Perché FaceApp fa paura e negli Usa parlano di rischi per la sicurezza nazionale
Il leader della minoranza democratica al Senato Chuck Schumer ha spedito una lettera all'Fbi e alla Federal Commission chiedendo l'apertura di una indagine
19 Luglio 2019
Sviluppata da un’azienda chiamata Wireless Lab e lanciata nel 2017, FaceApp sostiene sul suo sito di usare l’intelligenza artificiale per fare funzionare il suo software per ritoccare le immagini. L’azienda ha negato di condividere o vendere dati con parti terze. Ma è alto il timore che la compagnia possa impropriamente condividere i dati degli utenti con parti terzi inclusi governi stranieri (e Mosca. Per questa ragione l’app che ha spopolato in tutto il Mondo è finita nel mirino delle autorità governative Usa. Al punto che alcuni legislatori americani hanno chiesto che le autorità competenti indaghino sulla app che ha aggiunto una funzione con cui è possibile vedersi invecchiati. La replica di Wireless Lab. Come riporta TechCrunch, il team di FaceApp ha replicato ai dubbi sulla privacy spiegando che le foto vengono caricate sui server della propria infrastruttura cloud per l’elaborazione e conservate non oltre le 48 ore, in modo da evitare che gli utenti debbano trasmetterle nuovamente per eseguire altri editing e per effettuare analisi interne a fini statistici. La società russa ha sottolineato di non rendere accessibili i file né le informazioni private a terze parti. Nessun dato degli utenti, insomma, verrebbe trasferito in Russia. LEGGI ANCHE: È virale e fa divertire i social, ma nessuno sa dove vanno le nostre foto. Parliamo di FaceApp
Nelle mani dei Russi
In una lettera indirizzata al direttore dell’Fbi, Christopher Wray, e della Federal Trade Commission, Joseph Simons, il leader della minoranza democratica al Senato, Chuck Schumer, ha sostenuto che la app con sede a San Pietroburgo richiede agli utenti di consentire “un accesso totale e irreversibile ai loro dati personali e al loro telefono”. Questo “potrebbe porre rischi di sicurezza nazionale e di privacy per milioni di cittadini Usa”. Per questo ha chiesto che sia determinato se le informazioni Made in Usa “stiano per finire nelle mani del governo russo”, già accusato da Washington di avere interferito nelle elezioni presidenziali del 2016 (cosa che il Cremlino ha sempre smentito). Schumer ha chiesto, non da ultimo, l’apertura di una indagine.BIG: Share if you used #FaceApp:
The @FBI & @FTC must look into the national security & privacy risks now Because millions of Americans have used it It’s owned by a Russia-based company And users are required to provide full, irrevocable access to their personal photos & data pic.twitter.com/cejLLwBQcr — Chuck Schumer (@SenSchumer) 18 luglio 2019