impaziente di condividere con voi le sue idee!

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